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Zona gialla
Le regole per gli sport di contatto

Sardegna in zona gialla: torna il calcetto, sport di squadra solo all'aperto e senza l'utilizzo degli spogliatoi

La Sardegna da lunedì passa in zona gialla. L'ultima volta fu nel mese di febbraio prima di conoscere la zona bianca nelle prime tre settimane di marzo. Dal 22 marzo ci fu il passaggio in zona arancione fino a Pasqua e la settimana successiva arrivando a 2100-2300 casi di positività alla settimana; dal 12 aprile fino a fine mese il passaggio in zona rossa, raggiungendo il picco di 2434 nella prima settimana, poi una repentina discesa con 1900 e 1360 casi nelle ultime due settimane di aprile che hanno portato l'arancione nelle prime due settimane di maggio, con 836 casi nei primi sette giorni e oggi si chiuderà la settimana con meno di 500 casi. Una incidenza molto simile a quella delle ultime due settimane di febbraio prima della colorazione in bianco. 

 

A questo punto bisogna fare un ripasso sulle regole della zona gialla

È possibile spostarsi non solo all'interno del proprio Comune di residenza ma ora anche tra Comuni diversi e tra Regioni dello stesso colore in questi ultimi due casi senza bisogno dell'autocertificazione fino alle 22 quando scatterà sempre il coprifuoco. Si può fare sempre visita ad amici e parenti in non più di 4 persone, esclusi i minorenni, ma a questo punto anche in Comuni diversi da quello di residenza. Riaprono i bar e i ristoranti a pranzo e a cena ma solo con servizio all'aperto fino alle 22 e possono sedersi al tavolo massimo 4 persone, a meno che non si tratti di conviventi, con una distanza minima di un metro tra i commensali.

Riaprono anche teatri, cinema, musei e sale da concerto con prenotazione dei posti a sedere e distanza di sicurezza di almeno un metro tra gli spettatori. La capienza delle sale non supererà il 50% del totale con un tetto massimo di 1000 persone all'aperto e 500 negli spazi chiusi, in ogni caso bisognerà indossare sempre la mascherina. Aprono anche gli stabilimenti balneari. Restano aperti i negozi al dettaglio così come chiudono i centri commerciali nei festivi e pre-festivi, perciò durante i week end. Per le scuole primarie e secondarie di primo grado la didattica in presenza al 100% mentre per le scuole superiori la didattica in presenza sarà nella misura tra il 70 e il 100% delle ore di lezione.

 

COSA CAMBIA PER LO SPORT

Dal 26 aprile in zona gialla è possibile lo svolgimento di qualsiasi attività sportiva di base individuale, di squadra e di contatto anche presso aree attrezzate e parchi pubblici all’aperto, negli spazi all’aperto di centri e circoli sportivi, pubblici e privati con la prescrizione che è interdetto l'uso di spogliatoi. Quindi in Sardegna tornano le partite di calcetto, basket o beach volley ed è possibile continuare le attività delle scuole calcio o altri sport di squadra. Il 6 maggio la FIGC ha pubblicato il Protocollo con le indicazioni generali per la ripresa delle sessioni di allenamento collettivo e delle attività sportive di squadra, di base e agonistiche (tornei e campionati), dilettantistiche e giovanili (ivi compresi il Beach Soccer, il Calcio a Cinque, il Calcio Paralimpico e Sperimentale), non regolamentate dai protocolli che disciplinano le competizioni di preminente interesse nazionale, finalizzate al contenimento dell’emergenza epidemiologica di COVID-19 (leggi qui).

Il tennis e padel potranno continuare in centri e circoli sportivi all’aperto così come era per la zona arancione. Le attività di yoga e pilates, come ogni altra attività motoria, possono essere svolte esclusivamente all’aperto, in parchi pubblici e privati, e aree attrezzate, o negli spazi all’aperto di centri o circoli sportivi.

Dal 15 maggio in zona gialla si può svolgere attività sportiva presso piscine pubbliche e private, ma esclusivamente all’aperto. Dal 1° giugno sarà possibile svolgere attività anche all’interno di luoghi al chiuso ma sempre con la prescrizione che è interdetto l’uso di spogliatoi interni. Perciò anche i centri di danza possono riaprire. Sempre dal 1° giugno ci sarà la riapertura degli stadi con la capienza consentita che non potrà essere superiore al 25% di quella massima autorizzata e, comunque, il numero massimo di spettatori non potrà essere superiore a 1.000 per impianti all’aperto e a 500 per impianti al chiuso. L'apertura vale solo per gli sport agonistici, riconosciuti di interesse nazionale da Coni e Cip, perciò anche per la serie D di calcio e l'Eccellenza. 

 

 

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2020/2021