«Cercheremo di rendere il ritorno più interessante»
La Dorgalese fa i conti con la sfortuna, Cucca: «Troppi infortuni ma non cerchiamo alibi, la nostra classifica è giusta»
Tra le grandi assenti nella corsa alla Promozione c'è, almeno sino a questo momento, la Dorgalese di mister Sergio Cucca, che dopo lo striminzito pari, per 1 a 1, rimediato nella sfida contro la Tonarese, fanalino di coda del girone, scivola a ben 11 punti dalla vetta, al quarto posto, in compagnia del Torpè. La stagione dei rosso-blu si è rivelata decisamente più complessa rispetto agli ambiziosi piani di inizio estate, con il tecnico che ogni settimana è costretto a dei veri e propri salti mortali per mandare in campo la formazione migliore, tra mille problemi, con gli infortuni che sono uno degli aspetti più critici e, ormai, cronici. Considerate le premesse, non è questo il momento per calcoli di sorta o, tanto meno, per i proclami: l'imperativo, insomma, è quello di vivere alla giornata, pensando ad una gara alla volta, a partire dunque dal match casalingo contro il Borore, in programma domenica prossima.
«Contro la Tonarese abbiamo perso due punti, questo è poco ma sicuro — dichiara Sergio Cucca senza mezzi termini — Un peccato perché siamo partiti con il piede giusto, riuscendo a proporre buone trame di gioco, che ci hanno permesso più volte di trovarci nelle condizioni di fare gol, ma probabilmente è venuta a mancare la giusta determinazione».
Nella ripresa invece le cose si sono complicate. «Abbiamo regalato il gol del vantaggio ai nostri avversari, una cosa che non ti puoi assolutamente permettere. Dopo aver riagguantato il pari, poi, non c'è stata la lucidità e la sufficiente pazienza, da parte nostra, per ribaltare definitivamente il risultato, nonostante diverse azioni anche abbastanza clamorose».
Il tecnico applaude gli avversari. «Sapevamo che avremmo affrontato una squadra ben diversa da quella vista all'andata: stanno attraversando un momento positivo e l'hanno confermato pure domenica: si sono meritati assolutamente il pari, del resto anche loro hanno avuto delle belle occasioni, e sono convinto che lotteranno sino alla fine per raggiungere la salvezza. Ne approfitto, inoltre, per ringraziarli per lo splendido terzo tempo che ci hanno offerto».
In casa Dorgalese è tempo di bilanci, seppur parziali.
«Inizio con il dire che la nostra posizione rispecchia perfettamente il nostro cammino, su questo non ci son dubbi, non cerchiamo assolutamente alibi. C'è comunque un dato oggettivo da tenere in considerazione: dall'inizio della preparazione, in pratica, non ho mai potuto contare sulla rosa allestita in estate in tutti i suoi effettivi, questo a causa di una serie interminabile di infortuni, anche piuttosto gravi e duraturi. A questo si aggiunge il fatto che molti ragazzi sino ad ora sono scesi in campo in condizioni precarie, vanno anzi elogiati per il loro grande spirito di sacrificio, ma questi fattori ti impediscono di allenarti come vorresti e, di conseguenza, di giocare al massimo delle tue possibilità la domenica».
Le note positive comunque non mancano. «Siamo felici, innanzitutto, per aver recuperato 5-6 ragazzi del posto che erano fermi con il calcio da tanti anni, una cosa che mi fa molto piacere. Nonostante tutte le difficoltà siamo riusciti a mantenere il gruppo sano e compatto: i ragazzi continuano ad allenarsi con grande impegno, non è una cosa scontata in queste categorie. Purtroppo sono costretto ad inventarmi, ad ogni giornata, la formazione da mandare in campo: ci ho fatto l'abitudine, le cose andranno avanti così sino alla fine dell'anno, ma non c'è problema».
Ora sotto con il girone di ritorno, dunque. «La classifica ovviamente non la guardiamo, almeno per quanto riguarda il discorso al vertice. Gli obbiettivi rimangono gli stessi: mantenere il giusto comportamento tra di noi, con gli arbitri e gli avversari, e da questo punto di vista non mi posso lamentare, anche se domenica a Tonara abbiamo un po' peccato su questo piano e mi è dispiaciuto parecchio». Poi Cucca continua: «Vogliamo crescere per quanto riguarda la qualità di gioco, l'intensità e soprattutto la continuità, anche nell'arco dei 90'; quest'anno ci sono stati troppi alti e bassi, il nostro rendimento è stato altalenante».
Contro Paulese, Bittese e Torpè, la Dorgalese ha fatto comunque un'ottima figura.
«Nei confronti al vertice, soprattutto con Bittese e Paulese, ci siamo espressi in maniera piuttosto convincente. La sfida con l'Abbasanta invece è stata particolare, condizionata sicuramente dalle nostre tante assenze, ma abbiamo meritato la sconfitta. È un peccato non esserci arrivati al meglio».
La sosta ha permesso ai rosso-blu di rifiatare. «C'è stato il ritorno importante di qualche ragazzo, ci siamo allenati bene, ma allo stato di emergenza ormai cronico ci abbiamo fatto il callo».
La Dorgalese cercherà di fare di necessità virtù, come si dice in questi casi.
«In pieno accordo con la società faremo giocare qualche ragazzo della Juniores e magari daremo un po' di spazio anche ai più giovani: ci sono diversi classe 2004 molto interessanti, se si presenterà l'occasione giusta verranno sicuramente chiamati in causa».
Magari già dalla prossima sfida con il Borore. Il tecnico presenta l'impegno.
«Viviamo alla giornata. Sappiamo che nel girone di ritorno le partite sono ancora più difficili. Loro si presentano al confronto con un ottimo biglietto da visita, composto da quattro successi ottenuti nelle ultime cinque uscite. Cercheremo di riscattarci immediatamente da quel mezzo passo falso di Tonara: ce la giocheremo, è poco ma sicuro».
La Dorgalese è intenzionata a onorare il torneo sino al diciassette di maggio. «Cercheremo di rendere il nostro girone di ritorno il più interessante possibile; non servono motivazioni particolari in questo senso, ho a che fare con dei ragazzi molto seri, sono sicuro che non mi deluderanno».
I rosso-blu con tutta probabilità rivestiranno il ruolo dell'arbitro nella lotta per la vittoria finale; l'allenatore però si mantiene piuttosto cauto con i pronostici.
«Le squadre che stanno su meritano i punti che hanno racimolato sino ad ora: credo che per il titolo si deciderà tutto all'ultimo secondo. Le contendenti hanno caratteristiche diverse, anche se sono accomunate tutte e tre dalla grande fisicità, un'arma in comune. Dal punto di vista della qualità del gioco, invece, mi sono piaciute tantissimo il Samugheo e il Torpè, anche se purtroppo l'ossessione per il risultato la fa da padrone, discorso che vale anche per le categorie superiori, e condiziona in maniera negativa i comportamenti in campo. Si potrebbe fare molto meglio, penso, da questo punto di vista».