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Boi demolisce il Gonnos, il Seulo vola al terzo posto; Carbonia perfetto, il Carloforte si lecca le ferite; finale ad alta tensione per il Selargius

Arbus, reazione da dieci e lode con Falciani, Mainas e Flumini; Fanni si mette in spalla la San Marco. Il La Palma ruggisce a Siliqua; successo da urlo per l'Arborea di Piras

L'Arbus si riprende immediatamente dopo la sconfitta rimediata domenica scorsa contro la San Marco e mette in cascina altri tre punti pesantissimi, che permettono ai ragazzi di Agus di mantenere la vetta della classifica: quella contro l'Idolo si rivela una partita decisamente più complicata rispetto a quanto ci si poteva aspettare, ma i granata dimostrano di saper soffrire e lanciano un chiaro messaggio alle inseguitrici: oltre alla tecnica e alla tattica questa squadra sa raggiungere i risultati anche con il cuore e la grande determinazione; brillano le stelle di Falciani e Flumini, le punte di diamante di un organico che sta incominciando ad esprimere tutto il suo potenziale. Alle spalle della capolista, prosegue nel migliore dei modi l'inseguimento della San Marco, che aggiunge un altro tassello alla sua settimana da favola, mettendo a segno la seconda vittoria nell'arco di tre giorni. Al secondo posto anche il La Palma di Madau che si aggiudica il confronto d'altissima quota contro il Siliqua per 2 a 1. Perde il passo, invece, il Carloforte, stoppato dal Carbonia: primo ko per i tabarchini che scivolano così al quarto posto, scavalcati dal Seulo che in casa offre gol e spettacolo nel 5 a 1 al Gonnosfanadiga. Terzo pareggio, il secondo di fila, per il Sant'Elena che esce comunque indenne dalla delicatissima trasferta contro l'Andromeda.

Mister Agus si aspettava tante risposte da parte dei suoi dopo la sfortunatissima uscita di San Sperate nel big-match contro la San Marco, e i suoi ragazzi non l'hanno assolutamente deluso: fondamentale, in questi casi, ripartire di slancio, sia per la classifica e sia per l'autostima, con le inseguitrici che non mollano di un centimetro, e il 3 a 2 maturato nella bella ed entusiasmante sfida contro l'Idolo è il dato inequivocabile sullo stato di salute decisamente ottimo che attraversa la capolista, capace di soffrire, incassare i colpi e sferrare gli attacchi decisivi nei momenti chiave della partita. Gli ogliastrini dal canto loro si presentano alla sfida con le migliori intenzioni e nei primi 45' tengono brillantemente il campo contro una delle squadre più forti del torneo, ma nella ripresa il divario tecnico-tattico tra le due compagini pesa come un macigno. Per l'ennesima volta Salis e soci sono costretti a tornare a casa a mani vuote, ma la sensazione è che se le prestazioni saranno ancora così buone verranno accompagnate presto anche dai punti.
La partenza dei granata è veemente: in avvio ci provano subito Flumini e Festa, ma l'occasione più grossa parte dai piedi di Rais, che colpisce un clamoroso palo con la specialità della casa, la punizione. L'Idolo non sta a guardare, Pistis prova ad accendere la luce per i suoi, ma a sbloccare il punteggio ci pensa Arras, alla mezz'ora, che fugge in contropiede e poi batte Toro al termine di un'azione confusa in area di rigore. La reazione dell'Arbus non tarda ad arrivare ma i granata hanno un conto aperto con la sfortuna: ci prova Flumini ma la sua conclusione impatta sulla traversa. Va decisamente meglio nel finale di tempo a Pistis che brucia l'intero pacchetto difensivo avversario sul filo del fuorigioco e appoggia in rete alle spalle di Toro per il clamoroso raddoppio.
Nei secondi quarantacinque minuti l'Arbus innesta le marce alte e incomincia a mettere sotto pressione la difesa ospite: bastano sette minuti a Festa per conquistare un calcio di rigore che Falciani trasforma implacabilmente riaprendo di fatto la gara; confronto messo in parità al 15': ancora Festa decisivo, questa volta nei panni di assist-man per Mainas che chiude il triangolo con il compagno e sigla il 2 a 2. A questo punto l'Arbus sente odore di vittoria, con l'Idolo che si affida alle incursioni del solito Pistis: la partita si infiamma con diverse occasioni da una parte e dall'altra; a dieci dalla fine ci pensa il solito Flumini a siglare la rete della vittoria.

