«Giocarci al massimo le nostre carte è un dovere»
Il Cus Cagliari resta in ballo, Meloni: «In tanti candidati al salto, vince chi avrà più continuità»
Il Cus Cagliari di mister Claudio Meloni riparte con una vittoria, grazie al 3 a 1 in rimonta, strappato contro il sempre ostico Sestu: gli universitari dunque sfruttano al massimo il confronto diretto d'altissima quota tra la capolista Verde Isola e la Gialeto e agganciano proprio i serramannesi al secondo posto in classifica del girone A di Prima, con 29 punti all'attivo e la vetta distante 4 punti.
Il mese di dicembre, a dire il vero, non si era rivelato particolarmente fortunato, con due pari interni, entrambi per 1 a 1, rimediati proprio contro la capolista carlofortina e il Città di Selargius, vera e propria mina vagante, con un unico successo, più sofferto del previsto, a dire il vero, strappato nella tana del forte Pirri. In mezzo, il cocente e amarissimo ko, nel recupero andato in scena l'8 dicembre, al cospetto del Vecchio Borgo Sant'Elia. Il tecnico ora si concentra sulla prossima sfida in programma a Sa Duchessa contro l'Antiochense, per un confronto da prendere con le pinze.
«Se devo essere sincero temevo molto la trasferta contro il Sestu — ammette mister Claudio Meloni — sia perché affrontavamo un'ottima squadra, e soprattutto perché venivamo da quaranta giorni di pausa: c'erano diverse incognite legate alla nostra condizione fisica».
Il mese di dicembre non si era chiuso proprio benissimo, con il pari interno per 1 a 1 rimediato contro il Città di Selargius. «Eravamo un po' stanchi, in più diversi giocatori hanno dovuto fare i conti con il Covid. Devo dire, però, che da parte dei ragazzi è arrivata un'ottima risposta: ci siamo allenati bene, con carichi di lavoro piuttosto importanti. Sono molto contento per come sono andate le cose domenica». Il tecnico applaude i suoi: «Mi è piaciuto soprattutto l'impegno che ci hanno messo e la grande prova sul piano della personalità e della mentalità: i ragazzi sono riusciti a rimanere tranquilli, nonostante lo svantaggio, arrivato a causa di una nostra disattenzione, ma non ci siamo scomposti e abbiamo continuato a giocare come sappiamo. Credo che la vittoria sia assolutamente meritata».
L'unica nota stonata è rappresentata dall'infortunio rimediato da Simone Stocchino. «Per noi si tratta di una pedina molto importante, forse dovrà stare fuori per circa un mese».
La classifica è assolutamente positiva: secondo posto a pari punti con la Gialeto, a quota 29, la Verde Isola 4 lunghezze più su. Gli universitari rimangono in gioco per la corsa al salto di categoria: «Quest'anno il nostro girone è tutt'altro che semplice, ci sono tantissime squadre attrezzate per puntare al primo posto, vedi Verde Isola, Gialeto, Sestu, Città di Selargius. Il livello del campionato è salito rispetto alle ultime stagioni che ho fatto sulla panchina del Cus, in più ci sono meno partite rispetto agli anni scorsi, i margini di errore sono ridotti».
La sensazione è che la corsa al titolo si risolverà soltanto nelle ultime battute. «Cercheremo di rimanere incollati al treno di testa, poi si vedrà come andranno le cose. Di sicuro la compagine che dimostrerà più continuità nei risultati e nelle prestazioni verrà fuori, ma le candidate sono tante. Il Capoterra nell'ultimo periodo ha perso un po' di terreno, ma non escludo che possano riprendersi».
Contro le prime della classe, il Cus non è mai riuscito ad andare oltre al pari.
«Verde Isola, Gialeto e Città di Selargius sono tre ottime squadre. Se devo scendere nel dettaglio, contro i serramannesi abbiamo preso il gol in pieno tempo di recupero, la stessa cosa è successa nella sfida con i carlofortini. Un po' di rammarico rimane, è ovvio, ma evidentemente doveva andare così».
Il punto più basso probabilmente è rappresentato dalla sconfitta, l'unica sino a questo momento, rimediata contro il Vecchio Borgo di mister Miro Murgia. «In quella occasione siamo entrati in campo molto scarichi, in sostanza siamo rimasti a guardare i nostri avversari che, invece, hanno disputato un'ottima gara, strameritando i tre punti. Se vado a guardare i numeri collezionati sino ad ora abbiamo il miglior attacco e una difesa che ha subito 19 gol in tutto, di cui ben sei nel confronto con il Sant'Elia: sono convinto che se rigiocassimo per dieci volte la partita, il passivo non sarebbe così pesante, ma ormai è andata, bisogna metterci una pietra sopra e ripartire. Proprio da quel passo falso».
Il prossimo turno riserva la sfida interna contro l'Antiochense: l'ultimo successo del Cus Cagliari a Sa Duchessa risale al 7 novembre, in occasione del 13 a 0 rifilato al fanalino di coda Virtus San Sperate. «Dopo il cambio dell'allenatore hanno letteralmente cambiato passo, grazie a cinque vittorie consecutive. Parliamo di un'ottima squadra, seppur molto giovane. All'andata siamo riusciti a spuntarla, ma con moltissima fatica: sarà una sfida da prendere con le pinze. Loro la settimana scorsa non hanno giocato perchè avevano diversi giocatori che sono risultati positivi al Covid, mi auguro abbiano risolto e che si possa giocare, altrimenti, continuando con i rinvii, si rischia di andare ben oltre i tempi previsti e, sinceramente, la vedo difficile».
Il tecnico traccia la strada in vista del futuro. «Sono tranquillo, perchè ho la fortuna di allenare ragazzi intelligenti: alcuni di loro hanno avuto la possibilità di militare in categorie importanti, conoscono bene le pressioni che si vivono quando lotti per il vertice. La società ha allestito una squadra con il chiaro intento di provare a fare bene, ma poi riuscire a vincere il campionato è un altro paio di maniche, perchè ci sono anche gli avversari, almeno altre tre-quattro squadre, che hanno gli stessi nostri obiettivi, ma noi abbiamo l'obbligo, il dovere, di giocarci al massimo tutte le nostre carte. Sarei uno scemo se ti dicessi il contrario, con giocatori in rosa come Stocchino, Dessena, Andrea Caddeo, Claudio Fiori, Sergio Madau, per citarne alcuni, ma la lista sarebbe ben più lunga».
Gli scontri diretti potrebbero risultare fondamentali. «A me, però, preoccupano di più le partite con le squadre che occupano la parte bassa della classifica, almeno per quello che si è visto nel girone di andata. Contro le big abbiamo sempre fornito delle ottime prestazioni, lo stesso non si può dire quando abbiamo affrontato compagini che avevano diversi punti in meno rispetto a noi. Con il Pirri, ad esempio, vincevamo per 2 a 0 ma ci siamo complicati la vita, rischiando di compromettere tutto: dopo il loro pareggio abbiamo segnato il gol-vittoria praticamente allo scadere. Credo sia una questione di testa: negli impegni contro le prime della classe riusciamo a scendere in campo con il massimo della concentrazione, mentre negli scontri che sulla carta sembrano più abbordabili pecchiamo di superficialità e di sufficienza».