Salta al contenuto principale
Il Porto Torres di Hervatin a trazione anteriore: «Così ho più soluzioni per far gol ma ci vuole equilibrio»
Il tecnico: «Siamo un bel gruppo, faremo bene»

Il Porto Torres di Hervatin a trazione anteriore: «Così ho più soluzioni per far gol ma ci vuole equilibrio»

Ambizioso lo è perché è un tecnico che non si accontenta, fuori dalle righe mai perché sa che nel calcio chi non ha equilibrio è perdente in partenza. Gianluca Hervatin, che ha conosciuto sia la gioia di vincere una Coppa delle Coppe con il Parma che il rammarico di vedere una carriera compromessa dagli infortuni, sta cercando di quadrare il cerchio in una squadra come il Porto Torres con tanti attaccanti in rosa che potranno diventare la risorsa in più per tutto il campionato anziché un fardello. «Nel gruppo ci sono giocatori importanti – spiega il tecnico turritano – io non voglio perderli e loro vogliono giocare. Vero è che in squadra ho tanti attaccanti ma sto scoprendo le caratteristiche di ognuno di loro per poterli utilizzare in altre zone del campo senza snaturarli».

 

Su chi sta agendo in particolare, si possono fare i nomi?

«Mario Fadda è un giocatore che ogni allenatore vorrebbe nella propria squadra, ha tecnica, qualità e calcia benissimo da fermo. Io ho davanti degli ottimi giovani e un bomber come Borrotzu, Fadda mi può dare soluzioni alternative in altre zone del campo e mi ha fatto piacere la disponibilità che ha mostrato. Lo stesso discorso vale per Fabio Oggiano che, da esterno sinistro, può comunque sfruttare le sue caratteristiche di giocatore offensivo. Ad ogni modo ci vuole equilibrio di squadra»

Perciò non tornerete sul mercato?

«Credevo inizialmente di avere una rosa sbilanciata in avanti, penso ora di restare così e di valutare magari qualche occasione se dovesse capitare»

Perciò si vedrà una squadra con molti attaccanti in campo

«Diciamo che se ho più giocatori d’attacco in campo aumentano le soluzioni per andare a rete ma questo non vuol dire che se giochi con sei attaccanti vinci, anzi rischi di prendere dieci gol. Io non ho mai avuto in squadra un bomber da 30 reti, col modulo ho sempre sopperito all’assenza di goleador. Certo, conto molto su Borrotzu ma bisogna che i centrocampisti diano un contributo di 10/12 gol»

Mister, dopo le prime amichevoli con Fertilia e Torres, oltre alle due vittorie che segnali ha tratto?

«Nelle amichevoli non contano i risultati ma è sempre meglio giocarle bene e vincerle anche per tappare la bocca alle critiche che inevitabilmente giungono. Ho tratto dei segnali di grande disponibilità e impegno da parte di tutti, sono stati fatti passi da gigante tra il primo e il secondo test sul piano del possesso palla, del fraseggio e dell’acquisizione dell’idea di gioco, c’è la giusta umiltà ma ho detto ai ragazzi che vorrei vederla anche nel momento in cui farò delle scelte importanti che andranno a penalizzare qualcuno. In ogni caso siamo un bel gruppo»

Come sta rispondendo la vecchia guardia?

«Direi molto bene. E’ una cosa bella mettere a disposizione dei più giovani ciò che hai acquisito nel corso della carriera, il consiglio che do a loro è che bisogna essere predisposti a dare un qualcosa soprattutto quando si è verso la fine della carriera altrimenti per chi vorrà fare l’allenatore non sarà semplice il passaggio dal calcio giocato alla panchina. Bisogna essere già allenatori in campo»

Un giocatore come Demartis, ad esempio, lo è?

«Certamente. Massimo l’ho fortemente voluto e l’ho trovato proprio così come lo ricordavo. Lui è un allenatore in campo oltreché un ottimo giocatore. A 37 anni dimostra di essere umile ed è sempre pronto ad aiutare i giovani»

E questi giovani come sono?

«Sono contento di loro anche se stanno soffrendo la preparazione per via di questa regola che ti impone di schierare giocatori che non sono pronti per un campionato come la serie D. Però Silvio Gnani in difesa, Alessandro Manca in attacco e Mattia Floris a centrocampo sono giocatori già pronti, Fantasia è un ’93 che ha una enorme potenza fisica, Ladu del ’95 è un bel giocatore. Bisogna trovare l’amalgama giusto»

Un commento al girone, il Salerno Calcio è fuori portata?

«Sicuramente farà pesare il blasone poi in campo bisogna vedere se sarà la squadra da battere, in ogni caso sarà seguita molto dal proprio pubblico. La Salernitana ha sfiorato la serie B e, nonostante il fallimento e la ripartenza dalla serie D, ci saranno allo stadio non meno di 10mila tifosi. Sarà la trasferta più lunga ma giocare in campi importanti è bello per i giocatori e ti fanno sentire più allenatore»

Che campionato faranno le cinque squadre sarde?

«L’Arzachena è uno squadrone, il Progetto Sant’Elia è ambizioso, noi speriamo di fare una bella figura, il Budoni è una squadra esperta della serie D mentre il Selargius si sta attrezzando per conservare la categoria. Mi auguro che quest’anno non ci siano retrocessioni perché il calcio sardo è in crisi e che anzi ci sia qualcuna di noi che possa arrivare in Lega Pro per riportare una squadra isolana nel professionismo dopo il Cagliari»

Domenica è già tempo di Coppa Italia, il Porto Torres non gioca e attende di conoscere la rivale. Andrà a seguire Arzachena-Verbano?

«Sì sicuramente andrò a vedere l’Arzachena in ottica campionato oppure il Verbano se dovessimo affrontarlo per la Coppa Italia. Credo comunque che passino il turno gli smeraldini»

In questo articolo
Squadre:
Allenatori:
Campionato:
Stagione:
2011/2012
Tags:
Girone G
Intervista