«La classifica ora è relativa, i conti da gennaio»
La Fermassenti comanda da imbattuta, Concas: «Il 5-3 alla Tharros uno spettacolo, ma ora testa al Capoterra»
Tra le sei vittorie conquistate sino ad ora dalla Fermassenti, spicca senza ombra di dubbio quella per 5 a 3 rifilata, a domicilio, alla corazzata Tharros, nell'ultima uscita di campionato: un successo prestigioso, considerando il valore dell'avversario, e importante, perchè proietta gli arancio-blu in vetta alla classifica, a quota 21. Mister Roberto Concas può ritenersi assolutamente soddisfatto dell'andamento della sua squadra che, tra le altre cose, in questo avvio di stagione estremamente positivo non ha rimediato ancora neppure una sconfitta. Il difficile, però, viene adesso, con tre match condensati nell'arco di sette giorni che peseranno tantissimo nel bilancio del girone di andata: si parte con l'attesissimo scontro d'alta quota contro il lanciatissimo Capoterra, l'8 dicembre è in programma invece l'insidiosa trasferta in casa del Sadali; in mezzo, il recupero, che andrà in scena di mercoledì, contro il sempre ostico Atletico Narcao.
«Quella contro la Tharros era una partita estremamente difficile — ammette mister Roberto Concas — una cosa piuttosto ovvia, considerando il grande valore e l'esperienza degli avversari, che puntano senza nascondersi alla vittoria del campionato. Credo che le due squadre abbiano regalato ai tifosi un bello spettacolo, molto divertente, con tante occasioni da una parte e dall'altra: del resto otto reti in uno scontro al vertice non si vedono tutti i giorni».
La soddisfazione è tanta. «Un risultato pesante, ottenuto attraverso una prestazione in cui è emerso tutto il nostro carattere e la nostra personalità; un test molto attendibile che non fa che aumentare l'autostima all'interno del gruppo. Ci tengo a fare i complimenti ai ragazzi perché si sono espressi ad altissimi livelli».
Il primo posto in classifica è una diretta conseguenza dell'avvio di stagione strepitoso della Fermassenti. «Al momento però non conta praticamente nulla: certo, fa piacere essere in vetta, e da soli, ma abbiamo superato da poco la metà del girone di andata, c'è ancora tanta strada davanti, i calcoli si faranno in seguito, da gennaio in poi. Ora la situazione è relativa». Il tecnico traccia la rotta: «Sino alla sosta natalizia dovremo dare il massimo, domenica dopo domenica, cercando di portare a casa quanti più punti possibile, in vista del ritorno che sarà ancora più duro». I numeri raccolti sino ad ora, comunque, sono piuttosto incoraggianti.
«Su un totale di nove gare, siamo riusciti a mantenere la porta inviolata per ben sei volte; curo in modo particolare la fase difensiva, è un aspetto su cui lavoriamo tantissimo durante la settimana, sia a livello collettivo che individuale. Il nostro portiere Cocco, poi, sta mantenendo un rendimento altissimo e quando serve si fa sempre trovare pronto, come accaduto del resto domenica scorsa, con due, tre interventi davvero prodigiosi».
In avanti, invece, Cosa, Cuccheddu e Foglia risultano a dir poco devastanti.
«Tra gli aspetti più positivi da rimarcare dopo la trasferta di Oristano c'è sicuramente il fatto che sono andati a segno tutti e quattro gli attaccanti impiegati nell'arco dei 90'; il gol è fondamentale, a livello psicologico, per una punta e le nostre si sacrificano molto per la squadra, in fase di non possesso, un lavoro incredibile dal punto di vista fisico e tattico. Mi fa piacere vedere che i ragazzi si danno una mano a vicenda nei momenti di maggiore sofferenza, come è giusto che sia del resto. Domenica ad esempio siamo rimasti in inferiorità numerica per più di mezz'ora, ma nonostante tutto abbiamo mantenuto la calma e la lucidità che ci ha permesso di colpire ogni volta che ne avevamo l'occasione».
Lo zero spaccato sotto la voce sconfitte è la conseguenza più ovvia, considerando le premesse. «Sino a questo momento siamo andati sempre a punti: nel girone di andata la cosa più importante è muovere la classifica, ogni singola giornata, soprattutto nei confronti con le squadre più forti, o quando incappi nella classica domenica storta. Noi fortunatamente abbiamo dimostrato di essere una compagine piuttosto solida, che riesce a mantenere la concentrazione alta per tutti i 90'».
