“La difesa è uno dei nostri punti forti”
Il Villasimius all'esame Seui, Madeddu è sicuro:”Contro l'Orione abbiamo giocato una grande partita, ma domenica sarà una sfida tiratissima”
Dopo un avvio non brillantissimo, soprattutto per quanto riguarda i risultati, il Villasimius inanella tre vittorie consecutive e aggancia meritatamente l'Idolo Arzana in testa alla classifica, grazie anche alla superba prova fornita nell'ultimo match contro l'Orione 96.
Mister Bruno Madeddu, da profondo conoscitore del calcio quale è, sa benissimo che dopo 5 turni è difficile dare valutazioni attendibili: per il momento la squadra si sta comportando benissimo, con la migliore difesa del torneo e uno degli attacchi più prolifici, ma le conferme sul reale valore della squadra arriveranno soltanto dai prossimi match: la sfida contro il Seui è infatti soltanto il primo di una lunga serie di banchi di prova che aspettano il Villasimius nelle prossime giornate.
Mister Madeddu, domenica avete ottenuto la terza vittoria consecutiva; una prestazione assolutamente convincente, da parte vostra, che va ben oltre il 2 a 0 con cui si è chiusa la gara.
«E' stata una bellissima partita da parte nostra, in cui abbiamo strameritato di vincere; l'Orione è una squadra esperta ma non ci ha messo praticamente mai in difficoltà, siamo stati superiori in tutti i reparti.
Siamo la squadra che sino a questo momento ha incassato meno gol nell'intero girone, quindi qualcosa penso proprio che stia funzionando alla perfezione.
L'Orione è una squadra ostica, difficile da affrontare, ma non abbiamo incontrato particolari difficoltà, devo essere sincero.
Un applauso, per questo, va sicuramente ai miei giocatori.»
I numeri parlano chiaro: la vostra difesa è la meno battuta dell'intero girone; possiamo dire che questo sia uno dei punti cardine su cui si basa il vostro gioco?
«Curo moltissimo la fase difensiva; la considero uno degli aspetti più delicati nel gioco di una squadra: come spesso si dice, la prima regola è non prenderle, perchè poi comunque qualche gol riusciamo bene o male a farlo sempre, considerando che ho la possibilità di avere a disposizione elementi molto validi da questo punto di vista.»
Occupate la prima posizione in classifica, complice anche il mezzo passo falso dell'Idolo: in vetta siete comunque in buona compagnia, assieme a Jerzu e Tortolì.
C'è un po' di rammarico per i due pareggi maturati nelle prime due gare di campionato?
«No, perchè anche in quelle occasioni la squadra ha fornito delle ottime prestazioni: probabilmente siamo un po' in credito con la fortuna.
Nelle prime due partite, contro il Girasole in casa e contro la Johannes in trasferta, meritavamo assolutamente la vittoria, visto che abbiamo costruito in tutto 12 palle gol senza subire un solo tiro verso la nostra porta; contro i cagliaritani poi abbiamo pure fallito un calcio di rigore, questo per farti capire come sono andate le cose.
Io sono convinto che alla fine dei giochi fortuna e sfortuna si equivarranno.»
Il vostro è un girone che per il momento è assolutamente equilibrato: 8 squadre raccolte in appena tre punti; quali sono secondo Lei le formazioni che lotteranno per la vittoria finale del torneo?
«Io vedo molto bene le ogliastrine, soprattutto per il modo in cui si esprimono quando giocano in casa; il fattore campo in questo senso sarà determinante, secondo me.
Anche se magari non sono dotatissime dal punto di vista tecnico e tattico, hanno un'incredibile grinta e una grande voglia di giocare; è nel loro dna ed è una caratteristica tutta loro.
La Castor si è attrezzata per fare bene, così come il San Vito; mi piace anche lo Jerzu.
C'è da dire che dopo 5 giornate questi discorsi sono prematuri, i veri valori non sono ancora emersi e soprattutto basta una sconfitta per scivolare dalle prime posizioni e finire a metà classifica.
Noi affronteremo il Seui in trasferta, poi ne abbiamo due in casa, contro Triei e Jerzu, e poi andremo a giocarcela contro la Ferrini: dopo queste quattro partite arriveranno sicuramente indicazioni più chiare, sarà più semplice quindi parlare di obbiettivi.
Il nostro non è, almeno in partenza, sicuramente quello di vincere il campionato, ma far meglio dello scorso anno, possibilmente facendo giocare i ragazzi del posto: domenica in campo c'erano inizialmente 8 ragazzi di Villasimius, con 5 in panchina; mi sembra che sotto questo punto di vista stiamo facendo decisamente bene.
Noi dobbiamo essere bravi ad approfittare di qualche corridoio che ci lasceranno, eventualmente, le squadre più attrezzate di noi; per adesso formazioni che ci hanno messo sotto non ne abbiamo incontrata nemmeno una, e questo ci fa ben sperare per il futuro; c'è da dire comunque che non abbiamo ancora affrontato con le cosiddette big, quindi i risultati potrebbero anche ingannarci un po'.
Il valore delle altre squadre non lo conosco ancora, sinceramente; conosco il valore del San Vito perchè conosco gran parte dei giocatori: se hanno fatto una buona preparazione, prima o poi verranno fuori perchè il valore degli elementi che hanno in organico non si discute.»
Nel prossimo turno, come abbiamo già anticipato, siete attesi dalla delicata trasferta contro il Seui: hanno vinto la prima partita domenica scorsa, arriveranno a questo confronto decisamente galvanizzati, ma suppongo che le insidie per voi siano molteplici.
«Sarà una partita dai toni agonistici molto elevati: la loro forza, soprattutto in casa, è questa; giocano con così tanta grinta che riescono a mettere in difficoltà qualsiasi avversario.
Poi c'è la questione legata al campo: noi siamo abituati al terreno di gioco in erba; il loro campo invece è in terra battuta e può darsi che troveremo delle difficoltà anche per questo aspetto.»
Come sta la squadra dal punto di vista atletico e psico-fisico?
«Ci stiamo allenando tranquillamente, i ragazzi seguono al meglio tutte le mie indicazioni e c'è grande armonia; siamo riusciti davvero a creare un gruppo eccezionale; speriamo di mantenere questo spirito sino alla fine, perchè con l'entusiasmo si può davvero andare lontano.
Negli ultimi anni probabilmente, anche a causa delle numerose retrocessioni, questa componente si era un po' persa: stiamo lavorando per ricreare lo stesso spirito che si respirava all'epoca dell'Eccellenza, che io ricordo molto bene, visto che ho avuto la fortuna di allenare quella squadra.»