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Samassi, Manunza sa qual è il bivio giusto: «Battiamo il Valledoria, non abbiamo alternative»
Il regista: «La salvezza dipende solo da noi»

Samassi, Manunza sa qual è il bivio giusto: «Battiamo il Valledoria, non abbiamo alternative»

Il campionato è al rush finale e il Samassi affila le armi per cercare di ottenere la permanenza in Eccellenza nelle ultime sei giornate. Si parte dalla sfida di sabato, in casa e nell'anticipo, con il Valledoria che per Nicola Manunza, uno dei pochi "anziani" del gruppo allenato da Paolo Busanca, presenta poche alternative: «Se vogliamo avere una qualche speranza di salvezza diretta è obbligatorio vincere perché altrimenti dovremmo far nostre 4 delle ultime 5 gare di campionato». Ma non sarà facile perché gli anglonesi di Giorgio Ventricini sono tra le migliori squadre del girone di ritorno. «Sono liberi di mente e potranno giocare in tranquillità - evidenzia il centrocampista classe 1979 ex Castiadas - mentre noi siamo costretti a vincere e, in questi casi, la tensione e l'ansia non sono alleati ideali».

 

Nicola Manunza è al Samassi dall'inizio del girone di ritornoIl Samassi ha il peggior rendimento casalingo tra le squadre di Eccellenza ma nelle ultime due gare tra le mure amiche avete pareggiato contro il Porto Corallo e battuto la Nuorese

«Ed è da quelle prestazioni che dobbiamo prendere spunto per affrontare il Valledoria e, se vogliamo, anche da quelle fatte a Tempio e Gavoi nonostante siano arrivate due sconfitte»

Che insidie tecniche può dare la gara col Valledoria

«Fra le tante evidenzierei il fatto che hanno un attacco importante con giocatori come Ferreira e Tribuna dotati di tecnica ed esperienza e che garantiscono gol a sufficienza per raggiungere la salvezza»

Una squadra diversa da quella che due anni fa condannasti alla retrocessione con l'Atletico Elmas

«Ricordo benissimo, era la penultima giornata, uno spareggio anticipato perché chi perdeva era retrocesso, vincemmo 5-0 e li condannammo ma ora sono un'altra squadra e hanno ben altra classifica»

Mentre la situazione del Samassi e dell'allora Atletico Elmas invece sono simili

«Più o meno sì, io sono arrivato a fine dicembre a Samassi ed eravamo quartultimi ora abbiamo perso una posizione ma la salvezza diretta resta sempre a 3 punti»

Come è stato l'ambientamento a Samassi

«Molto buono ma per me è la terza volta che gioco al Samassi quindi conoscevo già la società e l'ambiente, anche se l'impatto è stato un po' duro perché sono arrivato dopo le feste di Natale in una squadra composta da molti giovani, di 10-14 anni in meno di me, diversa da quella di Castiadas dove comunque c'era un gruppo di otto "anziani" molti dei quali quasi miei coetanei»

Perché hai lasciato il Castiadas?

«In realtà non lo so perché non ho deciso io di andar via, mi trovavo bene col gruppo e con il tecnico Piras anche se non stavamo andando benissimo in campionato. A parte qualche bella vittoria come quella con Sanluri e Porto Corallo stavamo rendendo al di sotto delle nostre possibilità»

Sembra che così abbia pagato solo Manunza allora

«Ma non la porrei in questi termini e non mi interessa fare polemica sull'addio, dico solo che qualsiasi sia stato il motivo ciò che mi è dispiaciuto di più è stato il modo, mi è stato comunicato dalla società che ero stato liberato nell'ultimo giorno della presentazione delle liste di svincolo, avrei preferito sapere prima che non rientravo più nei piani del Castiadas per poter cercare squadra per tempo, quando tutti facevano operazioni di mercato. Pensavo infatti che non avrei trovato altra sistemazione, per fortuna è arrivata la chiamata del Samassi e tutto è stato messo alle spalle. Il Castiadas ha fatto degli innesti importanti e si è risollevato, sono contento per i miei ex compagni, nel ritorno non hanno più perso»

A Samassi in panchina hai trovato prima Nunzio Falco e poi Paolo Busanca

«Con Nunzio, col quale siamo anche amici, ho fatto una decina di giorni, poi c'è stato l'avvicendamento in panchina ed è arrivato mister Busanca che già ho avuto all'Atletico Elmas»

Un mister esperto per le salvezze al fotofinish

«Gli è capitato diverse volte, l'ultima delle quali proprio all'Atletico Elmas, speriamo si ripeta ancora. Per me merita di allenare in altre categorie, ha qualità e capacità di gestione del giocatore fuori dal comune, riesce ogni martedì a dare entusiasmo ad un gruppo che è molto giovane e perciò portato ad abbattersi nei momenti di difficoltà. Invece il mister ci dà tranquillità e non ci fa sentire il peso della classifica»

Nel pareggio col Porto Corallo e nella vittoria con la Nuorese c'è molta della mano di Busanca

«Assolutamente sì e non può essere diversamente, basti pensare che abbiamo battuto la capolista senza subire gol ed è la prima volta che è accaduto in campionato»

Guardando il vostro calendario, invece, si può dire che la salvezza dipende solo da voi?

«Penso proprio di sì perché, tolte le gare contro Valledoria e Muravera, abbiamo quattro scontri diretti contro La Palma, Alghero, Serramanna e Calangianus. Se li vinci tutti e quattro credo ci possa essere la salvezza diretta anche se le tabelle hanno poco valore, basti pensare alla recente vittoria dell'Alghero a Gavoi o la nostra contro la Nuorese che erano difficilmente pronosticabili»

In questo articolo
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2013/2014
Tags:
Sardegna
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Intervista