La punta ha deciso la finale col Tortolì ai rigori
Mele e la storia del Taloro scritta dagli 11 metri: «Dedico la Coppa Italia a tutta Gavoi»
Il sogno di 2800 abitanti si è avverato. Il Taloro conquista la finale regionale della Coppa Italia di Eccellenza e porta a Gavoi per la prima volta un trofeo così importante. Il mister Vincenzo Fadda salda così il proprio debito dopo aver sfilato la Coppa ai gavoesi nel 2008 con il Terralba. È stata una partita tirata, con una cornice di pubblico degna di altri palcoscenici, quella disputata mercoledì sul neutro di Dorgali all’Osolai e che ha visto prevalere solo ai rigori 5-3 i rossoblù gavoesi sul Tortolì di mister Murgia. Al di là dello 0 a 0 alla fine dei supplementari è stata una partita dura e sofferta che ha visto un Taloro che ha avuto più volte l’occasione di chiudere la gara, soprattutto con il quindicenne promettentissimo Pietro Ladu che ha colpito un palo, ma anche un Tortolì combattivo che ha sfiorato il colpaccio con una rete annullata Porceddu allo scadere dei supplementari. La sorte ha però voluto che la coppa fosse assegnata dal dischetto ma, soprattutto, che fossero diretti protagonisti due reduci della gara persa nel 2008 come il portiere capitano Romano Marchi e la punta Roberto Mele, emozionatissimo a fine gara. «È un sogno che finalmente si realizza - dice l'attaccante alla decima stagione al Taloro - vedere tutta questa gente di Gavoi gioire finalmente per questo traguardo storico».
Roberto, innanzitutto complimenti per la vittoria. Raccontaci come è stato segnare il rigore decisivo per te che hai giocato e perso la finale del 2008
«È una sensazione unica. Vedere la palla andare in rete, la corsa verso i tifosi è stata una specie di liberazione dopo 120’ minuti di battaglia. È stato bellissimo vedere la tribuna colma di gavoesi esultare e cantare a fine gara, perché tutti avevamo ancora in mente la finale di Macomer. Ora penso che, dopo aver realizzato questo sogno, tutti la scorderanno»
A chi va la tua dedica personale per questa storica vittoria?
«Non può non andare a tutta Gavoi, a chi c’è sempre stato vicino in ogni occasione ma anche a chi non è mai venuto al campo ma fa comunque il tifo per noi. Una dedica speciale vàa a tutta la squadra a partire dal mister Fadda, che si è fatto perdonare e finalmente non sentirà più dire niente sul suo passato al Terralba, e a i dirigenti che mandano avanti questa società con entusiasmo»
Veniamo alla gara, il risultato a reti bianche alla fine dei 120 minuti sembra raccontare di una gara senza emozioni, invece così non è stato, avete avuto anche numerose occasioni per chiudere prima la contesa
«Sì è stata una gara che ci ha visto comandare le operazioni per larghi tratti, sfiorando anche la marcatura con Giovanni Cadau e con Ladu che ha colpito un palo. Penso che alla fine questa vittoria sia meritata per come abbiamo giocato tutta la gara senza arrenderci mai e cercando in ogni modo il gol-vittoria, abbiamo rischiato poco e alla fine la lotteria dei rigori ci ha premiato»
Ora vi aspetta la fase nazionale che può darvi addirittura il pass per il salto di categoria. Quanto significa per un piccolo paese come Gavoi e per te che ormai vesti la maglia rossoblù da quasi 10 anni?
«Come ho già detto non può che essere un sogno sia per me che ormai sento questa maglia attaccata addosso e sia io che i miei compagni vogliamo giocarci questa chance per dare un’altra gioia a questa società e ripagare i loro sacrifici. Per il paese sarà sicuramente un vanto potersi misurare in campo nazionale e sono sicuro che avremo un gran seguito di tifosi anche nella penisola»
Ora però è già tempo di rituffarsi nel campionato che vi vede in una posizione di classifica non tanto tranquilla. Come vedi la tua squadra per il proseguo del campionato?
«Sì, bisogna subito mettere da parte questa vittoria e pensare alla gara fondamentale di domenica a San Teodoro, contro una diretta concorrente per la salvezza. Dobbiamo cercare di portare a casa il massimo dei punti, certo non sarà facile dopo una gara così pesante fisicamente come quella di mercoledì, ma il morale è alto e daremo sicuramente il massimo. La nostra squadra deve puntare alla salvezza da raggiungere il prima possibile tenendo sempre a debita distanza le inseguitrici, e per questo credo che la conquista della coppa ci possa dare una grande spinta a livello mentale»
Andrea Piano