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Fabrizio Carracoi, allenatore, Guspini
«Io gufo? Ma se ha vinto... Vado nei campi a testa alta»

Guspini, la replica di Carracoi: «Caro Piras, le accuse devono essere fondate»

Fabrizio Carracoi non ci sta. Dopo alcune interviste al vetriolo rilasciate dal tecnico del Guspini, Marco Piras, in cui accusa la negativa gestione di chi l'ha preceduto dedicando ai "gufi presenti in tribuna" il successo dei biancorossi nel recupero contro l'Idolo, l'allenatore originario di Sardara intende replicare ad alcune accuse fatte dal suo successore (non diretto perché c'è stato un interregno di tre gare con il tecnico della Juniores Diego Ghiani) a latere delle gare contro l'Arbus (guarda l'intervista) e contro gli ogliastrini (guarda l'intervista).

 

«Mai mi sarei aspettato che un allenatore che subentra a stagione in corso accusi la precedente gestione così pesantemente come qualcuno si è permesso di fare - esordisce con amarezza Carracoi - Forse lo fa per pararsi dal finale di stagione cui è stato chiamato a gestire? Ad ogni modo sono sorpreso per la stima reciproca che c'è stata in tanti anni con chi mi sta ora attaccanto ma non voglio entrare in polemica perché ognuno è libero di esternare le proprie opinioni ma tutte le accuse che mi sono state rivolte devono avere una fondatezza. E, soprattutto, dopo innumerevoli attestati di solidarietà da parte di allenatori, calciatori, presidenti e di altre persone che fanno parte del mondo del calcio regionale, ci tengo a tutelare il mio operato e a fare alcune precisazioni alle accuse del signor Piras.

Intanto non faccio più parte del Guspini dal 5 dicembre 2021, avendo rassegnato le dimissioni e, di conseguenza, ho rinunciato a quattro mensilità come da contratto e non ho quindi raschiato lo stipendio come fanno altri che aspettano per essere esonerati. L'ho fatto per il bene del Guspini e del suo presidente Serpi, cui sarò sempre grato per avermi dato la possibilità, proprio perché - dopo sei sconfitte e l'eliminazione nella semifinale di Coppa Italia - era giusto che lasciassi. E non devo vergognarmi se ho scritto al presidente che per lui ci sarei stato qualora in futuro avese avuto bisogno di me.

Per quanto concerne la gestione dell'infortunio del calciatore Federico Pedoni, dico solo che sono sempre stato attento a rispettare le tempistiche che mi riferiva il ragazzo stesso, dopo che prese la decisione di farsi curare a Cagliari per suo conto e non col fisioterapista della società. Quando ci fu l'ok per essere reintegrato nel gruppo ebbe una ricaduta in allenamento. Sullo stato dell'infortunio muscolare e sui tempi di rientro che venivano consigliati al ragazzo conservo ogni messaggio.

Può darsi anche che, in parte, la squadra fosse assortita male ma ricordo che con tutti gli effettivi a disposizione, dopo sei giornate, eravamo al terzo posto. In seguito siamo stati costretti ad affrontare le gare con 6-7 assenze e, dopo l'ultima mia gara alla guida del Guspini, avevamo quattro squadre sotto. Nonostante tutto abbiamo anche rischiato di centrare la finale di Coppa Italia perdendo solo ai rigori contro il Castiadas. Che sia Piras fortunato, o anche bravo, posso solo dire che non ho mai allenato i vari Malandra, Festa, Coulibaly, Sanna, Caddia e l'ultimo arrivato Cecco, mentre per Manzo mi risulta che si sia infortunato un mese sotto la sua gestione ma a gennaio non si giocava ed è passato inosservato. Se poi la dedica della vittoria ai gufi presenti in tribuna era rivolta a me gli dico solo che dovrebbe essere contento perché ho assistito anche alla gara di Arbus, finita 1-1, e a quella contro l'Ilva, una sconfitta immeritata, e appunto contro l'Idolo per la quale evidentemente gli ho portato fortuna visto che ha vinto il Guspini. Io sono libero di vedere qualsiasi partita, dove si gioca a calcio sono stato sempre presente e sempre lo sarò, perciò cammino a testa alta e me ne vanto. Auguro al caro collega, anche se dalle sue parole non merito di essere considerato tale, di riuscire nell'ennesimo "miracolo" di salvare una squadra, anche se a questo punto mi viene il dubbio che possa esserci Gesù Cristo sulla panchina del Guspini e, soprattutto, che la finisca con questa diatriba sicuramente non voluta da me»     

 

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2021/2022