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Il Taloro non cambia programmi, Zani: «Salvezza serena valorizzando i giovani locali ma ripetersi è sempre più dura»
Tergu, San Teodoro e L.Dolce: «Un inizio tremendo»

Il Taloro non cambia programmi, Zani: «Salvezza serena valorizzando i giovani locali ma ripetersi è sempre più dura»

Sedicesimo campionato di fila in Eccellenza. Il Taloro Gavoi è ormai una presenza fissa del massimo campionato regionale a partire dalla stagione 2000/01 quando Nino Cuccu la condusse alla salvezza all'11° posto con 33 punti. E sarà una presenza fissa il portiere Pippo Zani alla terza stagione in rossoblù dopo esser stato chiamato da Ivan Cirinà nell'estate del 2013 mentre la scorsa stagione in tandem con Franco Cottu ha vestito il doppio ruolo di giocatore-allenatore sorprendendo tutti con un campionato d'avanguardia chiuso al 7° posto con 55 punti e una marea di giovani del settore giovanile lanciati soprattutto quando la salvezza era oramai un obiettivo raggiunto.

 

Pippo Zani e Franco Cottu, il tandem tecnico del TaloroE se diversi addetti ai lavori individuano il Taloro tra le possibili sorprese del campionato che parte domani, per il mister coi guantoni Zani l'obiettivo non cambia: «Puntiamo a salvarci con grande serenità, valorizzando i giovani locali. Dietro abbiamo una grande società che ciò che promette dà e noi abbiamo promesso grande impegno e lo manterremo. Cercheremo di confermare quanto di buono fatto l'anno scorso sapendo che ora sarà molto dura, perché ci sono 4 gare in meno visto il ritorno al format di 16 gare ed è più difficile rimediare, perché le avversarie sono tutte più attrezzate e non vedo nessuna squadra materasso, e perché ripetersi è sempre un compito arduo». Come l'Inizio di campionato: Tergu e Latte Dolce a Gavoi e trasferta infrasettimanale a San Teodoro. «Un inizio tremendo per noi - osserva Zani - Il Tergu è una squadra molto forte, con un potenziale altissimo. Alla terza ospitiamo il Latte Dolce che ha giovani fortissimi e un gioco consolidato, se poi penso che in mezzo c'è una gara al mercoledì contro il San Teodoro che sicuramente lotterà per i playoff allora dico che il calendario è durissimo ma per noi gli inizi sono sempre stati così e ormai ci abbiamo fatto il callo. Forse è anche meglio affrontare subito le grandi». Al 40enne di Sarnico (Bergamo) ma ormai sardo d'adozione preoccupa molto il turno infrasettimanale di mercoledì 23: «Sono sulla stessa linea della società, come si fa a mettere una gara di mercoledì nell'anno in cui l'Eccellenza torna a 16 squadre? Sarà un problema per me che ancora non so se avrò il permesso per lasciare il lavoro, a oggi potrò contare al massimo su 4 o 5 senior disponibili, il lavoro viene prima del calcio e noi dilettanti non ci sentiamo tutelati».

 

Sul turno di Coppa Italia appena giocato, Zani evidenzia non tanto il risultato sportivo del superamento del turno quanto il seguito che ha avuto la doppia sfida col Tonara: «In carriera ho giocato al San Paolo davanti a 45mila spettatori ma la cornice pubblico che hanno regalto Taloro e Tonara in entrambe le gare è qualcosa di unico in Sardegna. Mille spettatori paganti in una gara di Coppa Italia di Eccellenza è un qualcosa di molto bello, grande corretezza in campo e sugli spalti. In queste stagioni a Gavoi sto vivendo cose mai vissute prima, sono stra-contento di far parte di questa società». Tutti chiedono ogni volta cosa spinge il portiere cresciuto nell'Atalanta (1 presenza in serie A) e da 16 anni in Sardegna avendo giocato con Torres, Tempio, Alghero, a fare 250 chilometri per allenarsi alle 19: «È la stessa risposta che mi ha dato Beppe Atzori, regista del Tonara che farebbe la barba e i capelli a tanti del ruolo che giocano in Sardegna anche in serie D: "Faccio tanti chilometri ma sempre col sorriso". Quello che ho ritrovato io tre anni fa quando ho conosciuto la realtà di Gavoi». Zani non crede neanche che la serie D con 8 squadre isolane possa offuscare il campionato di Eccellenza: «I vertici federali del calcio sardo non considerano a dovere questo campionato nel quale vedo innalzarsi di molto la qualità tecnico e tattica delle squadre, ci sono bravi tecnici come quelli delle neopromosse o come Bebo Antinori che incontrai per la prima in un La Palma-Alghero (triangolare playout tra squadre di Promozione ed Eccellenza, ndr) e come fa giocare lui i giovani non ce ne sono altri. Quando ci incrociamo imparo tanto da lui».

In questo articolo
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2015/2016
Tags:
Sardegna