«Serramanna mi ha accolto e trattato come un figlio»
Gialeto in paradiso, Ruggiero: «In Seconda custodivo il sogno di riportare il club in Promozione, sono felice»
Esplode la festa in casa Gialeto: i serramannesi sono la prima compagine, in tutto il panorama della Prima Categoria, a tagliare il traguardo e ad aggiudicarsi il salto in Promozione: decisiva la vittoria ottenuta in casa dell'Antiochense proprio nell'ultima uscita, con un secco 2 a 0 finale, che vale per il successo numero 19 in stagione, e la contemporanea sconfitta rimediata dal Vecchio Borgo Sant'Elia, agganciata dal Decimoputzu al secondo posto, a -12 dalla vetta. Mister Mariano Ruggiero riesce nell'impresa di riportare il club rosso-verde in uno dei palcoscenici più prestigiosi del calcio sardo: un'avventura partita quattro anni fa, dalla Seconda Categoria, e che ora sta dando i suoi frutti più dolci. Spetta proprio al tecnico argentino ripercorrere le tappe più importanti di un torneo vissuto con grandissima intensità e vinto con merito.
«Quella di domenica è stata una partita sicuramente molto combattuta — dichiara mister Mariano Ruggiero a proposito della trasferta in casa dell'Antiochense — un impegno particolarmente difficile ed insidioso, considerando che davanti ci trovavamo una squadra che non aveva più niente da chiedere a questo campionato, se non quello di concludere la stagione nel migliore dei modi; sono proprio queste le tappe più delicate ma per fortuna i miei ragazzi hanno affrontato la sfida con l'atteggiamento giusto».
Il tecnico poi aggiunge: «Volevamo proseguire con la nostra striscia di vittorie consecutive, con l'intento di chiudere il discorso per la Promozione nel più breve tempo possibile. Le cose si sono messe subito in discesa per noi, con il gol che ha sbloccato il risultato che è arrivato già nei primi minuti di gioco, poi abbiamo gestito la gara con grande personalità. È vero, nella ripresa avremmo potuto arrotondare ulteriormente il punteggio, ma i nostri avversari non si sono mai arresi; di contro, però, Boassa è stato bravissimo a difendere il vantaggio, ma è tutta la squadra a meritare un applauso per come si è comportata».
Al 90' è esplosa la festa: la Gialeto è la prima squadra a conquistare il salto in Promozione.
«Sono molto, molto contento, è ovvio, si tratta del quarto torneo che disputo alla guida di questo gruppo, anche se uno in pratica non si è giocato, con appena cinque partite, nell'anno caratterizzato dall'emergenza per il Covid. A conti fatti, di tre campionati ne abbiamo vinti due: quello in Seconda Categoria e poi quello di quest'anno, mentre la passata stagione, da matricola nel torneo di Prima Categoria, ci siamo piazzati al quinto posto».
Un successo che è figlio del grande lavoro fatto dal club in fase di programmazione.
«Abbiamo deciso di puntare forte sul gruppo che in tutti questi anni ci ha dato ampie garanzie, aggiungendo qualche elemento con la speranza che i nuovi innesti ci potessero far fare il salto di qualità. La rosa a mia disposizione era decisamente più ampia rispetto al passato, cosa che mi ha permesso di fare delle scelte, delle valutazioni mirate, di giornata in giornata. A dire la verità non mi aspettavo di fare così bene — ammette Ruggiero — sapevo che avevamo ottime carte da giocarci però la concorrenza non mancava di certo. Forse noi siamo stati più bravi a mantenere una continuità di rendimento importante, cosa che alla fine ci ha permesso di prendere il largo, con un bel vantaggio, rispetto alle dirette inseguitrici».
La difesa dei rossoverdi è stata quella meno battuta, con appena 12 gol subiti in 23 uscite.
«È un dato che mi riempie di orgoglio: è la dimostrazione più eloquente che la squadra è riuscita a difendersi a pieno organico; quando non abbiamo la palla siamo molto compatti e molto ordinati in campo; c'è da dire che in settimana lavoriamo tanto su questo aspetto, e i risultati si sono visti tutti. In Prima Categoria non ci si concentra molto sulla tattica, forse noi siamo uno dei pochi casi in questo senso: abbiamo puntato parecchio sui raddoppi, sull'aiuto da parte del compagno quando qualcuno si trova in difficoltà; i ragazzi hanno dato sempre il massimo, con grande impegno e sacrificio: per questo riuscivamo a mettere sotto pressione i nostri avversari, cercando di recuperare la palla nel miglior modo possibile, per poi giocarla con efficacia».
Il tecnico ne approfitta per togliersi un piccolissimo sassolino dalla scarpa.
«Qualcuno sostiene che ci abbiano dato molti rigori a favore, una cosa che a volte ha fatto arrabbiare i nostri avversari, ma se qualcuno si prendesse un po' di tempo per andare a rivedersi le nostre partite, che sono state tutte filmate, dalla prima all'ultima, si accorgerebbe che noi giochiamo per il 70-75% del tempo nella metà campo avversaria, e di questo, il 40% lo passiamo in area di rigore. Non abbiamo vinto tutte queste gare grazie ai regali arbitrali, ma perché lavoriamo tanto e riusciamo ad esprimere una buona manovra. La rosa, del resto, mi dava ampie garanzie: a me non restava altro da fare che mandare in campo gli uomini che stavano meglio, credo che il verdetto del campo non si possa discutere».
