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Zaccheddu non perde la testa: «Pula in flessione ma siamo pronti a ripartire»
Il tecnico: Infortuni e calo mentale nei 3 pareggi

Zaccheddu non perde la testa: «Pula in flessione ma siamo pronti a ripartire»

Se dopo 20 giornate ti trovi di fronte una squadra come il Pula che ha totalizzato 49 punti con 57 gol fatti e 17 subiti, avendo incassato una sola sconfitta, a fronte di 15 vittorie conquistate, non puoi certo pensare che se la passi male. Se però noti che è reduce da tre pareggi di fila, che nel girone di ritorno sarebbe terza in classifica con 9 punti, al pari di altre quattro squadre tra cui il fanalino di coda Villasimius, allora qualcosa non va; la macchina perfetta che nelle prime 14 giornate aveva vinto 13 volte si è inceppata. «Inutile nasconderlo, non siamo nel nostro momento migliore questo è scontato – ammette Giampaolo Zaccheddu, tecnico della capolista – la brillantezza di un mese fa non c’è più e questi tre pareggi suonano come un campanello d’allarme».

 

Mister Zaccheddu, per porre rimedio a un problema occorre conoscere le cause, lei ha individuato i motivi di questa flessione?

«Innanzitutto un calo ci può stare, è fisiologico e rientra nella normalità di un campionato lungo e combattuto come quello della Promozione. Nel nostro caso il calo è stato accentuato da una condizione fisica precaria di tre/quattro elementi cardine della nostra rosa»

A quali giocatori si riferisce?

«Mi riferisco a Placentino, che ha la pubalgia e non può allenarsi, lo stesso problema che ha anche Raffaele Picciau. Concas invece è reduce da un brutto infortunio al legamento collaterale e ne è stato affrettato il recupero. E aggiungo Falco che, benché stia segnando con la solita regolarità, si trascina un problema al ginocchio. Per noi sono giocatori importanti e non averli al meglio della condizione ha determinato questa flessione»

Può aver inciso anche l’aspetto psicologico? Quando si vince spesso ci si sente imbattibili

«Certo, può esserci stato anche un rilassamento dovuto al fatto che magari si è pensato inconsciamente di avere la promozione in pugno. In ogni caso noi abbiamo sempre detto che vogliamo vincere il campionato e non stravincerlo, alla fine basta anche avere un punto in più degli avversari. La mentalità è sempre quella. Capisco che l’inizio scintillante e le vittorie altisonanti nel nostro periodo massimo abbiano fatto credere ad un campionato già chiuso ma questo era un messaggio che lanciava la stampa e non veniva da noi»

Nelle ultime tre giornate il divario dalle inseguitrici si è dimezzato, da 8 punti è passato a 4, il campionato è riaperto?

«Di fatto non l’avevamo mai chiuso, chi sa di calcio sa pure che contro avversari forti e preparati come Quartu 2000 e Porto Corallo anche con 8 punti di vantaggio e con un intero girone da giocare non si è sicuri di aver vinto. Il ritorno è diverso, è più duro, ma le difficoltà le incontriamo noi come pure chi ci insegue. Io ho sempre detto che il campionato si vince non negli scontri diretti ma nelle gare contro le squadre di bassa classifica»

Come si spiegano, invece, i 5 gol subiti nelle ultime 3 giornate a fronte dei 2 che avevate incassato nelle precedenti 8 partite?

«Dal fatto che manca un po’ di equilibrio, quello che aveva portato il nostro portiere Antinori ad avere una bella imbattibilità. C’è stato un calo mentale e, ripeto, di condizione perché poi il modulo di gioco è lo stesso ed è quello che ci portava a fare molti gol e a subirne pochi. Ma stiamo lavorando per rimettere le cose a posto, in questo momento bisogna stare calmi e sereni senza avere nessuna paura e i miei giocatori paura non ne hanno, sono esperti e in grado benissimo di gestire queste situazioni»

Domenica in casa della pericolante Gemini Pirri e poi il trittico con le squadre ogliastrine, Lanusei, Cardedu e Barisardo. Un mese di fuoco

«Tutte gare difficili, alle quali aggiungerei anche i due impegni di Coppa Italia (in semifinale con il Quartu 2000, ndr). Questa è una fase importantissima del campionato nella quale o veniamo agganciati oppure riallunghiamo ed allora sarà finita perché poi lo spazio per recuperare verrà meno. La testa per ripartire c’è, attraverso il gioco e col recupero di tutti i giocatori ora fuori condizione. Io mi sento tranquillo»

Fabio Salis

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2010/2011
Tags:
Sardegna
5 Ritorno
Girone A