«Tutte queste attenzioni mi preoccupano»
Su Gologone, Massimo Zola predica calma: «Non abbiamo ancora fatto niente»
La vittoria per 3 a 2 ai danni dell'Ottana ha permesso al Su Gologone di mantenere invariato il distacco dalla battistrada Meana Sardo e di confermare il secondo posto in classifica: si tratta di un risultato estremamente positivo per i ragazzi guidati da Massimo Zola, che stanno andando ben oltre le aspettative di inizio stagione.
Il tecnico è consapevole che il cammino è ancora lungo e che le difficoltà diventeranno sempre più grandi, soprattutto nel girone di ritorno, quando ogni singolo punto potrebbe risultare fondamentale e quando crescerà inevitabilmente la determinazione di tutte quelle squadre coinvolte nella lotta per non retrocedere; il mercato di riparazione di dicembre, inoltre, potrà mischiare ulteriormente le carte in tavola.
Decimo risultato utile consecutivo: la squadra sta bene a livello fisico e mentale?
«Ti confesso che sono un po' scaramantico, non so nemmeno se questa intervista sia un bene oppure no (ride); stanno arrivando tutte queste attenzioni, in questo momento particolare della stagione.
Certo, stiamo andando oltre le aspettative soprattutto perchè è stata costruita principalmente con ragazzi del posto, ad eccezione di un grande compagno che è Nicola Carta di Dorgali, con cui giocavo l'anno scorso, che mi ha voluto seguire a tutti i costi in questa avventura.
Ho a disposizione un gruppo affiatato, che ha già avuto la possibilità di maturare importanti esperienze negli anni passati: abbiamo cambiato pochissimo e per noi è un vantaggio.
Ci stiamo allenando con impegno, per il momento va abbastanza bene insomma, ma il merito è tutto della squadra».
Siete ad un punto dalla vetta: si aspettava un risultato simile dopo 12 giornate?
«Parlare di vetta in questo momento diventa difficile, è tutto troppo relativo: siamo una buona squadra, i ragazzi si stanno applicando con molto impegno durante la settimana, seguono ordinatamente le regole che ci siamo dati e le cose per il momento proseguono abbastanza bene.
Il compito che mi è stato affidato dalla società è quello di creare un gruppo affiatato, e per il momento mi sto concentrando su quello».
Quale è stata la difficoltà più grande che ha incontrato sino a questo momento?
«Ho ancora tanta voglia di giocare, ho avuto diverse proposte per continuare a farlo e potrei scendere in campo anche con Su Gologone; il difficile forse è proprio concentrarsi a fare l'allenatore, anche se mi sento ancora un calciatore a tutti gli effetti.
Sto provando anche a non allenarmi, giusto per farmi passare la voglia, ma per il momento i risultati in questo senso sono piuttosto scarsi (ride)».
Nel prossimo turno, dovrete vedervela con l'Arbatax, in trasferta: andrete ad affrontare una squadra che sta attraversando un periodo difficile; che insidie si aspetta di trovare?
«In questo caso parlo più da giocatore che da allenatore, in base alle esperienze che ho raccolto in questi anni: credo che il rischio maggiore che corriamo sia quello di sottovalutare l'impegno, sentendoci già arrivati, insomma; è proprio quello che sto cercando di evitare.
Quando le cose vanno bene, può capitare che i ragazzi, anche a livello inconscio, si rilassino troppo.
Io ripeto loro, in continuazione, che dobbiamo pensare più a chi ci sta dietro in classifica e non fare la corsa basandoci su chi ci sta davanti: non è una questione soltanto di umiltà, che comunque sia è un aspetto importante, ma piuttosto dobbiamo essere bravi ad essere realisti e ad analizzare la situazione con oggettività: ad inizio campionato nessuno avrebbe scommesso su questi risultati; siamo una buona squadra, ma non possiamo commettere l'errore di pensare che il grosso è stato fatto.
E' una cosa su cui 'batto' molto, in settimana: cerchiamo di andare ad affrontare qualsiasi avversario con la stessa mentalità e la stessa determinazione; le cose al momento ci stanno andando bene però devi avere paura di tutti gli avversari.
Io non studio mai le caratteristiche delle squadre che andiamo ad affrontare di volta in volta, preferisco concentrarmi sui miei ragazzi.
Io non conosco personalmente l'Arbatax, ma la reputo comunque una buona squadra: la loro classifica, a dire la verità, mi spaventa, perchè con le squadre che stanno sotto di noi, parlo ovviamente delle posizioni, spesso non riusciamo ad esprimerci come sappiamo, ci capita di perdere per strada punti preziosi.
L'importante è mantenere sempre altissima la concentrazione e affrontare l'Arbatax come se si trattasse del Meana capolista: non cambia niente, noi mettiamo tutte le squadre allo stesso livello, anche se è indubbio che ci siano compagini più o meno attrezzate; il segreto è proprio questo».
Ci sono 8 squadre nel giro di 8 punti, si tratta di un campionato estremamente equilibrato e fra i più avvincenti di tutta la Seconda Categoria: quali sono le squadre che l'hanno maggiormente impressionata, sino a questo momento?
«E' proprio questo il punto del discorso: magari ti illudi di aver collezionato tantissimi punti, i miei ragazzi ad esempio mi hanno confessato che non hanno mai fatto così bene, eppure se si analizza bene la classifica si nota che c'è pochissimo distacco tra una squadra e l'altra.
Non c'è una squadra che possa prendere il largo, che possa chiudere il discorso con diverse giornate d'anticipo; probabilmente in queste ultime tre giornate del girone d'andata la situazione si delinea meglio, ma ovviamente ci sarà ancora molto da soffrire, considerando soprattutto che il girone di ritorno è sempre più duro, perchè i punti diventano pesanti, la lotta per non retrocedere entra nel vivo e soprattutto alcune squadre hanno la possibilità di rinforzarsi nel mercato di riparazione.
La squadra che mi ha più impressionato al momento è stata sicuramente il Lotzorai, per la qualità del suo organico e per il gioco che propone; mi è piaciuta l'Ichnos, così come il Desulo; anche il Meana non è male, anche se ho notato che forse hanno una rosa un po' troppo ristretta rispetto alle avversarie, ma questo potrebbe anche non influire perchè se sei ben allenato riesci a giocarti le tue carte sino alla fine.
Io voglio ringraziare i miei ragazzi, perchè stanno rispondendo tutti alla grande: a parte due o tre infortunati, che comunque fanno parte del gruppo, ho sempre a disposizione 24 elementi agli allenamenti; significa che c'è entusiasmo e che loro in primis credono in questo progetto».