«Il Capoterra mi ha fatto una grande impressione»
La Burcerese vola, Campus è raggiante: «Alleno un gruppo eccezionale»
Diciassette punti in 11 giornate sono un bottino di tutto rispetto per una squadra che ha come obbiettivo una salvezza tranquilla; 4 vittorie e 5 pareggi fanno della Burcerese una delle formazioni migliori del girone A, almeno per il momento: il terzo posto in classifica, in coabitazione con la Nora Nuraminis, è un dato che a mister Campus interessa relativamente, sia perchè le due squadre in testa al girone sono praticamente irraggiungibili per chiunque ma soprattutto perchè il vero progetto della Burcerese è quello di far crescere nel migliore dei modi un gruppo di ragazzi giovani che stanno dimostrando di avere delle potenzialità incredibili.
I 9 gol subiti e il pareggio casalingo strappato al Capoterra sono la conferma del fatto che la Burcerese sta facendo davvero grandissime cose per il momento, e non ha nessuna intenzione di fermarsi.
Mister Campus, siete reduci dal pareggio contro la corazzata Capoterra; un bel risultato che conferma ulteriormente quanto di buono state facendo sino a questo momento.
«E' stata una bella partita, giocata benissimo da entrambe le squadre con grande intensità, piacevole sotto tutti i punti di vista.
Il Capoterra è un'ottima squadra, forse quella che mi è piaciuta di più tra tutte quelle che abbiamo incontrato sino ad ora; una compagine che gioca un buon calcio e fa giocare l'avversario.
Per quanto mi riguarda ho ripreso dopo 3-4 anni di pausa, visto che il mio lavoro non mi lascia abbastanza tempo per dedicarmi al calcio, convinto dal progetto della Burcerese che mi ha messo a disposizione una squadra di giovani con cui partire praticamente da zero.
Burcei, nonostante i 3000 abitanti, è una fucina di ragazzi interessanti dal punto di vista calcistico, che poi puntualmente vanno a giocare in varie parti dell'isola; alcuni di loro sono riusciti addirittura a giocare in serie B, come Perra, finito al Frosinone, ad esempio.
Il nostro obbiettivo quest'anno è raggiungere una salvezza tranquilla, che possibilmente sia la diretta conseguenza del bel gioco; vogliamo divertirci e soprattutto divertire chi viene a guardare le partite: nei paesi, a differenza delle città, c'è una grossissima partecipazione di pubblico, anche molto caloroso in alcuni frangenti (ride), ed è giusto offrire loro un bello spettacolo.
Al momento occupiamo una posizione di classifica di tutto rispetto, ma è un dato che per noi lascia il tempo che trova; ci stiamo togliendo delle belle soddisfazioni, questo si, ed è sufficiente per essere soddisfatti».
Quale è l'arma migliore della sua squadra sino a questo momento?
«I risultati che abbiamo ottenuto in queste undici gare derivano dall'equilibrio e dalla compattezza dei vari reparti; c'è grande affinità, un buon amalgama fra tutti gli elementi e soprattutto c'è grande voglia di far bene tra tutti i ragazzi.
Siamo partiti male (due pareggi ed una sconfitta n.d.r.) perchè abbiamo fatto poca preparazione atletica, visto che io son stato contattato dalla società abbastanza tardi rispetto all'inizio del campionato; dopo la terza giornata comunque abbiamo cominciato a fare progressi e a trovare la quadratura del cerchio.
Non abbiamo un elemento fondamentale che possa determinare in positivo i nostri risultati; la nostra forza risiede nel gruppo compatto che ho a disposizione».
Il vostro girone è sicuramente quello più strano tra tutti gli otto della Seconda Categoria: ci sono due compagini fantascientifiche in testa alla classifica che praticamente stanno giocando un campionato parallelo a quello delle altre 14; in precedenza stavamo parlando dell'ottima impressione che Le ha fatto il Capoterra; che idea si è fatto invece dell'Halley Assemini, che avete incontrato alla terza giornata?
«E' difficilissimo dare un giudizio su di una squadra basandosi soltanto su una gara; quando abbiamo affrontato l'Assemini avevo soltanto mezza squadra a disposizione, ma nonostante avessimo tutte queste assenze non mi hanno fatto l'impressione che invece mi ha fatto il Capoterra domenica, per il gioco espresso, per la tecnica individuale; hanno giocatori esperti, di categoria superiore, a differenza magari della Burcerese che a parte il portiere, Frau, che vanta importanti esperienze in altre categorie, ha soltanto ragazzi giovani.
Domenica addirittura, ho schierato un calciatore di diciassette anni che ha disputato soltanto un campionato con gli allievi; nonostante tutto però stiamo riuscendo a tenere testa a moltissime formazioni, e questo non può che rappresentare un motivo di grande soddisfazione per noi; gli avversari ci rispettano e riconoscono, da quello che ho sentito, il fatto che proponiamo un bel gioco».
Al momento avete la terza miglior difesa di tutto il torneo: c'è un motivo particolare dietro a questo piccolo grande risultato?
«Sono molto pignolo per quanto riguarda la fase difensiva, curo molto quest'aspetto e dedico parecchio tempo del lavoro settimanale.
Stiamo facendo bene nonostante qualche assenza pesante, grazie al lavoro e grazie all'impegno dei ragazzi.
Ho a disposizione alcuni elementi interessantissimi che, aspetto più importante, hanno voglia di migliorare, di crescere e di imparare, soprattutto dal punto di vista tattico; quando i ragazzi ti seguono è tutto molto più facile.
Ho comunque a disposizione due centrali che sono veramente bravi, giovani e promettenti: anche per me sono stati una piacevole sorpresa».