A quota 14, staccata di appena un punto dalla capolista, vola la San Marco Assemini di mister Ledda che supera a pieni voti l'esame contro il Barisardo, battuto con un rotondo 4 a 1: la seconda forza del torneo si presenta in ogliastra con diverse assenze, Pilleri per infortunio, Serra, Farci e Corona fermati dal Giudice Sportivo, ma con Meloni di nuovo arruolabile. Gli ospiti mettono subito in chiaro i loro propositi: dopo sei minuti Tosi, imbeccato da Fanni, mette i brividi a Murru ma la sua conclusione non inquadra lo specchio della porta; San Marco ancora in avanti con il buon spunto di Alseni, ma a sbloccare il punteggio ci pensa Tosi, che conclude di prima intenzione, sugli sviluppi di un corner battuto da Fanni, con la preziosa collaborazione di Porcu. I rosso-blu non rallentano e si buttano a caccia del raddoppio: ci provano Meloni e Fanni, con quest'ultimo che al 25' supera Murru con un tocco morbido da applausi.
Alla San Marco non resta altro da fare che completare l'opera: ad inizio ripresa Mura, da fermo, pesca Fanni che di testa trafigge ancora il portiere di casa. Discorso virtualmente chiuso, con il Barisardo che alla mezz'ora accorcia con Staffa, su punizione per un fallo commesso da Muccione al limite. Alla mezz'ora l'espulsione di Mameli spezza definitivamente le ali ai locali, che incassano la quarta rete nel finale: Meloni si incunea in area e viene messo giù con le cattive, sul dischetto si presenta Fanni che non sbaglia e realizza la sua personalissima tripletta.

Il turno infrasettimanale offriva anche la sfida d'altissima quota tra Siliqua e La Palma Monte Urpinu: i primi reduci dal pari a reti bianche contro il Gonnos, i secondi si presentano al confronto con la voglia di centrare la terza vittoria di fila e mantenere l'imbattibilità. A spuntarla sono i cagliaritani di Madau, che passano di misura, per 2 a 1, al termine di una partita tiratissima.
Gli ospiti sbloccano il punteggio in avvio con Ugas, che batte Pillittu al termine di un'azione insistita. La reazione del Siliqua non si fa attendere: Atzeni colleziona due ottime occasioni, ma senza esito; palla gol anche per Munzittu, che non trova il tempo giusto per superare Sanna; sempre Munzittu, siamo alla mezz'ora, spara di poco alto con un bel tiro di prima intenzione. Ancora il numero uno ospite grande protagonista del match sulla pericolosissima incursione di bomber Cacciuto. Il La Palma contiene le sfuriate dei padroni di casa e quando riparte è pericolosissimo: Sarigu ci prova dalla distanza con un pallonetto carico di veleno che termina la sua corsa sulla traversa; pochi minuti più tardi e Siddu sciupa una ghiotta occasione sparando fuori. Ad inizio ripresa il Siliqua rimette la partita in equilibrio: Dessì serve Atzeni che di testa non sbaglia. Le due squadre si affrontano a viso aperto: Sarigu si affaccia dalle parti di Pillittu, sull'altro fronte si fanno vedere Meloni e Cacciuto, con Sanna ancora decisivo nel chiudere la saracinesca. Il La Palma replica ancora con Sarigu, questa volta su punizione, che chiama alla prodezza Pillittu. Il gol è nell'aria e arriva a 5' dal termine: Sarigu, tra i migliori dei suoi, capitalizza al meglio una ripartenza letale dei suoi e firma il punto che vale per una vittoria pesantissima.

