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Eccellenza
Entrambi a quota 18: «Ma lui è più completo»

Bomber contro, Usai sfida Viani: «Spero di far gol e che il Latte Dolce superi il Castiadas»

In palio una fetta di playoff, all'interno una bella sfida tra bomber. Latte Dolce-Castiadas è il match clou della non giornata di ritorno per sommatoria di punti che i vede i sassaresi al quarto posto con 42 punti ad inseguire ad una lunghezza i sarrabesi terzi e lo è anche perché vede il confronto tra i capocannonieri del torneo: Andrea Usai (1984) e Christian Viani (1980), entrambi con 18 gol, entrambi trascinatori delle rispettive squadre alla ricerca di un posto al sole ed entrambi elogiati dai rispetti tecnici. Per Pierluigi Scotto «Andrea è un giocatore universale, fa tutti i ruoli dell'attacco e potrebbe giocare anche alla Pirlo, la serie C avrebbe potuta farla». Marco Piras non ha dubbi: «Christian è un trascinatore, un uomo squadra, vive il calcio da professionista e segna gol che giustificano il prezzo del biglietto». E Andrea Usai non vede l'ora di confrontarsi col bomber argentino: «Sarà una sfida nella sfida, lui è più completo di me ma spero di vincere la battaglia anche se poi non segno va bene lo stesso se ci prendiamo i tre punti, i traguardi di squadra prima di tutto».

 

Cos'ha Viani in più di Usai?

«lo vedo più attaccante di me, è un grande cannoniere che sta confermandosi a livelli altissimi dopo le valanghe di reti che ha segnato in questi anni al Porto Corallo»

Anche Usai però arriva da stagioni a suon di gol in Promozione col Latte Dolce e l'anno prima con l'Olmedo

«È vero ma in Eccellenza sono un nome nuovo nella classifica cannonieri, sono contento di aver segnato 18 gol, per me sono inaspettati guardando anche al fatto che ci sono bomber di razza alle mie spalle come Siazzu, Serra e Piludu»

E perché solo ora ci si accorge di Andrea Usai che comunque ha giocato nel Porto Torres?

«Io ho fatto per anni l’esterno finché sono stato traformato in uomo d'area di rigore da poche stagioni. A Porto Torres ho fatto anni bellissimi, ho vinto il campionato di Prima categoria e quello di Promozione poi in Eccellenza col fatto dei fuoriquota e che l'allora allenatore Rosario Affuso non mi vedeva il minutaggio è sceso parecchio e allora ho preferito scegliere Olmedo, un ambiente tranquillo e una società che aveva fiducia in me»

Eppure l'attaccamento all'Olmedo ha ritardato di almeno sei mesi l'arrivo al Latte Dolce

«Già tre estati fa, nel 2010, il Latte Dolce mi voleva ma io, dopo la retrocessione dall'Eccellenza con l'Olmedo, non me la sono sentita di abbandonare la barca, ho creduto in un progetto di rilancio che però non c'è stato. A dicembre potevo andar via ugualmente ma ho fatto l'errore di restare e forse il Latte Dolce sarebbe potuto arrivare in Eccellenza con un anno d'anticipo»

L'anno scorso però mister Scotto non si è lasciato sfuggire l'occasione

«Beh sì, avevo dato la parola a loro, la miglior scelta che potessi fare. Il suo gioco esalta le mie qualità visto che noi facciamo più gol con gli uomini che stanno più dietro rispetto ad una prima punta come può essere Delizos che comunque ha sempre fatto un lavoro grandissimo. L'allenatore è sprecato per queste categorie, il suo staff è di prim'ordine ma anche la società è organizzatissima. Abbiamo fatto un grande campionato e ora siamo una bella realtà dell'Eccellenza»

Dove vuole arrivare questo Latte Dolce?

«Arrivati a questo punto vogliamo conquistare i playoff, attrtaversiamo un buon momento, il calendario ci mette di fronte il Castiadas, siamo a un punto da loro, giochiamo in casa e perciò siamo pronti a mettere freccia. Sarà durissima perché loro nel ritorno hanno sempre vinto perdendo solo la gara di Olbia»

Qual è il vostro segreto?

«Oltre ad avere un ottimo allenatore che ci sprona a dare sempre di più, fondamentalmente siamo un grande gruppo composto da buoni giocatori. Probabilmente qualche qualità l'abbiamo sennò non saremo lassù ma  siamo prima di tutto amici e poi compagni di squadra. Non soltanto ci vediamo 4 volte alla settimana per gli allenamenti ma spesso ceniamo assieme. E, soprattutto, siamo un po’ matti perché con le grandi ci gasiamo, abbiamo battuto l’Olbia e siamo andati a vincere in casa del Taloro ma poi squadre alla nostra portata ci sgambettano»

Qual è stata la sconfitta più cocente, a Carbonia o a Muravera?

«Tutt'e due. A Carbonia vincevamo 2-0 e ci siamo presentati 4 o 5 volte davanti alla porta, ho sbagliato io, Delizos, Mura. Abbiamo snobbato l'avversario credendo di avere la vittoria in tasca, loro hanno avuto una reazione d'orgoglio e hanno vinto 3-2. A Muravera il 4-0 ci brucia perché troppo pesante, anche se la forza della squadra di Oliveira si è vista anche in Coppa Italia contro squadre continentali. Li incontreremo all'ultima giornata e ci prenderemo la rivincita»

A Carbonia il ko arrivò anche per l'espulsione di Usai

«Ancora non l'ho digerita. L'anno scorso ho saltato solo una gara per squalifica e per aver sommato 4 ammonizioni. A Carbonia ho subito un fallo da rigore e sono stato ammonito per simulazione, ma come facevo a buttarmi se, dopo aver superato l'avversario, mi sarei trovato di fronte al portiere? Oltre al danno la beffa, ho lasciato la squadra in dieci e, forse anche per quello, poi abbiamo perso»

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2012/2013
Tags:
Sardegna
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