Il big-match ai raggi ics, numeri e stili diversi
Atletico Uri-Latte Dolce, l'Eccellenza va in campo: i giallorossi di Muroni imprevedibili e alla ricerca dell'aggancio, i biancazzurri di Paba solidi e pronti alla fuga decisiva
Non è decisiva ma dirà molto il big-match della 19ª giornata. E cioè se l'Atletico Uri è in grado di riprendersi la vetta dell'Eccellenza, se invece il Latte Dolce è pronto alla fuga decisiva (da +3 a +6) oppure se il duello verrà rimandato alle successive 11 giornate. Il big-match di domenica arriva troppo presto per dare un verdetto definitivo sebbene un'eventuale vittoria dell'attuale capolista rappresenterebbe uno strappo probabilmente decisivo: 6 punti su 33 ancora a disposizione non sono tanti (il 20% del totale) ma nemmeno pochi. Il confronto sarà bello perché incerto, entrambe le squadre conoscono benissimo i punti di forza e di debolezza dell'avversario essendo al quarto scontro stagionale dopo i due di Coppa Italia (una vittoria per parte) e la gara d'andata vinta nettamente dal Latte Dolce per 3-0. Ma non ci sono segreti anche perché nell'Atletico Uri ci sono giocatori come Tedde, Puddu, Sini (anche ex di turno) e Sechi allenati da mister Paba al Fertilia, gli stessi giocatori sono stati perciò compagni di squadra dei vari Mereu, Piga e Santona, così come Borrotzu lo è stato di Garau al Tavolara. Il pareggio può essere utile al Latte Dolce per tenere invariato il distacco ma è un risultato quasi sconosciuto per l'Atletico Uri che, dopo l'1-1 all'esordio in campionato, ha solo vinto (13) o perso (4) e sarà animato dalla volontà di agganciare i rivali riazzerando il duello. Abbondano gli uomini per decidere l'incontro in qualsiasi momento, lo spettacolo in campo sarà perciò assicurato così come quello sugli spalti del comunale di Usini con i giallorossi seguiti mediamente da 400-500 spettatori che migrano dal proprio paese a quello che ospita le gare casalinghe dell'Uri.
L'Atletico Uri non è calcolatore, dunque, non pareggia da ben 17 gare. Ha un alto potenziale offensivo e la filosofia del tecnico Giovanni Muroni è di tipo zemaniana ("Basta fare un gol in più degli avversari") che si trascina dagli ultimi due campionati vinti segnando 102 gol in Promozione e 67 in Prima. Ora è già a quota 41 ma questo significa anche concedere qualcosa di troppo agli avversari e le 23 reti subite sono un po' tante per chi aspira a vincere. I giallorossi sono anche l'unica squadra del campionato ad affidare la porta ad un fuoriquota, Walter Frau del '96, cresciuto a vista d'occhio nell'ultima stagione e mezza. Non c'è comunque una porzione di gara più "disattenta" di altre perché nelle frazioni da 15' di gioco ha beccato sempre 4 gol eccezion fatta per l'ultima con 3. Segna molto, dicevamo, e lo fa di più nel primo tempo (23) che nel secondo (18), per bucare le difese avversarie ci pensano essenziamente i suoi uomini d'attacco: Borrotzu 18, Tedde 8 e Puddu 5, quelli dalla capacità tecnica e dalla personalità adeguata per emergere anche in queste sfide delicate. Oltre al portiere Frau, i fuoriquota più utilizzati sono sull'esterno basso di destra, il '97 Roberto Correddu, e nelle ali con il '96 Fabio Mura (4 gol anche decisivi, sostituito dal pari età Cristian Sechi) e il '95 Riccardo Faedda spesso preferito agli altri ventenni in squadra come Davide Budroni, Michele Leoni e Luigi Fadda.
Il Latte Dolce non perde da 17 turni, cioè dall'esordio a Calangianus. Si fa preferire per la continuità di risultati ed è in forte ascesa con le sei vittorie di fila. Massimiliano Paba è un tecnico che cura ogni dettaglio e punta all'equilibrio tra reparti, ognuno dei quali partecipa alla costruzione del gioco ma anche alla riconquista della palla, se dalla difesa arriva il sostegno all'attacco, l'attacco è il primo a difendere. Sembra un concetto scontato ma il difficile è applicarlo coi tempi giusti. I numeri dicono di una solidità difensiva superiore al resto del campionato anche se i 5 gol sugli 12 totali subiti nelle ultime 5 gare potrebbero far pensare ad un piccolo cedimento ma il Castelsardo è andato a segno su rigore quand'era sotto 3-0, prima ancora il Calangianus aveva sbloccato il match su rigore e trovato il secondo gol su autorete dopo averne incassati 4 reti mentre il terzo gol era arrivato a tempo scaduto col punteggio di 5-2 dei biancocelesti. A Tortolì Garau è stato battuto solo su punizione (Nieddu). I sassaresi sono da temere perché hanno una grande facilità nell'andare a rete (già 47) e l'hanno fatto con ben 12 giocatori diversi: al fianco del bomber Andrea Usai, cannoniere della squadra a quota 11, c'è Luca Ruggiu con 9, all'andata spesso falso centravanti e più spesso interno di centrocampo ma sempre avvezzo ad andare a segno. La maggior parte dei gol fatti arriva nei primi 15' di gioco (ben 13 su 47, cioè quasi il 28%) che testimonia di un approccio giusto alla gara e la volontà di incanalarla nel binario giusto. Un dato che si rafforza nel notare come sia stato subito un solo gol nella prima mezzora mentre 9 su 12 sono stati incassati nella ripresa quando ha ormai preso il vantaggio, a volte cospicuo, sugli avversari. La scelta dei fuoriquota è abbastanza consolidata, in attacco al fianco di Usai ci sono Francesco Panai ('96) e Luca Scognamillo ('98) a segno 11 volte in totale, gli altri sono in difesa ruotando Andrea Pala, Giuseppe Daga, Andrea Chessa e Leonardo Fideli prima dell'infortunio se manca il capitano Cocco o uno dei due centrali Delrio e Congiu, il centrocampo è senior con Ruggiu, Mereu e Piga a meno che entri un giovane come interno (Roberto Dore, Sebastiano Onali o lo stesso Pala) se la linea di difesa ha tre grandi su quattro.