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Il Selargius si gode Garau-golaedor, Perra: «Ha tecnica e tiro, a gennaio ha detto no al Foggia di Zeman»
«Il Castiadas merita la D ma dobbiamo salvarci»

Il Selargius si gode Garau-golaedor, Perra: «Ha tecnica e tiro, a gennaio ha detto no al Foggia di Zeman»

Chiamatela la legge del 3. La salvezza del Selargius passa da qui, dalle prossime 3 partite con Castiadas, Arzachena e Budoni. Tre derby, per la precisione. Per restare senza problemi in serie D e far sì che la pratica playoff se la sbrighino fra loro le ultime sei, Astrea compreso. Che, anche dopo il pareggio dei granata col Monterotondo, resta – strano ma vero – sotto di 3 punti. Non male per il Selargius, specialmente dopo un turno di campionato in cui il match di Melis e compagni, impegnati in casa della seconda in classifica, pareva certamente più proibitivo di quello dell’Astrea sul terreno del Tavolara. Ma nel calcio si sa, l’ultima parola spetta sempre al campo.

Contro il Monterotondo un pareggio importantissimo - Ed è anche per questo che Virgilio Perra, il 2-2 esterno dei suoi – maturato in concomitanza con la sconfitta dei romani – non può che ritenerlo «un pareggio importantissimo. Anche perché abbiamo giocato contro una squadra pimpante, viva, con ottimi giocatori – spiega – Tant’è che nei primi cinque minuti hanno preso due pali, poi noi al primo contropiede siamo riusciti a passare in vantaggio con Nuvoli. Dopo, per circa 15’, ci hanno concesso grandi spazi e possibilità di ripartenze anche se, ogni volta che venivano in avanti, attaccavano in massa. A dir la verità, nel primo tempo abbiamo sofferto e loro sono riusciti a pareggiare e, pronti e via, al rientro dell’intervallo non è bastato un minuto che abbiamo preso anche il secondo gol. Però non ci siamo sbilanciati e buttati all’attacco in maniera scriteriata, loro hanno avuto un calo fisico e alla fine abbiamo trovato il pareggio. Molto bene, direi».

 

L'intuizione di Garau esterno alto e il no al Foggia di Zeman - L’autore della rete dell’aggancio, a dieci minuti dalla fine, porta il nome di Giacomo Garau che, da quando è stato spostato da Perra più vicino alla porta, sta facendo sfoggio di una ottima vena realizzativa: «L’avevo detto fin dall'inizio che avevo intenzione di farlo giocare più avanti, anche perché è uno che ha tecnica e un gran tiro – spiega il mister – Poi il campionato è andato in un altro modo e l’ho schierato basso a sinistra, così come ha giocato la scorsa stagione. Però è sempre stato un mio pallino metterlo a sinistra in un centrocampo a tre o addirittura come punta esterna; anche perché ha qualità, fisico, vede la porta e salta l’uomo. Infatti, nelle ultime gare, lì davanti sta facendo molto bene. In realtà – rivela il mister – quest’anno nel mercato di gennaio ha addirittura avuto una richiesta da parte del Foggia di Zeman, ma anche a causa dei suoi impegni universitari ha deciso di rimanere con noi. Chissà, forse anche lì avrebbe giocato come esterno alto. Ma ha 21 anni, è giovane e, secondo me, si deve ancora esprimere al meglio. Sicuramente ha le capacità per disputare anche altre categorie».

 

Castiadas merita la serie D ma noi dobbiamo salvarci - Intanto il prossimo step per rimanere, col suo Selargius, almeno in questa – di categoria – si chiama Castiadas. Che domenica ospiterà proprio i granata per giocarsi un derby in cui i tre punti in palio sono quanto mai importanti: «È uno scontro fratricida – sostiene Virgilio Perra – Loro si giocano una delle ultime possibilità per agganciare Sanluri, Guidonia o, comunque, una delle ultime squadre che stanno giù in classifica. Noi abbiamo tre punti di vantaggio sull’Astrea e perciò non siamo ancora salvi. Dispiace giocarsi la salvezza con le squadre sarde. Inoltre, personalmente, il Castiadas è una delle squadre che più mi è “simpatica”. Sono partiti sottovalutando un po’ la categoria ma trascinati da un paese intero con tifosi entusiasti, sicuramente sarebbe una bella favola se riuscissero a salvarsi. In campo, poi, si sono rinforzati parecchio con giocatori come Vincenti, difensore centrale che ha disputato la C1, Rais, che ha vinto campionati importanti, ma anche altri che conosciamo bene come Dessena e Onano. Nelle ultime partite poi, hanno dimostrato di meritare questa categoria, ottenendo un filotto di risultati importanti, specialmente fuori casa. Insomma, sarà una battaglia perché ce la andremo a giocare contro una squadra che lotta».

 

Gli esoneri: l'Arzachena voleva i playoff, il Sanluri ha una rosa ristretta - Un po’ come tutte le sarde, due delle quali – Arzachena e Sanluri – per concludere la stagione, hanno deciso di cambiare guida in panchina con Uscidda per Sottana da una parte e Busanca al posto di Agus dall’altra: «Il caso dell’Arzachena – analizza Perra – è troppo lontano da me per poter esprimere un giudizio. La società, forse, per quello che ha speso e per i giocatori che ha, si aspettava i playoff o almeno di occupare la parte medio-alta della classifica. Il Sanluri invece, ha fatto una scelta di questo tipo dopo un filotto di 8 sconfitte ed 1 pareggio, scegliendo così di puntare su un allenatore come Agus fatto in casa che ha anche ottenuto buoni risultati. Il loro problema, secondo me, è la rosa ristretta che gli fa pagare molto le assenze. Noi, per esempio, abbiamo tanti giovani che hanno già giocato, gli anni passati, in questa categoria. Ecco, forse la loro panchina dei giovani è più limitata rispetto alla nostra».

Silvia Dell'Orto

In questo articolo
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2010/2011
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