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Fabio Boi, difensore, Tonara
Capitan Pili: «Così fa male, dopo aver sudato tanto per la maglia»

Tonara, un'amara retrocessione: «Ci portiamo dietro 4 anni di gioie, dolori ed emozioni». Cirinà: «Dispiace non aver concluso il mio lavoro»

Tre anni fa il playout sorrise al Tonara che superò 3-2 il Selargius conquistandosi, da matricola assoluta, la permanenza in Eccellenza. Poi ci sono stati i due campionati targati Prastaro con il settimo e l'ottavo posto e la quota 40 per una tranquilla salvezza e la gioia della Coppa Italia di categoria con la favola rossonera che varcava il Tirreno. Quest'anno la stagione era partita con mille difficoltà, una squadra da ricostruire dopo l'addio di alcuni perni (il bomber Calaresu, il fantasista Sanna, il dirompente Littarru) e una prima parte di campionato da fanalino di coda che aveva comportato l'avvicendamento in panchina tra Tamponi e Cirinà. Il mercato di riparazione di dicembre aveva dato maggior forza ad un collettivo che ha recuperato qualche posizione, sfiorando la salvezza diretta ma potendo disputare il playout in casa. La sconfitta di misura contro il Porto Rotondo ha decretato una dolorosa retrocessione che il club del presidente Vincenzo Verlezza ha commentato così nel suo canale social: «A volte i tanti sacrifici non vengono ripagati. Anche questo è il calcio. Dopo 4 anni torniamo in Promozione con grande rammarico ma anche con tanta voglia di riscatto e con la consapevolezza che comunque per noi è un grande traguardo essere in una categoria così importante. Ci portiamo dietro 4 anni di gioie, dolori, emozioni e tanti sacrifici che hanno permesso di portare il nome del paese Tonara nella più alta categoria dilettantistica. Ringraziamo tutti, i dirigenti, i giocatori, il mister, lo staff tecnico, gli sponsor, il pubblico, tutti quelli che ci hanno aiutato e sostenuto sino alla fine».

 

Molto rammarico anche nel pensiero del tecnico Ivan Cirinà che sapeva che solo centrando la salvezza si sarebbe avuto una completezza del lavoro fatto. Anche lui si è affidato al proprio profilo social: «Peccato... Abbiamo costruito un gruppo e fatto 3/4 di miracolo. Ci abbiamo messo tutto ma il calcio dà e toglie, alcuni esulteranno e altri saranno dispiaciuti, fa parte delle cose ma il ma il mio rammarico più grande è non aver concluso il mio lavoro come volevamo, sopratutto per i ragazzi, la società Tonara e il paese. Scusate. Forza Tonara, ti rialzerai più forte». E chiude: «Come sempre la faccia ce la metto».

 

Antonio Pili è il capitano di tante battaglie, colui che aveva condotto la squadra alla vittoria dei playoff di Promozione nel maggio 2015 con la storica promozione in Eccellenza, così come ad alzare al cielo l'anno scorso l'altrettanto storico trofeo tricolore della Coppa Italia. Nel playout contro il Porto Rotondo ha avuto sui piedi la miglior occasione per pareggiare, un rigore calciato fuori. Il centrocampista si assume la responsabilità del risultato negativo. «Fa male, fa davvero tanto male - scrive sul profilo social - Purtroppo non cambierà nulla. Volevo solo chiedere scusa a tutti quelli che veramente ci hanno sostenuto (pochi, ma buoni), a tutti i miei compagni di squadra, a tutta la dirigenza che ci ha sempre messo nelle condizioni di poterci esprimere al meglio (e dire che si sono fatti il "c..o" è davvero poco), al mister e a tutto il suo staff che ha accettato questa sfida quando tutto sembrava già compromesso. Quando siamo partiti quest’estate, precisamente il 6 agosto, sapevo che non sarebbe stato facile e che sarebbe stata una sfida. Ma a me le sfide piacciono e insieme ai miei compagni ci siamo buttati a capofitto in quest’avventura. Tutti sappiamo come eravamo messi al girone di andata, tutti ci davano per retrocessi e a tutti questi voglio dire grazie. Grazie, perché ci avete dato degli stimoli assurdi, ci avete fatto reagire, ci avete fatto portare fuori quello che non sapevamo neanche di avere; ma, come si dice, non è bastato visto l’esito della partita. Con i se e con i ma non si va da nessuna parte, tutti sono bravi a parlare, a dire, a fare da fuori, tutti sono bravi a pensare: "Però si doveva fare così". Vi lascio alle vostre convinzioni, ai vostri festeggiamenti, perché già forse solo di queste cose potete gioire, dato che nella vostra bacheca non mi è mai sembrato di vedere granché. Comunque siete degli sfigati nella vita e rimarrete tali. Chiudendo questa piccola parentesi vorrei solo dire che la faccia da capitano e da tonarese la metto sempre, come ho sempre fatto per tutte le cose. Nessuno, e dico nessuno, si azzardi a parlare male dei miei compagni di squadra, dello staff o della dirigenza, perché nessuno sa quello che abbiamo passato per arrivare a questo spareggio. Solo noi, tra quelle quattro mura, sappiamo la merda che abbiamo mangiato e in quel campo il sudore che abbiamo gettato per quella maglia. Con questo chiudo e voglio ringraziare quei pochi tifosi veri che c’erano ogni domenica nonostante i risultati, quelli che ci hanno sempre incitato e ci hanno sempre creduto, come noi. Ora e sempre, forza Tonara».

In questo articolo
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2018/2019
Tags:
Playout