Pomeriggio da incorniciare per il Seulo che consolida il suo terzo posto in classifica con il sontuoso 5 a 1 rifilato di fronte al proprio pubblico al Gonnosfanadiga, che vale anche per la terza vittoria di fila: arrivano sicuramente ottime notizie per mister Floris che ora può concentrarsi sulla prossima super sfida, in programma domenica, proprio contro il La Palma. Pronti via e i padroni di casi trovano subito la combinazione vincente sull'asse Atzeni – Boi: il primo inventa, il secondo insacca per il vantaggio. Il Gonnosfanadiga trova la forza per rispondere subito, così al decimo Pinna impatta. Il Seulo però non si scompone e riprende in mano il pallino del gioco: serve un intervento provvidenziale di Petucco per negare la gioia del gol al solito Boi; la partita vive sull'onda di continui cambiamenti di fronte, dall'altra parte Corda spara sotto misura con Poli che si supera ed evita il peggio ai suoi. Scampato il pericolo, i padroni di casa passano nuovamente in vantaggio: Murgia serve Boi che questa volta non sbaglia. Il Gonnos questa volta accusa il colpo, così allo scadere della prima frazione Boi allunga il divario con una conclusione da applausi che non lascia scampo a Petucco. Nella ripresa gli ospiti perdono Petucco per un intervento disperato sul solito, devastante Boi: sulla palla si porta Meloni che trasforma la punizione in gol. Nel finale, c'è gloria ancora per Boi, innescato sempre da Tocco, grande prestazione anche per lui, che sigla la quarta rete.

Tra gli incontri più attesi della giornata, spicca la super sfida tra il Carloforte, cinque punti nelle ultime tre partite, e il Carbonia di Marongiu, che non vinceva dalla terza giornata in occasione del confronto interno con l'Andromeda: gli ospiti si regalano la classica partita perfetta, al cospetto di una squadra sicuramente attrezzatissima ma che probabilmente in questo momento sta pagando qualcosa sul piano della condizione atletica e della lucidità. I tabarchini reggono bene per i primi 45' del match ma poi concedono troppo campo agli ospiti nella ripresa e rimediano così il primo ko in campionato. Il Carloforte parte con il piede giusto, trascinato da Lazzaro e Corona, che scambiano bene e si presentano diverse volte dalle parti di Bove. Il Carbonia, che deve riscattarsi dopo la non bella prestazione offerta contro il Seulo, replica con Lintas, che prima calcia fuori di poco e poi non è sufficientemente freddo nell'uno contro uno contro Grosso, che si salva con la preziosa collaborazione di Arrais che salva i suoi in extremis. Occasione anche per Marco Foddi, ma Grosso non si fa sorprendere e blocca la conclusione dell'avversario. Nella ripresa il Carbonia sfonda: De Gradi pesca Cosa con una punizione dal vertice, tiro di prima intenzione e palla in fondo al sacco. Tutti si aspettano la reazione del Carloforte che però non arriva, il Carbonia controlla la gara e prova a pungere su palla da fermo, con il raddoppio che si materializza nel finale: Konatè sfonda sulla fascia destra, mette al centro per Foddi che con una elegantissima deviazione di tacco fa secco Grosso e chiude definitivamente il discorso.
Secondo pareggio di fila per il Sant'Elena di mister Piras che si deve accontentare di un punticino nella delicatissima trasferta contro l'Andromeda: i padroni di casa, ancora alla ricerca della condizione migliore, con diverse assenze sulle spalle, tengono benissimo il campo contro i più quotati avversari a cui manca un pizzico di cinismo, e fortuna, per conquistare l'intera posta in palio. La partita si infiamma a dieci dal riposo, quando Perinozzi ha sui piedi la palla del vantaggio, in occasione del calcio di rigore, ma Cardia è strepitoso e respinge. Sull'altro fronte Erriu mette i brividi ad Atzeni, che risponde da campione alla bella conclusione dalla distanza dell'avversario. Nella ripresa il copione è praticamente lo stesso: Perinozzi da una parte e Casti dall'altra provano a sbloccare il punteggio; i padroni di casa si rendono pericolosi ancora con Olla, ma Atzeni chiude tutto.

