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Michele Cannas, allenatore, Baunese
«Dobbiamo imparare ad essere i padroni del nostro destino»

La Baunese punta in alto, Cannas: «Rosa dai valori importanti ma la classifica ora non la guardo»

Nove punti in tasca, frutto di tre vittorie, una più bella dell'altra, valgono per il secondo posto in classifica nel girone A di Prima Categoria, ma in casa Baunese preferiscono mantenere i piedi ben inchiodati al suolo; il campionato si appresta a vivere la quinta giornata e, ovviamente, è ancora troppo presto per fare proclami o stilare bilanci. Molto meglio concentrarsi sul lavoro e sui prossimi impegni: questo è, almeno, il pensiero di mister Michele Cannas che, dopo l'esperienza assolutamente positiva sulla panchina dell'Ulassai, si ritrova a guidare una delle rose più competitive del torneo. I nerazzurri fanno parte della cerchia di squadre che possono legittimamente puntare alla vittoria finale, ma per farlo dovranno continuare a spingere forte sul pedale dell'acceleratore, a partire dalla prossima sfida interna contro la sempre ostica Azzurra Monserrato.

«La partita che abbiamo giocato in casa del Settimo è risultata molto bloccata — dichiara mister Cannas — soprattutto dal punto di vista tattico; ci siamo trovati di fronte ad una squadra ben messa in campo, sapevano esattamente cosa fare e ci hanno messo in difficoltà. Noi, per fortuna, siamo scesi in campo con la testa giusta: abbiamo capito come limitare il loro potenziale e, allo stesso tempo, come sfruttare le nostre qualità in avanti».
Il tecnico scende nel dettaglio con la sua analisi. «Ci siamo portati sul doppio vantaggio grazie a due calci di rigore, uno alla fine della prima frazione e l'altro nei primissimi minuti del secondo tempo. Considerando che è stata una partita con poche occasioni da gol siamo riusciti a gestirla al meglio».
Il Settimo non si è arreso, accorciando le distanze nella seconda parte della contesa.
«I miei ragazzi, a quel punto, sono stati bravi a non disunirsi e a non perdere la lucidità; il gol del 3 a 1 è la conferma più chiara in questo senso. La squadra è stata brava a gestire tutte le fasi della gara, anche se i nostri avversari hanno cercato di aumentare il ritmo della loro manovra e hanno alzato di molto il baricentro; in una delle tantissime mischie che sono nate nei minuti finali è arrivato il loro secondo gol, ma abbiamo stretto i denti sino all'ultimo minuto, riuscendo a portare a casa i tre punti».

Il carattere sembra essere una delle qualità più importanti della compagine ogliastrina.
«Io sono nuovo, ma posso contare su di un gruppo solido: i ragazzi ormai si conoscono e giocano assieme da tanti anni; i dirigenti, per il resto, piazzano puntualmente degli innesti importanti per aumentare la qualità dell'organico e meritano un applauso per come stanno lavorando. Ho a disposizione una rosa che ha valori e principi importanti e, cosa da non dimenticare, è composta da tantissimi ragazzi del posto. In sostanza, sappiamo esattamente cosa ci aspettiamo da questo campionato».

La classifica, almeno per il momento, parla chiaro: secondo posto, a quota 9, con il turno di riposo già alle spalle.
«Non ti so dire ora dove riusciremo ad arrivare; la verità è che ci siamo posti l'obiettivo di tirare fuori il massimo dai nostri giocatori, in base alle caratteristiche e alle potenzialità di ciascuno e, ovviamente, in base alle caratteristiche degli avversari che ci troviamo davanti di volta in volta. Di sicuro — continua Cannas — non si può pensare che dopo 3-4 gare siano già emersi tutti i valori delle varie squadre, si rischia di fare discorsi assolutamente prematuri».
Cannas si concentra sul suo lavoro.
«Per ora non possiamo fare altro che lavorare su noi stessi, sulle nostre qualità così come sui nostri limiti, con impegno e sacrificio, che sono gli ingredienti fondamentali quando vuoi fare bene. Proveremo a dare il 100% per ripagare la fiducia della società che, per quanto riguarda l'organizzazione ed i principi che la animano, non è seconda a nessuno».

Considerate le premesse, un pizzico di pressione è da mettere in conto.
«Parliamo di un aspetto ineliminabile nello sport: l'obiettivo di noi dilettanti è proprio quello di crescere e migliorare giorno dopo giorno, sperando, soprattutto, di riuscire a dare una mano alle persone che ci circondano; un discorso che vale per i dirigenti, per i giocatori e per l'allenatore stesso. La società è molto organizzata, ci mettono nelle condizioni migliori per lavorare in tutta serenità: vengono da un secondo posto meritatissimo, conquistato nella passata stagione, con la corsa al primo posto che è rimasta aperta sino all'ultimo secondo, ma non ha senso fare paragoni con ciò che è successo negli anni precedenti, non porterebbe a nulla. Concentriamoci sul presente, invece».

La prossima sfida vedrà la Baunese impegnata, in casa, contro l'Azzurra Monserrato.
«Un'altra tappa lungo il nostro percorso: ci arriviamo con la consapevolezza della nostra forza, ed è dall'inizio della preparazione che ripeto ai ragazzi che dobbiamo imparare ad essere i padroni del nostro destino. Ogni turno ci regala indicazioni importanti in questo senso: per prima cosa cerchiamo di capire dove si può migliorare, senza tralasciare i risultati, chiaramente».
Il tecnico conosce alla perfezione le insidie di un torneo come quello di Prima Categoria.
«Ho affrontato l'Azzurra anche l'anno scorso, quando ero alla guida dell'Ulassai; conosco le loro caratteristiche principali e conosco il modo in cui il loro mister li mette in campo; ci troveremo davanti all'ennesima compagine ben organizzata, e noi arriviamo alla sfida con la voglia di misurarci, di capire quale può essere la nostra forza. Alla fine del match capiremo qualcosa in più in questo senso».

La capolista Uta, nel frattempo, sta già correndo fortissimo, con quattro vittorie in altrettante uscite; a quanto pare ci sono tutte le premesse per un testa a testa entusiasmante, come capitato con il Pirri di Busanca nella passata stagione.
«Questo non te lo so dire: il campionato è soltanto alla quarta giornata e molte squadre hanno cambiato parecchio rispetto agli anni precedenti: servirà del tempo per farsi un'idea più precisa delle reali forze in campo. Al momento possiamo limitarci a dare uno sguardo ai movimenti sul mercato che hanno fatto le nostre rivali, o a guardare le formazioni; ma non mi sento di parlare già di testa a testa o di sfida al vertice. Ci sono compagini che al momento occupano la parte centrale della classifica ma che hanno pochi punti di distacco nei confronti delle prime: non ha senso stare a guardare i numeri».
Il torneo è sicuramente moto competitivo.
«Con il ritorno a quattro gironi da diciassette squadre è più facile accorgersi dei valori delle compagini che ci sono nel mondo della Prima Categoria e sull'isola, una cosa che vale per ogni zona, da nord a sud e da est a ovest. Rispetto ai campionati a 14 squadre, in cui non potevi permetterti passi falsi, questo è decisamente più lungo, con molte meno pause. Di tutto il resto ne riparleremo a febbraio».

In questo articolo
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2023/2024
Tags:
Prima Categoria
Girone A