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Per il bomber 4 reti in 4 gare, 8 in totale

Acquafresca, un gioiello che luccica nuovamente: «Merito dei compagni e del Cagliari che hanno avuto sempre fiducia in me»

Un gioiello soltanto un po' ossidato che ora, d'incanto, luccica nuovamente. Robert Acquafresca, quattro gol in quattro partite, era un attaccante d'oro quando, due stagioni fa, lasciò Cagliari per andare all'Inter che lo cedette immediatamente al Genoa, il quale lo diede all'Atalanta in prestito per riprenderselo nuovamente a gennaio. Un gol in 12 partite coi bergamaschi, due gol in 10 partite coi grifoni. L'orafo Cellino crede nel "suo" gioiello e lo prende l'estate scorsa in comproprietà dal club ligure ma il Bobo-bis sembra non convincere nessuno, dal tecnico Bisoli ai tifosi rossoblù. Nel frattempo, Matri è diventato un attaccante prolifico, arriva il nuovo tecnico Donadoni e gli spazi per il centravanti di Alpignano, col passaporto polacco, si restringono. Un po' come le porte delle squadre avversarie sempre più difficili da inquadrare. 

 

Un girone d'andata con la ruggine sulle scarpette, solo tre gol. Poi Matri viene ceduto alla Juventus e non viene rimpiazzato, così Acquafresca si proclama quale "miglior acquisto" del Cagliari nel mercato di gennaio. Il quarto gol lo fa alla Juve il 4 febbraio (5ª di ritorno), il quinto non glielo assegnano contro la Lazio il 27 febbraio (8ª di ritorno) perché sarebbe decisiva la deviazione del difensore biancoceleste Dias. Ma le prestazioni crescono al pari della fiducia. L'ossido va via contro il Napoli, ma la rete di Robert è inutile e il Cagliari soccombe 2-1. La domenica successiva serve però la vendetta al Genoa, giustiziandolo in casa, la sua ex casa, nonostante venga subissato di fischi dai suoi ex tifosi. Una pausa col Brescia e a Lecce sforna altri due gol di antico repertorio: volée di destro in perfetta coordinazione e contropiede chiuso con freddezza chirurgica. La doppietta però non porta la vittoria, per colpa degli ultimi scellerati minuti. «Diciamo che mi sono goduto la mia doppietta al 50% - dice Acquafresca - Va bene la soddisfazione personale, ma i risultati della squadra vengono prima di tutto. A parte la mancata vittoria, è stata una gran bella partita, contro una squadra affamata di punti. Abbiamo dato il segnale di non essere appagati. Vogliamo fare ancora bene da qui sino alla fine della stagione».

 

Lo score aggiornato parla di 8 reti e ancora 5 gare da disputare per agguantare la doppia cifra, quella che serve agli attaccanti per farsi chiamare bomber. «Sono contento - continua l'attaccante rossoblù - Ho attraversato un brutto periodo all'inizio della stagione. Non riuscivo a fare ciò che volevo. Non voglio trovare giustificazioni. Devo ringraziare i miei compagni, che mi hanno sempre aiutato e mi permettono di segnare, e la società, che non ha mai fatto mancare la fiducia verso di me. E naturalmente la famiglia». Acquafresca è tornato al 100% il gioiello voluto dall'orafo Cellino che ora dovrà combattere con Preziosi per l'altra metà dell'anello. Robert, in sospeso tra Cagliari e Genoa, per ora non se ne cura: «Non so nulla. Decideranno le due società». In cuor suo ha già deciso cosa vuole, esattamente un'estate fa quando da gioiello ossidato tornò sull'Isola del tesoro. F.S.

 

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2010/2011
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14 Ritorno