«Dobbiamo imparare a gestire meglio le gare»
La Castor continua la sua scalata, mister Virdis: «Questo secondo posto è un miracolo, facciamone un altro e voliamo in Promozione»
La Castor Tortolì scoppia di salute, chiedere conferma alla capolista Orione, ultima vittima, in ordine cronologico, dell'avanzata furiosa da parte degli ogliastrini, e rilancia le proprie ambizioni, prepotentemente, in ottica Promozione: dopo un avvio difficilissimo, due vittorie e ben cinque sconfitte nelle prime sette gare, che hanno portato alle dimissioni di mister Guerriero, il club ha puntato forte su una vecchia conoscenza, Giuseppe Virdis, che ritorna a casa dopo alcuni anni e ha il merito di aver cambiato letteralmente volto alla squadra, dal punto di vista caratteriale, in primis, per quanto riguarda il gioco e, cosa assolutamente non secondaria nel calcio, per i risultati, davvero ottimi: quello di domenica è stato il successo numero 5 di fila, che proietta la Castor nei quartieri alti e la candida come una delle assolute protagoniste di questo finale incandescente.
«Era una gara importantissima per la nostra rincorsa al primo posto – dichiara Virdis commentando l'incontro con la battistrada - e, allo stesso tempo, si trattava di un confronto estremamente complicato, sia per il grandissimo valore degli avversari, squadra tosta e solida, ma soprattutto perchè i nostri attaccanti non erano al massimo della forma per via di alcuni acciacchi».
Il tecnico ha dovuto gioco forza puntare su una prima frazione tiratissima, caratterizzata da un pressing asfissiante che alla fine dei giochi ha fatto la differenza, «perchè sapevamo che nel secondo tempo avremmo sofferto dal punto di vista atletico. Ho dovuto sostituire le punte, una mossa che sapevo sarebbe risultata inevitabile, concedendo campo e spazio alle iniziative dell'Orione, ma anche grazie ad un pizzico di fortuna siamo riusciti a reggere ai loro attacchi».
Uscite dal big-match d'alta quota con il morale a mille e la consapevolezza di poter giocare ad armi pari al cospetto di chiunque: un bello slancio per le prossime 11 gare.
«Sono arrivato a novembre, con la squadra che occupava il decimo posto in classifica. Abbiamo inanellato una serie incredibili di risultati, dieci vittorie in undici partite.
Ora non abbiamo nessuna intenzione di fermarci, ovviamente: faremo di tutto per partecipare, da protagonisti, a questo rush finale. Il secondo posto ha il sapore di un miracolo, ora proveremo a farne un altro per andare in Promozione».
Per tagliare questo traguardo, servirà una Castor perfetta:
«Al momento stiamo lavorando su qualche aspetto tattico particolare: per quanto riguarda il pressing e la fase avanzata abbiamo raggiunto un ottimo livello, ma pecchiamo ancora nella gestione del vantaggio e della gara in generale: dovremmo imparare ad abbassare i ritmi, a rendere inoffensivi i nostri avversari».
Il vostro è un cammino straordinario, con un unico neo: la sconfitta a Quartucciu.
«Loro hanno fatto una bellissima partita, niente da dire, anzi, meritano un applauso. Probabilmente, abbiamo pagato in maniera eccessiva il terreno in erba naturale, una variabile che ha inciso pesantemente su una squadra strutturalmente leggera come la nostra, che paga dazio quando gioca su quel tipo di superficie.
Per quanto ci riguarda, non c'è stato nessun dramma: siamo consapevoli di non essere una squadra di marziani, non si può vincere sempre, un passo falso ci sta, anche se siamo un organico di primo livello, frutto di una campagna acquisti eccellente, ma in campo scendono anche i nostri avversari».
Baunese, Orione, Barisardo, Borgo Sant'Elia, giusto per fare alcuni nomi:
«Tutte ottime squadre, e non dimenticherei la Ferrini Quartu. L'esito di questo torneo dipenderà da tantissimi fattori: fortuna, certo, ma sarà determinante l'aspetto atletico e psicologico, oltre agli infortuni.
Sarà sicuramente un bello spettacolo, una lotta tra compagini tecnicamente validissime, e molto compatte; il campionato è interessante, anche perchè le squadre di media o bassa classifica non si risparmiano e, penso al Villasimius, ad esempio, riescono a mettere i bastoni tra le ruote un po' a tutti. Io personalmente, mi sto divertendo tantissimo».
Un aspetto che probabilmente contribuisce a legittimare la sua scelta: cosa l'ha spinta ad accettare la sfida lanciata dalla Castor?
«Per problemi di lavoro, in passato ho avuto diverse difficoltà a dedicarmi al calcio, considerando che lavoro in Ogliastra e vivo a Cagliari. Quando Emilio Lai mi ha proposto il suo progetto, son stato inevitabilmente contagiato dal suo entusiasmo, e mi sono tuffato in questa pazzia (ride): nonostante la situazione non fosse proprio rosea, il presidente era ancora molto ambizioso. Stiamo cercando, assieme, di compiere quest'impresa; staremo a vedere come andrà a finire».
Una tappa fondamentale, in questo senso, è rappresentata dalla trasferta contro la Baunese, in programma nel prossimo turno.
«Una sfida impossibile da sottovalutare; affronteremo una squadra fortissima, soprattutto in casa. Potrà contare su un pubblico straordinario, fanno della grinta e della solidità le loro armi migliori e sono sicuro che si giocheranno il tutto per tutto».