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Selargius ultima chiamata per i playout, Piras: «La squadra crede nell'impresa, possiamo vincere in casa dell'Isola Liri»
Il tecnico: «L'ambiente sarà caldo, ci proveremo»

Selargius ultima chiamata per i playout, Piras: «La squadra crede nell'impresa, possiamo vincere in casa dell'Isola Liri»

La partita da dentro o fuori. Il Selargius è arrivato al primo bivio del finale di stagione ma che potrebbe essere anche l'ultimo perché la gara in casa dell'Isola Liri presenta più difficoltà dell'eventuale playout che giocherebbe sul campo del Palestrina. I biancorossi, infatti, sono costretti a battere i frusinati ma non necessariamente con due gol di scarto, visto che all'andata persero al Virgilio Porcu per 1-0, perché non entrerebbe in gioco la classifica avulsa ma bensì uno spareggio (leggi in proposito cosa dice il regolamento dei playout). La gara di domenica allo stadio Nazareth riveste perciò un'importanza enorme, le due squadre sono distanziate di soli tre punti ed entrambe lottano per evitare la terzultima piazza, quella che porta alla retrocessione diretta per l'eccesso di distacco dalla sestultima, l'Astrea, lontana 13 punti dai cagliaritani (e 10 dai laziali) quando per giocarsi la sfida playout sarebbero dovuti essere non più di 7. 

 

Pier Paolo Piras tenta l'impresa-salvezza col SelargiusIl primo dei due miracoli - ma se non c'è il primo non esiste il secondo - del Selargius dovrà tentarlo Pier Paolo Piras, il tecnico della Juniores incaricato dalla società di terminare la stagione dopo le dimissioni (accettate) di Karel Zeman avvenute quasi dieci giorni fa. L'ex bomber dei biancorossi, fratello di Gigi capitano del Cagliari anni Ottanta, era in panchina domenica scorsa nel derby contro la Nuorese, terminato 1-1 e che ha permesso di rendere ancora decisiva l'ultima giornata di campionato perché, nel frattempo, l'Isola Liri pareggiava nell'altro sentito derby della Ciociaria con il Sora. La vittoria contro i barbaricini avrebbe potuto rendere meno impervia la già difficile strada verso i playout, in quel caso sarebbe bastato battere gli isolani di Carmelino Gioffrè senza badare al doppio scarto di gol. «Con la Nuorese meritavamo di vincere alla grande - dice il tecnico Piras - e l'impegno dei ragazzi è stato eccezionale. Abbiamo sofferto all'inizio, poi Chelo ha sbloccato la gara e poco dopo con Migoni potevamo fare il 2-0 solo di fronte al portiere. Nella ripresa c'è stata l'occasione di Mannoni 1' prima del loro 1-1, abbiamo fallito il sorpasso con Chelo mentre loro hanno avuto la chance del rigore parato da Forzati; nel finale altre nostre occasioni ma è mancato il tocco decisivo. Peccato che sia arrivato un solo punto ma in ogni caso sapevamo che avremmo dovuto vincere all'ultima giornata, ora lo dovremo fare con due gol di scarto». A chi pensava ai barbaricini più arrendevoli e pronti a non sbarrare la strada al Selargius è stato servito. «La Nuorese è una bellissima squadra - dice Piras - si sono giocati la gara perché è giusto che il calcio vada onorato. Non ci aspettavamo regali e, probabilmente, neanche tanta foga in campo ma ognuno fa come crede».

 

Ora la testa è da diversi giorni allo spareggio con l'Isola Liri, un'anticipazione di playout senza però supplementari e con l'ulteriore handicap che si giochi fuori casa. «La tappa d'avvicinamento alla gara procede bene - dice il tecnico, selargino doc - i ragazzi sono carichi, vedo un po' di entusiasmo che speriamo di tramutarlo in grinta per cercare di vincere in un campo così caldo». L'impresa è nelle corde di Chelo e compagni. «Li vedo convinti al punto giusto - fa sapere mister Piras - nella partitella in famiglia del giovedì ho visto fare delle cose bellissime. Io ci credo ancora nella salvezza, i ragazzi sono superconcentrati, si allenano alla grande dal primo all'ultimo, se poi gli avversari saranno più bravi di noi ne prenderemo atto ma almeno ci abbiamo provato». La squadra è al completo: «Manco solo io per squalifica, sarò in tribuna ma la carica giusta gliela darò prima di scendere in campo». Subito diversi cambiamenti da quando ha preso il posto di Karel Zeman: «Ho abbassato i ritmi e l'intensità degli allenamenti perché i ragazzi dovranno dare tutto domenica, penso che l'avrebbe fatto anche Karel visto che siamo nel finale di stagione. Per il modulo, abbiamo abbandonato il 4-3-3 per il 4-4-2 che diventa un 4-5-1 quando difendiamo. Domenica non dobbiamo concedere nulla agli avversari e far loro male quando attaccheremo». Pier Paolo Piras è consapevole che la sfida del Nazareth potrebbe dare una dolorosa sentenza: «Noi ci proveremo in tutti i modi ad allungare la coda della stagione, da selargino mi dispiacerebbe molto retrocedere, soprattutto per i ragazzi perché resto convinto che questa squadra sia migliore di altre setto-otto del girone e non merita di finire in Eccellenza, tra l'altro un campionato che costa molto di più che la serie D visto che non si potrebbe più contare sui contributi della Regione».

In questo articolo
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2014/2015
Tags:
Sardegna
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