«Sta ritrovando la forma migliore, può dare tanto»
Guerriero si presenta all'esame Villasimius con una freccia in più al suo arco: «Marco Ladu è il nostro valore aggiunto»
Prima in classifica con 21 punti e la casella delle sconfitte che custodisce orgogliosamente un bello zero al suo interno: è questo il biglietto da visita con cui la Castor Tortolì si presenta alla sfida di domenica prossima contro il Villasimius.
Si tratta, nella maniera più assoluta, del big-match della giornata, sia per quanto riguarda la posta in palio, le due squadre sono infatti separate da appena due lunghezze, sia per quanto riguarda l'ottimo stato di forma che le due compagini stanno attraversando: 13 punti per la Castor e 11 per il Villasimius nelle ultime cinque giornate disputate.
Mister Marcello Guerriero ha al suo arco una freccia particolare: il bomber Marco Ladu, capace lo scorso anno di raggiungere quota 21 nella classifica dei marcatori, nelle ultime giornate sta mostrando ottimi progressi sul piano della condizione fisica e soprattutto in termini di gol fatti.
Mister Guerriero, la Castor Tortolì è in vetta alla classifica: considerando il recente passato della sua squadra, si tratta di un miracolo?
Quali sono le ragioni di questi risultati?
«Ipocritamente ti potrei dire che si tratta di un miracolo, per rendere il fatto ancora più clamoroso di quello che in realtà è (ride).
E' un risultato che sicuramente è frutto del lavoro e dell'entusiasmo; può essere un risultato assolutamente temporaneo, è importante sottolinearlo, anche se ovviamente io mi auguro di no, ma molto dipende e dipenderà da noi.
Abbiamo giocato soltanto 9 partite per il momento, ancora devono venir fuori le grandi squadre, quelle che lotteranno per la vittoria del campionato.
Stiamo approfittando, tra le altre cose, del fatto che il Villagrande, ad esempio, non è partita benissimo, ma già nelle ultime gare sta dimostrando di essere una squadra forte ed in piena salute, con 5 vittorie consecutive: ho sempre pensato, sin da subito, che il Villagrande si giocherà sino alla fine la vittoria del torneo.
Comunque penso, senza falsa modestia, che i punti che abbiamo attualmente in classifica ce li siamo meritati tutti, perché tutto sommato le partite le abbiamo combattute dal primo all'ultimo minuto; probabilmente poi più avanti ci troveremo ad affrontare squadre migliori di noi che riusciranno a superarci, di questo non ci dovremo sorprendere; al momento siamo contenti, continuiamo a lavorare, con la consapevolezza che tutto quello che arriverà in seguito lo accetteremo serenamente».
Nelle ultime giornate sta salendo in cattedra Marco Ladu, il vero valore aggiunto della Castor, attualmente.
Quanto ha inciso nella sfida vinta contro il Monserrato e quanto potrà essere decisivo nel prossimo turno secondo Lei?
«Domenica è stata una partita difficile perché il Monserrato ha lottato sino alla fine; per il resto hai detto bene: il nostro valore aggiunto, in questo momento, è il grande Marco Ladu.
Per motivi di lavoro e qualche infortunio di troppo ha impiegato più tempo del previsto per raggiungere una buona condizione; da due settimane si sta allenando bene, pur non essendo sicuramente ancora al 100%.
La sua condizione cresce vistosamente di giornata in giornata: è un giocatore di un'altra categoria, non è ancora al top dal punto di vista fisico-atletico ma è un giocatore eccezionale; ci sta dando una grossa mano, proprio nel momento più opportuno: alcune pedine fondamentali, per quanto riguarda la corsa e il dinamismo, come Fabietto Piras e Nicola Devigus, stanno attraversando un periodo meno brillante dal punto di vista della condizione, ma Marco ci sta aiutando a sopperire a queste carenze.
Bisogna considerare che le ultime tre partite che abbiamo disputato sono state molto pesanti psicologicamente, e mi riferisco in particolare ai due derby, che qui in Ogliastra sono sempre molto sentiti a livello emotivo.
Contro il Triei abbiamo giocato su un campo in erba sintetica, per noi che siamo abituati alle superfici in terra battuta è un fattore di stress ulteriore.
