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«Situazione paradossale, sono pronto a dimettermi»

U.S Villasor, la rabbia del presidente Bruno Piroddi: «I nostri avversari hanno aggredito l'arbitro, la partita è stata interrotta prima del novantesimo»

Scoppia la rabbia in casa dell'U.S Villasor: dopo 24 ore, lo sdegno è ancora vivissimo per l'epilogo, amaro, della sfida casalinga con il Real Porto Pino, che si è conclusa in maniera decisamente burrascosa, per utilizzare un eufemismo, dopo che in campo è scoppiata una vera e propria bagarre che ha coinvolto gli ospiti e il direttore di gara. E' lo stesso presidente della compagine sorrese, Bruno Piroddi, a scendere in campo per difendere il suo club, vittima di un torto inaccettabile.

 

Il numero uno della società cerca di fare chiarezza:
«Al 42' del secondo tempo (il punteggio era sul 2 a 2 ndr), l'arbitro ha decretato un contro fallo, su una rimessa laterale concessa inizialmente ai nostri avversari, e da quel momento è iniziato il finimondo, con l'espulsione di due giocatori del Real Porto Pino, tra cui il capitano.
I toni si sono accesi notevolmente, ci tengo a precisare che i giocatori della mia squadra hanno mantenuto un comportamento esemplare, il direttore di gara è stato letteralmente circondato ed ha iniziato a subire delle minacce.
Sono dovuto entrare in campo, ho assistito alla partita dalla tribuna, rischiando la mia incolumità fisica, per evitare, assieme ai miei ragazzi, che la situazione degenerasse: in quel preciso momento, l'arbitro ha dichiarato che la partita veniva sospesa per aggressione».

 

Per poi fare marcia indietro poco dopo.
«Sotto le pressioni, brusche ed estremamente decise, di un dirigente del Real Porto Pino, il direttore di gara ha ritrattato la sua posizione, considerando conclusa la gara regolarmente al 45', nonostante ci siano stati tre minuti di assoluto disordine; una decisione che ha ribadito anche negli spogliatoi e che a me risulta ancora incomprensibile».

 

Una situazione paradossale, che manda su tutte le furie Piroddi, il quale non ci sta e parte all'attacco.
«Ho partecipato alla riunione di Oristano, dopo il brutto episodio di Decimomannu (con il direttore di gara aggredito da un calciatore dell'Atletico Masainas ndr), e sono d'accordo sul fatto che certi comportamenti non facciano bene al nostro calcio e vadano evitati in tutti i modi possibili; sono sicuro che senza il nostro intervento, ieri le cose sarebbero potute andare molto peggio, tant'è che sono stati chiamati anche i carabinieri.
Mi dispiace soltanto che l'arbitro abbia cambiato la sua versione dei fatti, penalizzandoci notevolmente: non ci ha fatto giocare gli ultimi minuti della gara in superiorità numerica, senza dimenticare che ci sarebbe dovuto essere un cospicuo recupero, e soprattutto ha chiuso gli occhi di fronte al comportamento aggressivo dei nostri avversari, con cui, ci tengo a ribadirlo, noi non abbiamo avuto nessun tipo di problema; siamo estranei alla vicenda».

 

Il presidente è pronto ad atti estremi:
«Ora attendiamo il comunicato del Giudice Sportivo: ci aspettiamo che ci vengano dati i tre punti o, al massimo, la ripetizione della gara. Mi sento profondamente deluso per quanto è successo ieri, e non ho nessuna intenzione di sopportare questi abusi in silenzio: sono pronto anche a lasciare la guida del club, è una situazione intollerabile; non ha senso mettere a repentaglio la propria salute, potevo benissimo ricevere un pugno in faccia, per tutelare individui che poi mentono spudoratamente anziché fare giustizia. In questo modo, si da ragione ai violenti. Non vogliamo regali, ma solo che venga fatta chiarezza sulla vicenda».

In questo articolo
Squadre:
Campionato:
Stagione:
2014/2015
Tags:
Sardegna
15 Andata
Girone B