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Marco Carboni, attaccante, Latte Dolce
«Col Trestina è stata dura, ho ripagato la fiducia di mister Paba»

Latte Dolce e Carboni uniti da un gol: «Una liberazione. Tutto l'anno a soffrire in silenzio, poi tocchi un pallone e lo butti dentro. Rete pesante che vale la salvezza»

Il Latte Dolce si avvicina al traguardo. Giovedì, quando sarà in programma la quart'ultima giornata, i sassaresi intascheranno i tre punti della gara non giocata col Foligno portando la sua bella classifica a 37 punti, con un probabile aggancio alla Flaminia (a 36 ma impegnata col Lanusei) ma comunque in avvicinamento alle posizioni centrali della classifica. Nonostante il sestultimo posto sia sempre sinonimo di playout, l'enorme vantaggio sulla terzultima (la Torres è a -13) va dormire sogni tranquilli. Ed è un bel dormire grazie alla vittoria di domenica sul difficile campo del Trestina, squadra già salva ma tosta, battuta da un gol di Marco Carboni, classe 1996, voluto fortemente dal tecnico Massimiliano Paba che negli precedenti l'aveva lanciato nel Fertilia. L'importanza del gol è tutta nelle parole del forte attaccante-centrocampista: «Devo essere sincero, segnare questo gol è stata una vera e propria e liberazione, un'emozione che non provavo da diverso tempo. Poi, l'abbraccio dei compagni mi ha fatto venire i brividi, una cosa che non dimenticherò». Una vittoria importante in una partita dura: «Non sono mancati l'agonismo e la voglia di arrivare su ogni pallone, è stata una partita maschia, contro un avversario che nonostante non avesse nulla da chiedere al campionato ci ha dato filo da torcere, non ha mollato un centimetro. Hanno tenuto botta per tutta la gara, a tratti in modo non corretto, ma noi ci siamo fatti rispettare alla grande». Poi negli spogliatoi «è stata una festa, un'esplosione di felicità difficile da descrivere, il termine esatto l'ho già usato anche per quanto mi riguarda: una liberazione. Potrebbero essere  tre punti determinanti per il nostro campionato, la matematica ancora non lo dice ma siamo veramente ad un passo, quasi salvi. Quasi tranquilli».

Stagione in chiaro scuro per l'ex Fertilia, tra infortuni e concorrenza spietata. «Non è stato semplice per me, ho giocato molto poco e quando stavo per trovare il mio spazio mi sono fatto male alla caviglia: di nuovo tutto buio. Ma questo non mi ha abbattuto e sono tornato in pista. Sono una persona obiettiva, davanti a me c'è Simone Ravot, classe '96 come me, con lui abbiamo trovato un equilibrio perfetto, è un giocatore di altre categorie oltre ad  essere un ragazzo meraviglioso, giustamente il mister sceglieva lui. Non ho mai detto una parola, in panchina volevo essere il primo tifoso, che giocassi o no: è fare il bene della squadra saper accettare le decisioni, inutile lamentarsi. Per me è un'esperienza bellissima, vissuta in una società serissima. È stato davvero un piacere esser stato contattato dal mister Paba per questo progetto, lo conoscevo da tanto tempo, mi ha dato fiducia nonostante l'anno scorso non avessi praticamente giocato. Mi ha buttato lì in mezzo, non smetterò mai di ringraziarlo per avermi regalato quest'esperienza fantastica».

Il gol ripaga della fiducia avuta nelle ultime gare: «Sono contentissimo perché quando il mister ha puntato su di me, so di averlo ripagato alla grande. Il bello del calcio: tutto l'anno a soffrire, in silenzio, e poi tocchi un pallone, lo butti dentro, e diventa un gol pesantissimo. Un gol importante, ma non è certo questo il gol che vale una salvezza, la salvezza è di tutti: il nostro portiere al 44'  ha fatto una parata che ci ha salvato. Il mio è stato solo un pur importante contributo. La salvezza era l'obiettivo prefissato sin da agosto, difficilissimo da raggiungere. Non credo che molti avrebbero scommesso sulla nostra salvezza a inizio campionato. Noi però abbiamo lavorato e sudato tantissimo e alla fine sembra che qualche risultato sia arrivato. Ora pensiamo a tagliare il traguardo della matematica».

Un elogio al gruppo e l'obiettivo personale raggiunto: «I miei compagni sono la cosa migliore che potessi trovare. Uno spogliatoio di uomini per bene, ragazzi fantastici, mai avuto un problema con qualcuno di loro, sarebbe impossibile. Ho avuto la fortuna di conoscere persone che non dimenticherò facilmente. L'obiettivo personale l'ho raggiunto, un gol pesante che potrebbe valere la salvezza del Latte Dolce».

In questo articolo
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2016/2017
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