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Gianluigi Contu lascia il Seui: ecco tutte le ragioni dell'addio
Il tecnico:«Avrei voluto altri quattro elementi»

Gianluigi Contu lascia il Seui: ecco tutte le ragioni dell'addio

«Era molto difficile, se non impossibile, gestire gli allenamenti con la squadra: un gruppo si allenava il martedì a Cagliari, un altro a Seui; il giovedì organizzavamo un test amichevole a metà strada per venire incontro a tutti, ma alla lunga è una situazione che pesa.
Il problema più grande però è stato il fatto che probabilmente la squadra non è abituata alle tensioni di un campionato come quello di Prima Categoria, visto e considerato che la squadra per anni ha militato in Seconda e qualche giocatore si è trovato spiazzato da questo salto.
I valori sono in sostanza quelli che l'attuale classifica descrive, anche se forse in maniera fin troppo impietosa».

 Contu - ex tecnico del Seui Arcuerì

Sono queste le prime, importantissime dichiarazioni dell'ormai ex-tecnico del Seui Arcuerì, Gianluigi Contu, che ha rassegnato le sue dimissioni alla società dopo la sconfitta casalinga per 2 a 3 ad opera dell'Idolo.
Il Seui occupa attualmente la penultima posizione in classifica, a quota 6 punti, con una lunghezza di vantaggio sul fanalino di coda Johannes, frutto di una vittoria e tre pareggi in undici gare sin qui disputate.

 

Mister Contu, pensa quindi che anche a livello di organico ci siano delle carenze che hanno pesato notevolmente sul cammino del Seui Arcuerì in questo avvio di stagione?
Ritiene che si sarebbe potuto fare qualcosa di più nel mercato estivo?

«Si, tant'è che se fossi rimasto, a dicembre avrei chiesto altri tre o quattro giocatori, perchè il rischio di retrocedere al momento è altissimo».

 

In quale reparto c'è da intervenire con maggiore urgenza?
«Serve un uomo d'esperienza per ogni reparto, in difesa, a centrocampo e in attacco.
Avevo già parlato con la società di questo fatto, ma senza ricevere risposte convincenti da questo punto di vista. Non so se cercheranno di integrare qualche elemento nuovo nell'immediato futuro».

 

Secondo Lei la squadra come ha reagito al suo addio?
«Da quanto mi hanno detto, i ragazzi hanno reagito bene.
Quando si cambia tecnico l'ambiente subisce una scossa positiva; bisogna vedere poi se si riesce a dare continuità tecnica, tattica e soprattutto nei risultati.
Anche sotto la mia gestione abbiamo disputato partite davvero importanti, come ad esempio contro il Villasimius e contro il Monserrato; diciamo che in casa ci siamo sempre espressi in maniera più che discreta.
Probabilmente il fondo l'abbiamo toccato nell'ultima sfida interna: vincevamo per due a uno e ci siamo fatti superare da un avversario che, tra le altre cose, ha chiuso l'incontro in nove uomini, soprattutto per colpa di ingenuità difensive nostre clamorose.
Ora devono rimboccarsi le maniche e lavorare, per uscire da una situazione che potrebbe diventare estremamente critica; il livello non è proprio il massimo, ripeto, e intervenire nel mercato di riparazione potrebbe risultare fondamentale».

 

Quale è il rammarico più grande che si porta dietro al termine di questa esperienza?
«Sono arrivato a Seui con tanto entusiasmo; venivo dalla positiva esperienza con l'Isili con cui avevo vinto il campionato e disputato un buon campionato in Promozione, ero felice di vivere un'altra avventura in un piccolo paese, perchè in queste situazioni l'euforia dell'ambiente e della gente è davvero gratificante.
Purtroppo le cose però non sono andate come speravo: negli ultimi due anni ho allenato, subentrando in corsa, il Samatzai, rimediando una retrocessione ai play out, e lo scorso anno il San Gavino, che ho lasciato ad una settimana dalla fine del campionato; diciamo che non è un periodo proprio felicissimo per me, ci sono state troppe delusioni».

 

Cosa è che le permette di andare avanti, nonostante tutte le difficoltà?
«Principalmente, la grande passione per questo sport che ho sempre avuto, sia da calciatore e sia da allenatore: questo è il mio 18° anno da tecnico; ho fatto tutta la gavetta, partendo dagli Allievi e gli Juniores, passando per la Terza Categoria, la Seconda sino ad arrivare in Prima e in Promozione».

 

Come è stato il suo addio al Seui?
Ha un messaggio particolare da mandare alla società?

«Ho trovato dei dirigenti e un presidente davvero eccezionale, sono tutte bravissime persone, come del resto i giocatori.
Mi sono portato appresso un grandissimo portiere come Piroddi, un atleta eccezionale, così come Walter e Marco Laconi.
Tutti i ragazzi sono stati eccezionali, non ho nessuna intenzione di puntare l'indice nei confronti di nessuno, ma probabilmente, lo ripeto, ci mancava qualcosa.
Spero che l'allenatore che mi ha sostituito riesca a raggiungere la salvezza, sarei molto contento per loro; ho trovato un bell'ambiente e dei ragazzi disponibili e puntuali, forse devono crescere dal punto di vista dell'organizzazione, ma serve del tempo, è comprensibile».

 

Quale è il ricordo più bello di questa esperienza al Seui?
«La prima vittoria in casa con il Monserrato, che è stata anche la prima vittoria in Prima Categoria.
Nei miei diciotto anni da allenatore il ricordo più bello è invece il campionato vinto ad Isili, così come quello vinto con la Fulgor Senorbì.
La cosa più bella del calcio è il fatto che ogni anno conosci persone che ti rimangono amiche per una vita».

 

In questo articolo
Squadre:
Campionato:
Stagione:
2012/2013
Tags:
11 Andata
12 Andata
Girone B