Il Quartu 2000 si fa beffare nel finale da un cinico Selargius e rimanda ancora l'appuntamento con la prima gioia stagionale tra le proprie mura: il risultato di parità regge sino ai minuti finali, ma gli ospiti allenati da Maricca servono la beffa perfetta agli avversari, trovando il guizzo da tre punti. Gara equilibrata sin dalle prime battute, con le difese che chiudono bene tutti gli spazi e le occasioni arrivano soltanto con timidi tentativi dalla distanza: ci provano Melis e Sanna da una parte, replica di Elias e De Vita, con quest'ultimo che sfiora il bersaglio grosso. Per De Vita, comunque, si tratta delle prove generali in vista del gol, che si materializza al 37': conclusione dal limite e Mainas costretto ad arrendersi. Nella ripresa Melis si mette in spalla i suoi e suona la carica per i quartesi che impattano grazie al calcio di rigore trasformato da Demurtas alla mezz'ora. Il Quartu 2000 tenta il tutto per tutto a caccia del definitivo sorpasso, ma scopre il fianco per le ripartenze ficcanti degli ospiti che si dimostrano più cinici e spietati: Farris batte Mainas dagli undici metri, poi Mura, ben imbeccato da Farris, questa volta in versione assist-man, chiude definitivamente il discorso.
Il Selargius vola così a quota sette punti.

Per la legge dei grandi numeri la prima vittoria dell'Arborea era solo una questione di tempo: i ragazzi allenati da Firinu conquistano il primo successo stagionale, con una rimonta da applausi tutta cuore e grinta, in casa del lanciatissimo Vecchio Borgo Sant'Elia, che si presentava alla sfida forte delle buone prestazioni fatte registrare nelle ultime uscite e agganciano, a quota 6, proprio i cagliaritani.
Partita spumeggiante sin dalle prime battute con Fogliana che si presenta dalle parti di Berosi su invito di Peddoni ma non riesce a trovare il tempo per battere l'estremo difensore avversario. Il Vecchio Borgo risulta decisamente più incisivo in occasione del primo affondo: scambio rapido che libera al tiro il baby Enrico Nessi che firma il vantaggio. La reazione degli ospiti è veemente: occasionissima per Peddoni, solo un palo per lui, poi ci prova anche Marco Atzeni, che sfiora il colpaccio. Al 25' arriva il pareggio, firmato da Ginesu, al rientro dopo un lungo stop per infortunio, che scarica di prima intenzione un piattone che incenerisce Berosi. L'Arborea spinge forte sulle ali dell'entusiasmo, il Vecchio Borgo si fa sorprendere ancora alla mezz'ora: punizione di Lasi, palla a Piras che in mezzo al traffico trova la zampata vincente.
Nella ripresa il Vecchio Borgo rientra prepotentemente in partita con Casula che firma il momentaneo 2 a 2. Le occasioni fioccano da una parte e dall'altra: la difesa di casa si salva con un pizzico di affanno sul pericolosissimo Marco Atzeni, sul rapidissimo capovolgimento di fronte i cagliaritani conquistano un calcio di rigore che Pibiri trasforma per il nuovo sorpasso. Per mister Murgia la terza vittoria di fila sembra cosa ormai fatta, ma l'Arborea non si arrende, anzi: a tre dal termine Piras, doppietta per lui, impatta. Il finale è un vero e proprio thriller: il generosissimo Paolo Atzeni conquista una punizione dal limite, Lasi scodella in mezzo all'area per lo stacco di Marco Atzeni e trova la deviazione vincente che vale per l'intera posta in palio.
 

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2017/2018
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