“Evitare i cali di concentrazione già da domenica"
Giuliano Pili fotografa il bolide Aritzo: “Non abbiamo punti deboli o armi migliori: tutto l'organico è stato costruito per vincere”
I commenti dopo una gara come quella disputata dall'Aritzo sabato scorso, rischiano di essere scontati: il 7 a 1 con cui i padroni di casa hanno demolito gli sfidanti della Macomerese è un messaggio chiaro ed univoco per tutte le squadre del girone C del campionato di Prima Categoria.
Il vicepresidente Giuliano Pili, da profondo conoscitore del calcio quale è, cerca però di spegnere tutti i facili entusiasmi e di mantenere ben alta la concentrazione dei suoi in vista del prossimo, delicato impegno contro il Bosa.
Signor Pili, venite da un risultato a dir poco clamoroso, maturato nel confronto con la Macomerese.
E' difficile trovare delle cose che non vanno, dopo una prestazione di questo tipo.
«Il risultato parla chiaro: in linea di massima ha funzionato tutto, ma allo stesso tempo dovremo essere bravi a non montarci la testa perchè la strada è ancora lunga e tortuosa.
Abbiamo già archiviato, come è giusto che sia, la bella vittoria contro la Macomerese e ci stiamo preparando alla prossima sfida contro il Bosa.»
Se si può trovare un piccolissimo neo, nel cammino dell'Aritzo sino a questo momento, sono i due pareggi contro Ovodda e Siniscola. C'è un problema legato alla continuità dei risultati secondo Lei?
«Non esiste un problema in tal senso, soprattutto se consideriamo che sino ad oggi abbiamo affrontato, a parte l'Orosei, tre squadre di assoluto valore come appunto la Macomerese, l'Ovodda, in un derby storico e difficilissimo, in quanto loro sono una squadra fortissima ed il Siniscola, in trasferta, che è una delle squadre più attrezzate di tutto il girone: in quella circostanza siamo riusciti a portare a casa un buon punto, frutto peraltro di una bella prestazione da parte nostra.
Ripeto: secondo me non è un problema di continuità di risultati; stiamo semplicemente affrontando degli avversari tosti.»
Quale è l'aspetto che più l'ha impressionato della squadra in queste 4 giornate?
C'è attualmente, quella che comunemente viene definita l'arma migliore?
«Noi abbiamo attrezzato la squadra nel modo migliore in tutti i reparti: in questo senso non abbiamo ne arma migliore e ne punto debole.
Abbiamo una rosa di 24 giocatori, tutti titolari, che ogni domenica mettono in difficoltà, proprio come deve essere, il mister, chiamato puntualmente a fare delle scelte complicatissime.
Abbiamo un grandissimo portiere, abbiamo uno stopper di categoria, abbiamo un centrocampo da favola e un attacco atomico; siamo forti in tutti i reparti, dipendiamo soltanto ed esclusivamente da noi stessi.»
Concentriamoci un attimo sull'attacco: 14 reti in appena 4 partite è un bottino di tutto rispetto, un record nel vostro girone e in generale in tutto il campionato di Prima Categoria.
Quale è il segreto che sta dietro alla vostra grande vena realizzatrice?
“Il segreto dell'attacco glielo dico io quale è: basti pensare che possiamo contare su Billo Aramu, su Nicola Cherchi, su Gianmarco Forma e su Tore Secci, che io reputo uno dei più forti fuoriquota di tutta la categoria.”
La fase di attacco viene agevolata da un preciso modulo tattico?
«Il nostro gioco si basa sull'attacco, sempre, su tutti i campi; non ci snaturiamo mai.»
Domenica affrontate il Bosa in trasferta: come vede la prossima gara?
«I rischi, in Prima Categoria, ci sono sempre: le insidie sono sempre dietro l'angolo.
Noi andiamo a giocare su tutti i campi senza timori ne paure; rispettiamo gli avversari ma non ci sentiamo inferiori a nessuno.»
Dopo una partenza così brillante e dopo le ottime prestazioni che state inanellando, non potete più nascondervi: è corretto dire che l'Aritzo punta a vincere il campionato?
«Noi siamo già tre-quattro anni che puntiamo a vincere e a disputare campionati di altissimo livello; bisogna anche rispettare il verdetto del campo, ovviamente, ma la nostra intenzione è ovviamente quella di fare bene.
Non dobbiamo però montarci la testa: siamo soltanto alla quarta giornata, ne mancano ben 26 e in Prima Categoria ci sono soltanto squadre forti, di conseguenza servirà il massimo impegno da parte nostra.»