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Sant'Elia e la vittoria del gruppo, Toro e compagni raccontano le emozioni di una grande festa
La gioia per la "D" dal bomber Ibba al baby Migoni

Sant'Elia e la vittoria del gruppo, Toro e compagni raccontano le emozioni di una grande festa

Un traguardo mai raggiunto, una festa memorabile di fronte ad oltre 2000 spettatori. Il Progetto Sant’Elia vola in serie D come la lettera che è stata fatta volteggiare in cielo portata su da tanti palloncini di colore bianco e blu alla fine della gara contro il Carbonia. Il 3-1 della squadra di Massimiliano Pani ha tolto ogni freno e spazzato via ogni scaramanzia, la certezza matematica della vittoria del campionato ha scatenato i giocatori che hanno mostrato, al triplice fischio dell’arbitro Giovanni Sanna di Ozieri, la maglia che celebrava l’appuntamento con la storia: una t-shirt bianca con la scritta azzurra “veniteci a prenDere”, più in basso un disegno che raffigurava tre ossa intrecciate dedicato a chi ha “rosicato” nel vedere trionfare la squadra di Sant’Elia. Quel quartiere che balza spesso agli onori della cronaca nera più che sportiva. Il riscatto del borgo passa, perciò, dai gol di “bimbo” Ibba, dai lanci di Cristian Dessì, dai colpi di testa di “Hugol” Bergese, dai dribbling di Peppe Atzori, dagli scatti di “Coutinho” Migoni, dalle chiusure di “Jack” Chessa, dalle parate di Fabio Toro, dalla regia del tecnico Max Pani e del diesse Roberto Ibba, per arrivare all’artefice di questo “Progetto” vincente, il presidente Franco Cardia.

A fine gara, i microfoni di Diario Sportivo si sono accesi per tanti protagonisti di questa grande cavalcata. Riportiamo alcuni stralci delle videointerviste che verranno pubblicate nei prossimi giorni, insieme con l'intero reportage fotografico e gli highlights del pre-gara, del match e della festa.

 

Fabio Toro, portiere e capitano biancoblù - «Volevamo chiuderlo prima questo campionato per non stare lì a soffrire ancora, però giocarsela in casa di fronte a oltre 2000 tifosi ha un sapore diverso. Vincere nel quartiere di Sant’Elia per me è una soddisfazione doppia. Quando sono arrivato tre anni fa qui, in Promozione, non pensavo di riuscire ad arrivare in serie D; grazie al presidente Cardia e a tutta la società che non ci fa mancare niente siamo riusciti a portare al termine questo campionato in maniera vincente. La partita chiave della stagione è stata quella con la Torres, ci ha dato una spinta enorme, ora penso che ci siano da fare pochi innesti, soprattutto con i giovani, ma il gruppo va tenuto intatto, tanti giocatori la serie D l’hanno già conosciuta».

 

Christian Ibba, bomber della squadra con 18 gol - «Giocarsi la promozione in casa, davanti a così tanti spettatori è il massimo, la cosa migliore che uno possa desiderare. Aspettavamo questa festa già da due o tre gare ma davanti ai nostri tifosi con una coreografia del genere dovevamo per forza vincere e portare a casa il campionato. Una doppietta in casa non l’avevo ancora segnata, ora voglio vincere anche la classifica marcatori, fin quando posso cercherò di inseguire anche quest’altro traguardo. Questa squadra può giocare tranquillamente in serie D, specialmente se fa gli acquisti giusti coi giovani e non viene toccato il gruppo, l’arma vincente del Sant’Elia, ma confido nella società che si è mostrata sempre intelligente, sono sicuro che verremo tutti riconfermati».

