«L'obiettivo è la salvezza ma si può fare di più»
Borore, la missione di Tola: «Su un gruppo di 23 giocatori ben 12 sono del posto, un traguardo fantastico»
Nonostante una gara praticamente perfetta, il Borore esce a mani vuote, ma a testa ben alta, dal confronto con la Paulese prima della classe, incassando così la sconfitta numero dieci in stagione, la seconda di fila in questo 2020, dopo il 2 a 0 rimediato in casa della Dorgalese. Christian Tola, diviso quest'anno nel doppio ruolo di giocatore e tecnico, mantiene la calma e soprattutto la fiducia nei confronti del gruppo a sua disposizione, considerando poi che la classifica è sempre positiva, con 22 punti che valgono il nono posto, con 6 lunghezze di vantaggio nei confronti della Corrasi quartultima. L'imperativo ora è quello di cancellare in fretta dalla testa gli episodi sfortunati che hanno deciso l'ultima uscita, per tentare di ripartire di slancio già dalla prossima trasferta, contro il temibilissimo Torpè di Siazzu.
«Domenica abbiamo disputato un partitone — dichiara Christian Tola, senza mezzi termini — considerando soprattutto che dopo 20' siamo rimasti in dieci, in maniera ingiusta, tra l'altro; l'arbitro era giovanissimo, credo che la Federazione dovrebbe pensarci due volte quando si occupa delle designazioni, soprattutto per partite così importanti. Le sue decisioni hanno influito pesantemente sul risultato finale: il primo gol, ad esempio, probabilmente andava annullato ma ci sono stati tanti altri episodi controversi».
Poi aggiunge: «Tutto sommato la squadra ha risposto alla grande, tenendo il pallino del gioco in mano per lunghi tratti, nonostante l'inferiorità numerica. Siamo riusciti a contenere piuttosto bene le iniziative della Paulese, peccato che nel finale il nostro fuoriquota, che sino a quel momento era uno dei migliori in campo, è stato sfortunatissimo in occasione dell'autogol, altrimenti la Paulese non avrebbe segnato mai. Poi, al 90', abbiamo avuto anche l'occasione per pareggiare ma non è andata; peccato».
Tola spende parole importanti per la battistrada. «Davvero una bella squadra, quadrata e solida, niente da dire, credo che il loro primo posto sia assolutamente meritato, poi per vincere, io ci son già passato, serve anche un pizzico di fortuna, oltre a tutta un'altra serie di aspetti».
Il Borore continua a navigare in acque più che tranquille.
«Sinceramente ci aspettavamo qualcosina in più, perché la rosa è abbastanza ampia e piuttosto valida: molti ragazzi vantano esperienze importanti in Promozione e in Prima, ma tutto sommato stiamo rispettando i piani di inizio stagione, una cosa che non si può dare per scontata, anche perché il campionato quest'anno è abbastanza tosto».
I motivi per ritenersi soddisfatti sono molteplici.
«Siamo riusciti a recuperare alcuni giovani del posto che stavano un po' mollando con il calcio, una cosa che ci rende fieri; su un gruppo di 23 elementi, ben 12 sono di Borore, è un traguardo fantastico per un paese piccolo come il nostro; lavoriamo per portare quanta più gente possibile al campo, credo proprio che il nostro compito principale sia proprio questo. Gli altri, invece, vengono principalmente da Macomer e si sono subito integrati alla perfezione, anche perché molti di loro si conoscevano già».
I bianco-rossi, dunque, possono tuffarsi nella seconda parte della stagione con il pieno di serenità.
«La società non ci ha chiesto niente di particolare, se non una salvezza tranquilla, che dovremo conquistare principalmente nelle partite casalinghe. Certo, con qualche punto in più sarebbe stato tutto più semplice, ora speriamo di riprenderci da questo momento un po' negativo, le vittorie aiutano a mantenere il ritmo e noi non possiamo abbassare la guardia proprio ora».
Il Borore comunque ha sempre venduto la pelle a caro prezzo, anche contro le compagini più quotate. «Contro l'Abbasanta, ad esempio, abbiamo subito la rete decisiva al 96', l'arbitro ha dato 6' di recupero e siamo stati beffati su una nostra disattenzione; con un pizzico di concentrazione in più l'avremmo potuta tranquillamente evitare, non si possono prendere certi gol. A dire il vero facciamo ancora troppa fatica sulle palle inattive, anche a Dorgali ci è capitato di perdere la gara proprio per questo motivo. Mi aspetto più attenzione in futuro, su tutto il resto non posso che essere pienamente soddisfatto».
Tola si sta trovando piuttosto a suo agio nel doppio ruolo di tecnico e di giocatore.
«Sono contento, anche perché non è mai facile alternarsi tra campo e panchina; mi sto concentrando sul mio nuovo ruolo da allenatore, ho giocato appena due spezzoni di partita quest'anno, credo sia la soluzione migliore, che mi permette di concentrarmi al 100% sui ragazzi. Piano piano mi sto staccando dalla mia carriera da calciatore e mi sto ambientando piuttosto rapidamente nei nuovi panni, a dire il vero». Il futuro sembra ben tracciato. «Cosa vuoi farci, gli anni passano, io ne compio 46 quest'anno (ride). Mi alleno ancora, perché se molli sul piano fisico è un casino, ma preferisco concentrarmi sulla guida tecnica».
Il prossimo impegno in calendario è di assoluto livello: la trasferta contro il lanciatissimo Torpè.
«Una delle squadre migliori che abbiamo incontrato nel girone di andata, mi sono piaciuti tantissimo, una compagine tosta, solida, che in casa si fa rispettare. Davanti poi possono contare su un giocatore come Siazzu che non ha di certo bisogno di presentazioni, ha sempre segnato in tutte le categorie e sta continuando a farlo anche ora. Per noi sarà una partita veramente difficile».
Il Borore però dovrà fare i conti con diverse assenze importanti.
«Ci mancherà Eddy, mio figlio, che sino a questo momento ha realizzato già 15 reti e sta confermando quanto di buono fatto vedere in passato. In più dovremo fare a meno di uno dei nostri difensori centrali, che l'arbitro ha buttato fuori al 93', senza che ce ne fosse realmente bisogno».