«I miei ragazzi non sono mai appagati»
Atletico Uri, Satta non si esalta: «Il primato in classifica non significa nulla»
Missione compiuta per l'Atletico Uri che grazie ad una striscia di sette vittorie consecutive, ultima, in ordine cronologica, quella importantissima ottenuta in trasferta sul campo della Pietraia Alghero, fra le squadri più forti, brillanti e competitive dell'intero girone, è riuscito a colmare il gap nei confronti delle prime della classe, accumulato a causa di un avvio di campionato non proprio esaltante, solo 4 i punti raccolti nelle prime 5 giornate, culminato con una disastrosa serie di 3 sconfitte consecutive, tra la terza e la quinta giornata.
La squadra guidata da mister Antonello Satta ha però saputo, con il tempo, risolvere gran parte dei problemi, riuscendo a candidarsi prepotentemente per un ruolo da protagonista in questo campionato.
Mister Satta, siete reduci dall'importantissimo successo strappato su un campo difficile come quello della Pieraia; che partita è stata?
E' soddisfatto della prestazione dei suoi ragazzi?
«Siamo molto soddisfatti per il risultato di domenica, sopratutto perchè è arrivato contro una delle squadre migliori del campionato, a nostro avviso.
Abbiamo avuto qualche problema in avvio di stagione, anche a causa di una preparazione atletica iniziata un po' tardi, ed aver raggiunto la vetta della classifica non può che farci piacere e renderci orgogliosi.
Le vere difficoltà arriveranno da adesso in poi, perchè logicamente tutte le squadre ci affronteranno con un piglio diverso e daranno il massimo.
Domenica abbiamo fatto una grande partita, siamo riusciti a passare in vantaggio e a trovare il raddoppio, mettendo subito la partita nei binari giusti.
La gara è stata molto combattuta, con diverse occasioni da una parte e dall'altra, un bello spettacolo per chi è venuto a guardarla».
Nel match contro la Pietraia avete raccolto il settimo risultato utile consecutivo: la squadra è decisamente in forma e nell'ultimo turno l'ha confermato ulteriormente.
La sfida di domenica può essere considerata come il culmine di un periodo strepitoso, come la partita della svolta per il vostro campionato?
«Noi siamo abituati ad affrontare una gara alla volta; se devo essere sincero non avevamo l'assillo di conquistare la vetta della classifica; ora è chiaro che cercheremo di starci per più tempo possibile».
E' difficile però nascondere le vostre ambizioni, soprattutto in questo momento: è sbagliato dire che l'Atletico Uri quest'anno punterà al salto di categoria?
«Ribadisco quanto ho appena detto: stiamo occupando le prime posizioni in classifica e cercheremo di restare in alto per più tempo possibile.
Se dovessimo riuscire a centrare la promozione, sarebbe fantastico; in caso contrario accetteremo con serenità e tranquillità il verdetto del campo».
C'è un po' di rammarico per quel periodo particolarmente negativo dove avete incassato tre sconfitte consecutive?
Pensa che si sarebbe potuto fare meglio?
«Io ho incominciato a lavorare con i ragazzi una settimana prima dell'inizio del campionato; non abbiamo potuto fare una preparazione atletica adeguata, non conoscevo il gruppo a mia disposizione e non avevo confidenza con la categoria, perchè ero da parecchi anni che non affrontavo un campionato di Seconda.
Le difficoltà che abbiamo incontrato derivano principalmente da questi fattori.
Io vengo da sette-otto anni in Promozione e da un anno in prima Categoria: la mentalità è completamente diversa, è servito del tempo per creare il giusto feeling con i giocatori, e loro hanno avuto bisogno di tempo per entrare in sintonia con me e con le mie idee.
Si andava in campo con poca tranquillità e con poca preparazione, lo scotto inevitabilmente dovevamo pagarlo, come in effetti è stato.
Siamo riusciti a crescere, gradualmente, e a migliorare partita dopo partita, trovando l'amalgama giusto e il modulo giusto: i risultati in questo senso sono semplicemente una conseguenza».
I numeri raccontano di una squadra in salute, tra le altre cose avete, con 26 reti all'attivo, il miglior attacco del torneo.
C'è qualcosa che la sta convincendo particolarmente della sua squadra?
«Sicuramente la grinta con cui stanno affrontando gli impegni; anche quando siamo in vantaggio con 3 o 4 reti di scarto, la squadra continua a macinare gioco e a creare occasioni; penso che questo sia lo spirito giusto, i ragazzi non sono mai appagati».
Siete indicati, da diversi addetti ai lavori e dai vostri stessi avversari, come una delle squadre favorite per vincere il torneo.
Pensa che alla lunga questa pressione possa destabilizzare, magari inconsciamente, la tranquillità dello spogliatoio?
«Noi lasciamo perdere tutte queste considerazioni, non ci interessano granchè.
Come ho già detto, affrontiamo tutti gli impegni con la stessa concentrazione, a prescindere dalla posizione in classifica della squadra che andiamo a sfidare: non importa se è in vetta alla classifica o se occupa l'ultimo posto; quello che conta è avere la giusta determinazione, in ogni campo e in ogni occasione».
Il vostro girone d'andata si chiuderà con gli impegni casalinghi contro Ottava e Campanedda e con la trasferta sul difficile campo del Maristella; quale è la gara più difficile secondo Lei?
«Andremo ad affrontare due squadre che stanno attraversando un ottimo momento come l'Ottava e il Maristella; il Campanedda forse, almeno dal punto di vista dei risultati, è un po' in difficoltà ed è per questo che si tratta di un match delicatissimo, perchè si rischia di sottovalutare l'avversario e di incontrare notevoli problemi.
Sono tre partite che vanno prese con le pinze, a partire dalla sfida con l'Ottava che in questo momento mi sembra sia una delle squadre più brillanti del torneo, come del resto il Maristella».
Quanto sarà importante, per il proseguo del campionato, incassare il bottino pieno in queste ultime quattro partite prima della sosta natalizia?
«E' importantissimo, per l'ambiente, per i dirigenti, per i tifosi e soprattutto per il morale dei ragazzi; è ovvio poi che permetterebbe a me e al mio più stretto collaboratore, Antonio Dettori, di lavorare con più tranquillità.
Staremo a vedere cosa succederà nell'immediato futuro (ride)»