Soltanto tre, invece, i pareggi: il 2 a 2 a San Sperate e quelli interni con Gioventù Sportiva Samassi e Francesco Bellu, ad inizio novembre.
«Per quanto riguarda la gara in casa dei campidanesi, siamo partiti abbastanza bene, cercando sin dalle prime battute di fare la partita, ma sugli sviluppi di una ripartenza abbiamo incassato il gol dell'1 a 0. Ad inizio del secondo tempo l'arbitro ha decretato un calcio di rigore per loro, con il conseguente raddoppio, ma da quel momento la squadra ha reagito e negli ultimi 20' è riuscita a rimettere in piedi la partita, sfiorando tra l'altro più volte il gol del successo: al 90', per l'appunto, Foglia ha colpito un clamoroso palo, direttamente su punizione; con un pizzico di fortuna in più avremmo potuto prenderci i tre punti». Anche il match contro i giallo-verdi ha seguito un copione simile: «Nonostante le due reti di svantaggio, non ci siamo persi d'animo, dimostrando di avere tanto cuore, con una rimonta che si è concretizzata soltanto nei minuti di recupero. Inizialmente c'era un po' di rammarico per non essere riusciti a strappare il bottino pieno, ma con il senno di poi è un punticino che ci teniamo stretto».
Discorso diverso per quanto riguarda la sfida con la compagine di Terralba: «Il maltempo ha condizionato pesantemente la gara, abbiamo giocato sotto un vero e proprio diluvio, in un campo al limite della praticabilità. Il primo tempo è durato, in sostanza, un'ora e un quarto, a causa di due sospensioni: c'è stato bisogno addirittura di ritracciare le linee del campo. Per il resto non è stato sicuramente un bellissimo spettacolo, con poche occasioni da gol; come se non bastasse, poi, nel secondo tempo le cose sono peggiorate ulteriormente; non si riuscivano a fare due passaggi di seguito, ma le difficoltà, oggettivamente, non mancavano. Se non riesci a sbloccare il punteggio diventa tutto più difficile, c'è il rischio di farsi prendere dalla frenesia, una cosa che in questi casi non ti aiuta assolutamente; loro poi si difendevano in maniera compatta e cercavano di pungere in contropiede. Credo tuttavia che si trattasse della classica partita stregata: avremo potuto continuare a provarci inutilmente per ore e se non stai attento, di solito rischi di subire la beffa».
Il calendario ora riserva l'attesissimo big-match contro il lanciatissimo Capoterra, secondo in classifica con una lunghezza di ritardo.
«Un'altra super sfida. Dopo la vittoria sulla Tharros ci siamo concessi cinque minuti di esultanza, ma poi abbiamo rimesso la testa a posto in vista del prossimo impegno. Affronteremo una squadra forte fisicamente e pericolosissima sul gioco aereo, quadrata, composta da giocatori validi ed esperti».
La classifica marcatori parla chiaro in questo senso: «Cardia ha già totalizzato otto centri, Pinna cinque, anche Lussu sta facendo benissimo. Cercheremo di prepararci al meglio, nel frattempo ci sarà da valutare le condizioni dei ragazzi che sono scesi in campo domenica, perché hanno speso davvero tanto».
Sarà importante gestire le energie. «Per noi sarà una settimana bella tosta, con tre incontri in sette giorni, considerando che mercoledì siamo attesi dal recupero con l'Atletico Narcao. Cercheremo di racimolare il massimo, poi l'ultimo verdetto spetta, come sempre, al campo».
Concas può continuare a lavorare in assoluta tranquillità: il rapporto con il club è ottimo.
«Il nostro percorso assieme è iniziato l'anno scorso: qui ho trovato tanta serenità e le condizioni ideali per portare avanti il mio discorso. Continuiamo nel nostro processo di crescita, ogni tappa è fondamentale in questo senso, a prescindere dall'avversario che di volta in volta ci troviamo davanti. Nella passata stagione ci siamo piazzati al quarto posto, subito a ridosso delle grandi, risultando una delle sorprese principali del torneo. Ci piacerebbe migliorare ancora, siamo consapevoli che i sacrifici e l'impegno sono gli ingredienti principali in questo senso».