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Seconda categoria
«La società ci ha permesso di lavorare al massimo»

La corazzata Ruinas brinda alla Prima Categoria, mister Floris: «Domenica dopo domenica cresceva la consapevolezza di poter vincere il campionato»

Il Ruinas taglia il traguardo da leader in classifica e torna in Prima Categoria dopo un'assenza lunga quindici anni: le ventuno vittorie e i quattro pareggi, per un totale di 67 punti, sono stati fondamentali per piegare la concorrenza, in primis, dell'Atzara di Talloru, staccata di appena tre lunghezze, che per tutta la stagione ha tenuto testa ai bianco-rossi, contribuendo così ad elettrizzare un campionato che ha vissuto, a lungo, del duello al vertice tra due autentiche corazzate. Un cammino esaltante per la capolista, in cui è emerso, a più riprese, con una continuità disarmante per le rivali, tutto il valore del gruppo e quindi di un progetto sviluppato con acume nel tempo, in cui mister Mattia Floris rappresenta, assieme alla dirigenza, uno dei vertici principali. Il tecnico è stato bravo a gestire una rosa ampia e ricca di talenti con professionalità, competenza e tanto buon senso: i risultati, in questo senso, sono la diretta conseguenza dell'ottimo lavoro svolto.
La certezza matematica di un trionfo comunque imminente è arrivata però soltanto all'ultima giornata, nel confronto casalingo contro l'ostico Laconi.

«Una partita facile e scontata solo sulla carta, perchè poi i punti te li devi sudare in campo. Le motivazioni non ci mancavano, è ovvio; questa è stata comunque una costante di tutta la stagione. Il Laconi ha giocato la sua onesta gara, noi forse eravamo un po' contratti, per via della tensione, tant'è che siamo passati in svantaggio; mi fa piacere comunque che siano venuti a Ruinas con questo spirito»
I bianco-rossi hanno dimostrato, a più riprese, di essere la compagine più forte. «Siamo partiti con i migliori propositi, ma nessuno di noi ha mai dichiarato apertamente di puntare al salto: il girone con le compagini barbaricine è competitivo e pieno di insidie, ho fatto diverse esperienze in passato da giocatore e le conferme sono arrivate puntuali in questo senso. Da parte nostra, c'era la chiara volontà di fare bene, ma non possiamo dimenticare che due anni fa il Ruinas rischiava di retrocedere in Terza Categoria. La società ha deciso di ripartire con un progetto nuovo, che ha dato i suoi frutti prima del previsto, probabilmente. Domenica dopo domenica aumentava la consapevolezza nei nostri mezzi, il fatto che le avversarie non mollassero di un centimetro, poi, ci ha aiutato a tenere alta la concentrazione».
Floris ha ricoperto il suo ruolo con il massimo della professionalità. «Siamo partiti con una rosa di 25 giocatori, che a causa di infortuni e problemi vari è cresciuta sino a toccare quota 28, una situazione particolare da gestire, se si considera che tra campo e panchina si arriva a 18 elementi. Eppure, i ragazzi sono rimasti uniti, hanno remato dalla stessa parte, evidenziando grande coesione e spirito di sacrificio». Vizilio e Atzeni sono state, senza dubbio, le punte di diamante. «Armi importanti, non lo nascondo, che hanno fatto la differenza. Non dimenticherei nemmeno Gabriele Secci, decisivo in molte circostanze. Allo stesso tempo però, sono arrivate ottime risposte da parte dei ragazzi più giovani, ottimamente supportati dai tanti giocatori di livello presenti in organico, probabilmente sprecati in questa categoria».

Il cammino del Ruinas è stato praticamente perfetto, se si esclude il passo falso rimediato in casa del Meana, tra le squadre più forti dell'intero girone. «Ci siamo presentati al confronto da imbattuti, ma c'è da dire che abbiamo incontrato una gran bella formazione, su un campo ostico. Probabilmente sono stati più bravi, in quell'occasione, noi l'abbiamo preparata ed affrontata come sempre, ma l'hanno spuntata loro, tanto di cappello. Dovevamo fare tesoro di quel passo falso, e così è stato, perchè poi non ci sono stati altri passaggi a vuoto».
L'Atzara, invece, è stata l'avversario più tenace: vincere in casa loro ha rappresentato la svolta dell'intera stagione. «In quel momento eravamo a pari punti, una situazione non facile per affrontare lo scontro diretto; la sensazione era che quei 90' avrebbero pesato tantissimo. E' stato un confronto a viso aperto, in cui contavano solo i tre punti. Da quel momento in poi, la nostra autostima è aumentata vertiginosamente, un passo importante che ha dato il via allo sprint finale».
Concluso con l'approdo, meritato, in Prima Categoria: un palcoscenico importante, un'avventura che Floris ha intenzione di continuare a vivere assieme al club. «Continueremo con il percorso intrapreso l'anno scorso, qui ho trovato una splendida realtà in cui lavorare; la rosa è decisamente competitiva, cercheremo di migliorarla ancora con qualche elemento nuovo, partendo però dalla riconferma di tutti i protagonisti del campionato appena concluso. La Prima mancava da quindici anni, il primo obbiettivo sarà conquistare la salvezza, l'ossatura dell'organico è solida, proveremo a giocarcela con tutti, ma è presto per fare certi discorsi. Io posso solo limitarmi a garantire il massimo impegno, e penso che questo valga anche per i ragazzi, ma per ora godiamoci la festa». Che ha infiammato, d'entusiasmo, le strade di un paese intero. «Si tratta di una piccola realtà, che non è nuova comunque al buon calcio. I festeggiamenti sono andati avanti per diversi giorni, con cortei e i bar pieni di tifosi. Ne approfitto per ringraziali, sono sempre stati vicini alla squadra, anche in trasferta. Qui c'è grande voglia di sport, abbiamo contribuito a regalare un palcoscenico importante alla comunità».
Il tecnico applaude i suoi ragazzi. «Un risultato ottenuto grazie a loro, gestire un gruppo così numeroso spesso non è facile, ma chi ha giocato di meno si è sempre messo a disposizione, facendosi trovare pronto al momento opportuno. Il ruolo della società, poi, è stato decisivo: ci hanno messo nelle condizioni di esprimerci al massimo, un'esperienza fantastica, bellissima. Vorrei dedicare questo successo alla mia famiglia, alle mie due ragazze, mia moglie e mia figlia, per la pazienza e il supporto. Per il resto, sono abbastanza giovane, spero di togliermi altre soddisfazioni in futuro».

In questo articolo
Squadre:
Campionato:
Stagione:
2015/2016
Tags:
Sardegna
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