Il presidente: «Meno tensione e maggior dialogo»
Il Lanusei al fianco di Loi, Arras: «Il tecnico ha la nostra fiducia, più serenità con gli arbitri»
Dimissioni respinte, solidarietà al tecnico Francesco Loi e un invito ad abbassare i toni verso la classe arbitrale. Il Lanusei continua il matrimonio con il tecnico di Loceri smorzando la polemica con i direttori di gara perché, come dice il giovane presidente Daniele Arras, «alimentare ulteriore tensione porta soltanto a peggiorare la situazione, non vogliamo entrare nella classifica di chi urla di più, auspichiamo invece che si torni verso una clima più sereno e un maggior dialogo con gli arbitri senza quel muro contro muro che non conviene a nessuno».
Il numero uno del club ogliastrino, che è stato capitano e difensore dei biancorossoverdi allenati da Loi, spiega come la società si è mossa dopo la gara persa martedì in casa 2-1 contro il Taloro: «Francesco ha rilasciato dichiarazioni forti dando le dimissioni, a suo dire, a protezione della società che poteva essere danneggiata dal suo rapporto non proprio idilliaco con gli arbitri. In questi giorni abbiamo discusso a lungo tra noi dirigenti e con il mister ed è emerso che, come società, respingiamo fortemente l'ipotesi di dimissioni, che gli riconosciamo la bontà del lavoro fin qui svolto perché ci troviamo in finale di Coppa Italia e in lotta per i playoff andando ben oltre le più rosee aspettative di inizio stagione; lo sproniamo a continuare e siamo solidali con lui per l'espulsione di domenica che nulla ha a che vedere con un giudizio sulla direzione arbitrale». Daniele Arras racconta l'episodio che ha portato all'allantonamento del tecnico, al 30' del primo tempo, da parte dell'arbitro Mauro Porta della sezione di Oristano: «Dobbiamo scindere nettamente la circostanza dell'espulsione dal giudizio che si può dare sulla direzione di gara. Sgombriamo un equivoco dicendo che non abbiamo perso per colpa dell'arbitro ma per nostri errori, la qualità dell'arbitraggio è stata buona però Porta ha sbagliato nel mandar via Francesco. Io ho assistito a tutta la scena: Roberto Mele, capitano del Taloro, era a terra dolorante dopo aver ricevuto un colpo in testa in un contrasto e in tanti urlavano di buttar palla e fermare il gioco, compreso il nostro mister. L'arbitro credo non abbia capito il perché si urlasse né probabilmente ha visto che il giocatore aveva preso un colpo in testa, avrà pensato ad una protesta e l'ha cacciato. L'assistente avrebbe potuto chiarire la situazione evitando si perpetrasse un errore e non l'ha fatto, mentre Porta non ha spiegato a fine gara il motivo dell'espulsione, perciò dico che sarebbe meglio che la classe arbitrale avesse in futuro un maggior dialogo e che da parte di giocatori, tecnici e dirigenti ci possa essere più serenità nel porsi nei loro confronti. Un passo avanti dell'uno favorirebbe quello dell'altro».
Il 36enne presidente lanuseino spiega il momento di flessione della squadra che, dopo 12 giornate era prima con 30 punti, e nelle successive 7 partite ne ha conquistati solo 4: «Stavamo andando troppo forte prima e ora troppo piano per via di infortuni e squalifiche che non ci permettono di giocare al completo, attraversiamo un calo fisiologico che altre squadre hanno avuto o avranno. Per noi è un campionato nuovo nel quale appena diminuisci un po' il rendimento le buschi subito. Ci avviciniamo alla finale di Coppa Italia (il 21 gennaio contro il Castelsardo a Macomer, ndr) e vincendola potremmo ottenere quel nuovo slancio anche in campionato. I ragazzi ci tengono a far bene, probabilmente stanno risentendo di questi risultati non positivi ma devono stare tranquilli perché hanno l'appoggio di tutta la società. Noi siamo fiduciosi per una pronta ripresa perché il gruppo è sano».