Anche in avanti le cose non sono andate affatto male: dei 47 gol realizzati sino a questo momento, 15 portano la firma di Nicola Pilloni, e ben 8 quelli di Federico Ruggiero, che tra le altre cose gioca in difesa.
«Nico poteva farne addirittura qualcuno in più se solo fosse stato più fortunato: è stato preso proprio per questo scopo, considerando che nella passata stagione ci mancava un attaccante che riuscisse a sbloccare le partite nei momenti particolarmente difficili, quindi ci siamo affidati a lui. Abbiamo dovuto coccolarlo per tutta l'estate, si è fatto un po' pregare (ride), ma alla fine ha accettato la nostra proposta e io sono contentissimo per come si è comportato, e credo che anche lui si ritenga soddisfatto».
Battere la concorrenza del Decimoputzu di Mennella e del Vecchio Borgo Sant'Elia di Miro Murgia non è stato affatto facile: probabilmente la svolta, in questo senso, è arrivata nell'ultima uscita del mese di febbraio, quando i serramannesi si sono importi con un sontuoso 5 a 0 proprio in casa dei cagliaritani.
«Alla seconda giornata di ritorno siamo caduti in casa del Segariu, un passo falso che ci ha mandato un po' in crisi, ha minato le nostre sicurezze e ci ha lasciato qualche dubbio di troppo, però siamo stati bravi a concentrarci sul nostro lavoro, pensando ad una partita per volta, cercando di curare ogni più piccolo dettaglio. Alla sesta ci siamo trovati di fronte il Vecchio Borgo e i ragazzi hanno risposto alla grande: credo che vincere quella partita, in quel modo, ci abbia permesso di mandare un chiaro segnale, non solo al Sant'Elia ma a tutti quanti. Da quel momento in poi abbiamo preso il largo e siamo stati bravi a non mollare nemmeno di un centimetro, con tre vittorie ed un solo pareggio. Credo che la Gialeto abbia dimostrato una grande maturità, e io ne vado fiero».
Ruggiero completa, nel migliore dei modi, una missione iniziata diversi anni fa.
«Mi ricordo che prima dell'esordio casalingo, in Seconda Categoria, negli spogliatoi avevo detto ai ragazzi che avevo bisogno di loro perché custodivo il sogno di riportare la squadra quantomeno in Promozione. Quando sono arrivato a Serramanna la Gialeto mi ha accolto e trattato come un figlio, mi hanno aiutato tantissimo, in tutti i sensi, anche sul piano umano, considerando che non avevo nemmeno una forchetta. Proprio per questo ci tenevo molto a fare bene in questi anni e per fortuna ci sono riuscito, ma non da solo. Posso dire di avere avuto una grandissima società alle spalle, e un gruppo di giocatori disponibilissimi, che sono stati a dir poco splendidi».
Le difficoltà logistiche, del resto, non sono mancate.
«Per diverse settimane siamo stati costretti ad allenarci in un campo in terra, ma nessuno ha mai saltato una seduta, anche se non c'erano gli spogliatoi e i ragazzi dovevano cambiarsi e farsi la doccia in un altro impianto. I sacrifici sono stati tantissimi, proprio per questo credo che sia un successo meritatissimo. I dirigenti, del resto, non ci hanno mai fatto mancare niente: ti giuro, hanno esaudito tutte le mie richieste, si sono comportati in maniera spettacolare con tutti noi. Sono felicissimo per aver riportato la Gialeto nel palcoscenico della Promozione: è il modo migliore per ripagarli per quello che hanno dato a me».
Il tecnico apre spiragli interessanti in vista del futuro prossimo.
«Posso dire che l'obbiettivo che mi ero prefissato è stato raggiunto, ora cercheremo di chiudere la stagione nel migliore dei modi, considerando che mancano ancora tre partite e cercheremo di onorarle con tutta la professionalità di cui saremo capaci. Se poi la società vorrà parlare con me io mi metterò a loro disposizione; non ti nego, però, che sono una persona molto ambiziosa: a me piace vincere, disputare un campionato anonimo non è una cosa che mi interessa particolarmente. Penso che se la Gialeto vorrà puntare a conquistare il successo nel campionato di Promozione dovrà lavorarci per alcuni anni, ma prima di decidere aspetterò di capire quali sono le loro intenzioni. Certo, per me sarebbe fantastico poter continuare con questo club: qui mi sento a casa mia, mi accontentano in tutto e per tutto; bisogna solo capire se ci sono le condizioni, altrimenti è meglio che ciascuno di noi prenda la sua strada».
Il tecnico chiude con le dediche di rito.
«Ringrazio la mia famiglia, per prima cosa, anche se ho un giocatore in casa; il mio pensiero più grande va sicuramente a mia moglie, che non mi ha mai fatto nemmeno un rimprovero nonostante passassi tanto tempo al campo; senza di lei non sono niente. Vorrei dividere i meriti in parti uguali anche con i miei due collaboratori: Thomas Montis, che è il vice-allenatore, e Massimo Littera, il preparatore dei portieri. Poi ci tengo a dedicare questo successo a tutto il paese di Serramanna, che mi ha dato tantissimo: questo è un piccolo modo per ripagarli per come mi hanno trattato. Mi auguro che domenica il “Fausto Coppi” sia pieno di tifosi e che ci sia tanta voglia di festeggiare assieme alla squadra, così avremo modo di esprimere la nostra gratitudine per tutto l'appoggio e il supporto che ci hanno dato quest'anno».