Ladu, con la sua doppietta, di ottima fattura oltretutto, ci ha tolto, per così dire, le castagne dal fuoco: ha giocato bene, stava giocando molto per la squadra nelle scorse gare, e adesso è riuscito anche a concretizzare le occasioni che gli sono capitate.
È stata una battaglia ma alla fine ci siamo meritati la vittoria, abbiamo cercato sempre di far gol e di controllare il match.
Il Monserrato è venuto da noi con la volontà di fare punti; a loro andava benissimo anche il pareggio probabilmente, noi abbiamo cercato con convinzione la vittoria e siamo stati premiati, il gioco forse non è stato stellare, però è giusto premiare anche gli audaci».
Mi rendo conto che è difficile fare questi discorsi quando le cose vanno così bene come nel vostro caso, ma probabilmente il compito dell'allenatore è anche quello di spingere al massimo la propria squadra.
Nel vostro caso, dove si può migliorare?
«Si può migliorare in tutto, perché sicuramente lacune ne abbiamo ancora tante, a partire dall'allenatore (ride).
Noi potremo migliorare sicuramente con il ritorno di uno dei difensori più forti dì Tortolì che risponde al nome di Giovanni Vargiu: per il momento ha giocato un tempo a Girasole e venti minuti a Selargius, è un giocatore eccezionale ma ha ancora qualche problema personale che non gli permette di allenarsi come vorrebbe.
In attacco possiamo migliorare con il recupero di Mirko Marongiu, squalificato 4 giornate, e appunto con Ladu che adesso sta meglio ma che può raggiungere livelli ancora più alti: l'anno scorso ha fatto 21 reti, è un giocatore che può darci tantissimo.
A centrocampo invece stiamo dando il massimo, nonostante non abbia moltissime alternative: quando manca qualcuno dei titolari dobbiamo schierare qualche giocatore fuori ruolo e ovviamente alla lunga questo fatto potrebbe penalizzarci; si potrebbe migliorare nel caso la società volesse fare un sacrificio economico, ma per il momento va benissimo così».
Mancano due giorni al big-match di domenica: come state vivendo questa vigilia?
Pesa, a livello psicologico, il fatto di arrivare a questa sfida da imbattuti?
«La sconfitta prima o poi dovrà arrivare: non perdiamo da 9 domeniche, non siamo il Barcellona che può vincere incontrastato per anni.
Quello di Villasimius è un campo difficile per tutti, perchè è una delle candidate principali a vincere il campionato.
Noi dobbiamo andare li con la massima umiltà e combattere come abbiamo fatto sino ad ora, poi lasceremo che il campo dia il suo verdetto, sperando che sia favorevole per noi.
Incontreremo una squadra molto forte, di carattere; in più potrebbe esserci un problema ulteriore: non so se siano notizie vere ma pare che il manto erboso sia un pochino rovinato, noi non siamo abituati ne al sintetico ne tanto meno all'erba, in questo caso potrebbe essere ancora più complicato.
C'è da dire comunque che molte squadre non sono abituate a giocare in un campo in terra battuta come il nostro, tra andata e ritorno quindi le cose si compenseranno.
Le partite in prima categoria sono tutte difficilissime, a prescindere che si tratti della prima in classifica o dell'ultima; noi pensiamo ad una gara per volta, con serenità».
State preparando in maniera particolare la squadra? Dirà qualcosa di speciale ai suoi giocatori prima di scendere in campo?
«Il nostro metodo, se così possiamo chiamarlo, è portare avanti un certo tipo di lavoro indifferentemente da chi dobbiamo incontrare, è inutile fare conti: pensare di preparare il partitone della vita a Villasimius, snobbando magari l'ultima in classifica nel turno successivo può portare a perdere entrambe le gare.
Ci prepareremo al meglio sia per il Villasimius che per qualsiasi altra squadra.
È inutile e controproducente fare questi discorsi, soprattutto perché a Tortolì l'ambiente è un po particolare: ci si esalta facilmente per le vittorie e altrettanto velocemente ci si deprime quando le cose non vanno per il verso giusto.
Per il momento stiamo andando a gonfie vele, oltre ogni aspettativa, quindi ci godiamo il primo posto sperando di farlo durare il più a lungo possibile».