Arrivano Deliperi, Cutolo, Aresu e Puggioni
Lorenzoni vara la nuova Torres: «Puntiamo in alto con un occhio al bilancio»
Ultime battute nei campionati regionali dilettantistici. Ci sono ancora alcuni nodi da sciogliere, altri come la retrocessione del Castelsardo e dell’Arzachena (salvo ripescaggi), rappresentano ormai verdetti già assimilati. Al ballo della post season però la Torres è rimasta al palo per «una manciata di punti che non ci hanno permesso di disputare i playoff, nostro obiettivo minimo e raggiungibile, se le cose fossero andate diversamente nel corso della stagione. Questo traguardo tenteremo di tagliarlo quest’anno, sperando che sia il minimo su cui puntare – afferma il presidente rossoblù Antonello Lorenzoni – Stiamo rifacendo la squadra, confermando chi riteniamo possa essere ancora utile alla causa e ritoccando laddove c’era e c’è da ritoccare. In una situazione del genere stiamo cercando in tutti i modi di interessare la città di Sassari – prosegue – che però purtroppo ed allo stesso comprensibilmente scottata dal passato, al momento non risponde. Mi auguro che quando si conosceranno nomi della rosa e si vedrà che in fondo il nostro lavoro è ben indirizzato verso il bene comune e della Torres, qualcuno comincerà a rispondere».
Nomi da mercato, il sale dell’estate del pallone. Ed allora accade che dopo la riconferma del difensore Maninchedda ed il ritorno del portiere Simone Deliperi, alla corte di mister Roberto Ennas arrivino, ufficializzazione nel pomeriggio, il forte difensore ex Nuorese Giovanni Cutolo, da due anni in forza al Castelsardo retrocesso domenica scorsa in Eccellenza, il centrocampista dai piedi buoni del Villacidro Marco Aresu e Fabio Puggioni, classe ‘83 prelevato dal Carbonia. Molto difficile, se non impossibile viste le tante richieste provenienti anche dalla penisola, che Cristian Sias, altro gioiellino castellanese, possa accettare la proposta torresina. La necessità economica e morale di contenere i costi impedirà alla Torres di darsi alle spese folli, per cui grande attenzione sarà dedicata al vivaio e ai giovani.
«Siamo in quattro a lavorare per il progetto: io, i dirigenti Maninchedda e Stangoni, e chiaramente il tecnico Ennas assieme al suo staff. Stiamo facendo dei sondaggi, così è da qualche settimana a questa parte, alla ricerca di giocatori che peraltro negli ultimi anni hanno già dimostrato di essere affidabili – spiega Lorenzoni – Le richieste in termini di rimborsi non sono calate come invece è calato in generale il mercato in tutti i settori, si mantengono fisse ed anzi aumentano. Noi dovremo combattere questa condizione, mediare e raggiungere l’accordo con alcuni giocatori importanti indispensabili per aiutare i giovani, anch’essi indispensabili in queste categorie e spero, nel nostro caso, validi e numerosi». Occhi puntati sul talentino di casa Dasara, su alcuni fuoriquota visti all’opera nella recente selezione ad Olmedo, sul maddalenino Dessantis. E mentre gli Allievi si aggiudicano il torneo Muzzetto, primo importante segnale di rinascita del settore giovanile, e si classificano terzi al Torneo Tyrsos, si attende di chiudere le avanzate trattative per la conferma degli attaccanti Cherchi e Tribuna. Le idee non mancano.
Trovato l’equilibrio fra aspirazioni, esigenze tecnico-tattiche e da bilancio, il quadro rossoblù comincerà davvero a prendere forma: «A me è sempre piaciuto fare il leader, non il padre padrone come pensa qualcuno, anche perché non ho possibilità economica per fare e strafare. Sono un piccolo imprenditore che però da 40 anni quasi ininterrottamente fa il presidente. Ho una certa esperienza nel settore e cerco in accordo con gli altri miei compagni di avventura di fare squadra e costruire squadre decenti compatibilmente con il bilancio – puntualizza il massimo dirigente torresino – Nel calcio esiste una malattia strisciante che si chiama entusiasmo, che mette in condizione il presidente di fare a volte il passo più lungo della gamba, chi c’è da tanti anni sa di doverla evitare, ma i neofiti sono costantemente a rischio – dice Lorenzoni – Io ho sempre chiuso con il bilancio a zero, così è stato l’anno scorso qui alla Torres e ritengo che così dovrò fare così anche stavolta. Mi auguro che alla fine vada molto meglio rispetto alla passata stagione, perché l’impegno è davvero notevole».
Infine un auspicio: «In tanti aspettano di capire cosa farò e come lo farò. È normale che secondo il classico adagio dell’al lupo al lupo ci sia diffidenza. Ecco io non dico di essere migliore degli altri, ma mi impegno a fare meglio di quanto fatto negli anni precedenti – chiude Antonello Lorenzoni – Dipenderà dal futuro, a livello di programma ce la metterò e metteremo tutta. Spero che la realtà mi dia la ragione, che la città tiri fuori la testa dalla sabbia e che qualcuno possa decidere di darmi e darci una mano».