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San Teodoro, le vittorie allontanano Corsi dal ritiro: «I successi nei playoff mi hanno allungato la carriera, la serie D dopo 11 anni con l'entusiasmo di chi l'ha riconquistata sul campo»
Il portiere: «Il gruppo farà ancora la differenza»

San Teodoro, le vittorie allontanano Corsi dal ritiro: «I successi nei playoff mi hanno allungato la carriera, la serie D dopo 11 anni con l'entusiasmo di chi l'ha riconquistata sul campo»

Questa volta è rimasto dopo aver vinto e, così, Daniele Corsi ritrova la serie D dopo oltre dieci anni, con l'Alghero nella stagione 2004-05. Perché il San Teodoro ha cercato di preservare il più possibile il gruppo che ha vinto le finali nazionali dei playoff e perché a 38 anni il portiere romano ha ancora tanto da dare. «Non ho firmato per giocare 34 gare - dice col sorriso l'estremo difensore che 18 anni fa fu chiamato dal Cagliari dopo aver fatto un campionato di C2 a Viterbo - ma non mi danno nemmeno la pensione con le presenze, se dovessi giocare l'esperienza c'è, se non dovessi giocare sarò d'aiuto al giovane che andrà in porta. Abito a San Teoodoro, qui mi hanno adottato e pensavo di dover chiudere la carriera in Eccellenza, invece la serie D me l'allungherà di qualche anno». Anche perché, con orgoglio, il portierone alto 192 centimetri che vanta 5 stagioni in serie C con Igea, Pistoiese, Tivoli e Martina, rivendica che «le categorie le ho sempre guadagnate sul campo. Quando ho vinto a Nuoro il campionato di Promozione mi ha poi chiamato il San Teodoro in Eccellenza. Nessuno mi ha mai regalato niente, per la prima volta vivo la serie D con l'entusiasmo di chi ha vinto in Eccellenza, quando capitò col Budoni non rimasi nella serie superiore».

 


Daniele Corsi, classe '78, ha trascinato il Sam Teodoro in DNeanche due mesi fa vincevate la finale playoff e da una settimana siete lì a sudare

 «Un anno è capitato di finire la stagione addrittura il 4 aprile, ricordo che facemmo pure l'anticipo con l'Alghero, tre mesi e mezzo fermi è troppo. Ora è il contrario ma per un mese e mezzo abbiamo comunque staccato la spna, chi fa i playoff ha poco tempo per le vacanze e per noi non era il caso di allungarle ancora, siamo ad un mese dall'inizio del campionato,  il 21 c'è la prima gara ufficiale con la Coppa Italia»

Vi sentite sazi?

«Non ci sentiamo affatto appagati, quando uno vince un campionato rinizia la stagione con più facilità, credo sia più dura per chi retrocede perché sente l'amarezza ancora vicina. Per noi la serie D è uno stimolo in più, ti fa assorbire meglio la fatica»

Che campionato affronterete?

«Sono undici anni che non faccio la serie D ma l'ho sempre seguita, se si levano due o tre grandi piazze come potevano essere lo scorso anno Viterbese, Grosseto e Torres, le altre squadre si livellano. Non vedo club blasonate tranne la Torres, ma bisogna vedere come si evolverà la sua situazione. Il Rieti sta costruendo un'ottima squadra con giocatori sardi ma conosco bene altre realtà del Lazio, mio fratello giocava in Eccellenza nel girone poi vinto dal Monterosi, loro hanno fatto acquisti forti e importanti per la categoria, il professionista ti fa fare la differenza solo se entra nella parte altrimenti è meglio un giocatore motivato, io preferisco uno come il nostro '96 Giuseppe Cocco»

Squadra che vince non si cambia

«Il mister Tatti, come l'anno scorso, punta molto sul gruppo, guarda prima la persona e poi il giocatore. Non è propenso a prendere chi ha un nome ma vuole che abbiano stimoli e voglia. Di bello c'è che si avverte ancora l'entusiasmo delle finali playoff vinte, e vuol dire tanto. La squadra è ancora tutta da scorprie, siamo in 26-27, ci sono molti fuoriquota da provare»

La vostra forza è stata il gruppo

«Abbiamo preso sicurezza dopo la vittoria contro l'Atletico Uri nella finale playoff, negli ultimi quattro spareggi nazionali abbiamo avuto qualcosa in più degli avversari che erano ugualmente forti, il gruppo in questo caso ha aiutato molto a raggiungere questo traguardo, in una stagione ti fa conquistare 10-15 punti in più»

Avete però perso Sias e Lepore

«Cristian e Stani sono due giocatori importanti, l'anno scorso hanno dato una grande mano ed è chiaro che facevano gola a tanti. Chi punta a vincere il campionato di Eccellenza va a prendere giocatori importanti come lo sono loro. Sias ha scelto Castiadas quando a San Teodoro la situazione societaria era ancora in alto mare e forse non si sentiva preso in considerazione, ogni giocatore in quel momento era libero di fare le proprie scelte. Con Lepore ho vinto tre campionati, per lui c'erano problemi legati al lavoro ed è stata una scelta sia della società che del giocatore. L'ha acquistato il Tortolì che, sulla carta, è una delle più forti anche se è sempre il campo a decidere, per vincere entrano tante componenti. Noi l'anno scorso eravamo un'ottima squadra ma non eravamo partiti per vincere, la società ci aveva chiesto solo di migliorare la posizione dell'anno prima, siamo usciti fuori nel finale di stagione perché l'appetito vien mangiando»

Un'estate laboriosa anche per la società su tanti fronti

«La società è stata impegnata a ricostruirsi all'interno, si è vista catapultata in un pianeta nuovo, la serie D è la quarta serie del calcio e l'iscrizione è già un impegno gravoso. Per loro è stato un mese e mezzo intenso, con un distacco dai giocatori per le trattative come è normale che fosse. Dopo le varie conferme sono riusciti a prendere giocatori come Steri e Spano che la categoria la conoscono molto bene» 

Il bomber Ibba corteggiato in Eccellenza ma alla fine resta in viola

«Anche Christian è stato adottato a San Teodoro, ci teneva a giocare in serie D e per di più da capitano dopo una promozione, cosa che non gli era successa con Sanluri e Progetto Sant'Elia. Per lui uno stimolo in più per far bene, avrà sassolini nelle scarpe da togliersi. Gli ho già detto che mangeremo tanti pasticcini negli spogliatoi per i tanti esordi in serie D, teoricamente ci sarebbe anche festa per il primo giocatore che fa gol in D, di fatto entrerà nella storia del club»

In questo articolo
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2015/2016
Tags:
Sardegna
Girone G