Il bomber: «Con Oliveira quante risate a Nuoro»
Il Porto Corallo pronto al derby, Marini: «Col Muravera gara speciale e poi c'è l'amico Lulù»
Il derby col Muravera è alle porte e il Porto Corallo utilizza ogni minuto dell'allenamento per accrescere l'intesa tra i giocatori che, da metà dicembre in poi, hanno dato un volto nuovo ai gialloneri. Uno di questi è Simone Marini, punta esperta ex Carbonia che però già conosceva l'ambiente e la società: «A Villaputzu c'era già stato tre campionati fa e devo dire di aver trovato una società cresciuta molto al livello organizzativo, merito di ciò che ha fatto in questo tempo Marco Cossu, tecnico bravo e meticoloso che il club ha seguito nel suo lavoro». L'ambientamento dell'attaccante è stato veloce: «Facilitato dal fatto che Nuvoli e Mancini già li conoscevo oltre alla famiglia Massessi che guida la società».
Ambientamento immediato testimoniato dai 4 gol in 6 partite
«Sta andando bene per quanto mi riguarda, la squadra spera di fare qualcosa di importante visto che sta andando meglio di come si potesse pensare»
In che senso?
«Nel senso che è stata rifondata a dicembre e che ha bisogno di tempo per amalgamarsi, che non abbiamo una rosa numerosa e, se manca un giocatore per squalifica o infortunio, non ci sono cambi per sopperire alle assenze. A Olbia ci è mancato il centrocampo ad esempio e, anche nella altre gare, non siamo stati mai al completo»
Con 11 punti nelle ultime 6 partite siete al quarto posto e in ballo per i playoff, ci credete?
«La squadra è nuova e possiamo fare bene, se entriamo in campo al completo non siamo inferiori rispetto alle altre squadre che lottano per questo obiettivo. Certo, siamo stati assemblati da poco e non abbiamo una panchina lunga ma ci proveremo. Noi entriamo in campo per fare il massimo in ogni partita»
A partire dal derby col Muravera, una sorta di spareggio playoff dopo quello col Latte Dolce
«Tutte le gare sono importanti, lo è stata quella pareggiata contro i sassaresi e lo sarà anche quella di sabato. Certo è che il derby nel Sarrabus è una gara speciale, si respira un'atmosfera di calcio vero, ci saranno tanti tifosi ed è stimolante per noi giocatori. Loro sono una bella squadra, l'hanno dimostrato vincendo la Coppa Italia e ottenendo una serie lunga di vittorie e poi in panchina c'è il mio amico Lulù»
Oliveira è stato tuo compagno alla Nuorese nel 2006-07, come lo vedi da tecnico?
«Sta facendo bene, i risultati lo testimoniano ma io lo vedo ancora come un ex compagno. Alla Nuorese per me è stato una rivelazione specie fuori dal campo, non ha mai fatto pesare il suo curriculum lui che ha giocato un Mondiale col Belgio e segnato tanti gol in serie A anzi, scherzava tantissimo con tutti in quella stagione mi divertii molto. In questi anni ci siamo incontrati diverse volte, sabato mi farà piacere salutarlo sabato»
Tra le novità del Porto Corallo anche un attacco ridisegnato con Nuvoli trequartista
«Davanti stiamo andando bene, io ho segnato 4 gol, Colombo 5 gol e anche Fabio ne ha fatti 2 giocando da trequartista. Io penso che quando si incontrano persone che sanno giocare al calcio le cose siano facilitate poi è chiaro che l'intesa dopo un mese e mezzo vada ancora affinata e ci sono aspetti da migliorare»
Com'è Colombo come compagno di reparto?
«Per Martin è troppo facile dire che sia sprecato per l'Eccellenza, lui è una prima punta prestante fisicamente e bravo tecnicamente, io mi trovo bene specie sulle palle lunghe che lui può spizzare. Poi fa un gran lavoro oscuro e ti fa respirare»
Fino a metà dicembre Marini era a Carbonia, poi che è successo?
«Mi è dispiaciuto andar via ma io già facevo fatica a trovar stimoli e, rimanere dopo che stavano andando via tutti i miei compagni, è diventato impossibile. Però ci siamo lasciati bene perché ci tenevo a non deteriorare i rapporti dopo due anni passati benissimo»
Ma che è successo al Carbonia che l'anno scorso chiuse il campionato con 16 risultati di fila?
«Innanzitutto ci è venuto a mancare il pilastro in difesa, il capitano Giandon, poi abbiamo subito troppi infortuni come quelli di Carboni e Concas ma, soprattutto, dei giovani bravi come Boi, Sabiu e Bullegas che in Eccellenza giocavano a prescindere dall'età. Infine, quando arrivano i risultati negativi si complica un po' tutto e così si è arrivati a dicembre dove è svanita anche l'idea di raddrizzare la stagione»
Anche l'uscita di scena di un tecnico come Graziano Mannu ha avuto il suo peso
«Indubbiamente. Lui c'era da sei anni e conosceva ogni particolare dell'ambiente, per la figura che ricopriva diciamo che dava una mano importante anche alla società perché gestiva i rapporti coi giocatori. Ecco, mancando due pilastri dello spogliatoio come Giandon prima e Mannu poi non poteva che essere difficile rifondare e questo lo dico per qualsiasi allenatore fosse arrivato a Carbonia in questa stagione. A me dispiace se la squadra dovesse retrocedere perché Carbonia è una piazza con tradizione, la città ci tiene alla squadra e ho potuto constatare quanta fame di grande calcio ci fosse»