 

Bruno Frongia, terzino dall’assist vincente - «Siamo veramente felici, è stato il raggiungimento di un grande traguardo che nessuno si aspettava all’inizio del campionato, il Sant’Elia non era mai stata indicata come una possibile vincitrice del torneo e invece siamo stati veramente grandi. Sono contento per il quartiere che si merita tanto, per la società e per il gruppo, siamo tutti grandi amici, chi va in campo e chi no, cerchiamo sempre di sostenerci l’un l’altro, questa è stata soprattutto la vittoria del gruppo. La fase cruciale è stata a metà campionato quando siamo andati a vincere in casa del Fertilia che in quel momento non perdeva e comunque era la squadra più in forma del momento, poi sfruttando sempre i passi falsi delle dirette concorrenti come Torres e Muravera. Questa è una squadra che può disputare tranquillamente un bel campionato anche in serie D, con i giusti ritocchi per ciò che riguarda i giovani perché comunque molti di noi hanno già giocato in questa categoria».

 

Cristian Dessì, l’anima del centrocampo - «Sono felicissimo, siamo stati superiori a tutti, questo è un bel gruppo, composto tutto da amici e ciò è il motivo della vittoria del campionato. La partita chiave è stata quella contro la Torres perché battendo loro abbiamo spento tutti. Con una squadra così, gli innesti dei giovani e con questo pubblico la salvezza in serie D è assicurata».

 

Hugo Bergese, l’argentino dal gol facile - «Siamo contenti per l’obiettivo che abbiamo raggiunto, il mio gol è stato importante, il Carbonia era schierato dietro e non ci lasciava spazi e così è difficile segnare, poi ci siamo sbloccati. Restare al Sant’Elia? Bisogna chiedere al presidente Cardia».

 

Alberto Migoni, il baby-talento - «Vivere la promozione in casa di fronte a tutta questa gente è un’emozione indescrivibile, è stato tutto bellissimo, un ambiente fantastico. All’inizio dell’anno speravo di giocare qualche minuto, qualche partita, invece poi mi sono conquistato il posto in campo e abbiamo vinto il campionato. Non mi monto la testa ma devo continuare a lavorare perché se voglio andare avanti devo migliorare tutti i difetti. Io resterei volentieri al Sant’Elia, adesso vediamo alla fine dell’anno cosa deciderà il Cagliari. Le vittorie contro la Torres in casa e quella a Muravera sono state le più importanti perché lì abbiamo aumentato il distacco dalle inseguitrici».

 

Nicola Manunza, il saggio del gruppo - «Siamo contentissimi perché nonostante si parlasse da un po’ di tempo di questa promozione solo ora è arrivata la matematica. Il caso ha voluto che dovessimo festeggiare in casa la promozione, tutto questo è arrivato di fronte a tutto questo pubblico, è stato bellissimo. Le partite chiave sono quelle vinte con le dirette inseguitrici che di volta in volta si sono alternate, dal Fertilia, alla Torres per finire al Muravera, abbiamo dimostrato d’essere superiori. Siamo contentissimi per il quartiere, perché siamo riusciti nell’arco del tempo ad avvicinare sempre più gente al campo, all’inizio dell’anno venivano 20-30 persone, spesso tutti parenti nostri adesso le tribune sono piene, questa è la vittoria più grossa. Non conosco i progetti della società ma questa squadra, con l’innesto dei giovani che sono obbligatori farà un’ottima figura in serie D, sarebbe un peccato rovinare un gruppo che è alla base dei successi nel calcio».

 

Andrea Martinez, l'algherese in trasferta - «Finalmente abbiamo raggiunto l’obiettivo che da tempo stavamo aspettando, una bella soddisfazione vincere così di fronte ad un pubblico fantastico. Mi sono trovato benissimo al Sant'Elia e spero di restare anche il prossimo anno; questo gruppo merita la riconferma, trovando i giovani giusti possiamo fare tranquillamente la serie D. La mia annata è positiva, ho segnato finora 10 gol, ho giocato quasi sempre dando un contributo alla squadra. I prossimi obiettivi sono far vincere la classifica cannonieri a Ibba e diventare la miglior difesa del campionato. Le basi per il salto di categoria sono state gettate vincendo in casa del Fertilia poi, nelle tre gare in una settimana di dicembre contro Nuorese, Atletico e Olbia, abbiamo dato il segnale che eravamo la squadra da battere. Un bravo al mister Pani che ha gestito al meglio questo gruppo».

Fabio Salis

In questo articolo
Squadre:
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Stagione:
2010/2011
Tags:
Sardegna
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