«Piro ha fatto un gran lavoro, in panchina ci sarà Spini»
La Palma, la storia contunua, il presidente Cornacchia: «Vivi e autonomi con l'aiuto di club amici ed ex tesserati»
«Il La Palma Monteurpinu non è finito, si è infatti iscritto al campionato di Prima categoria e non è stato acquisito dalla società del Pirri Calcio». Lo ribadisce con forza l'attuale presidente Gianni Cornacchia, storico dirigente tra i fondatori del club cagliaritano nato nel 1963 che ebbe un'incredibile ascesa a metà degli anni Ottanta passando in cinque anni dalla Prima categoria alla serie C2 con in panchina un giovane Bernardo Mereu confermatosi poi in carriera come uno dei migliori tecnici sardi di sempre.
L'ultima stagione ha visto i biancocelesti retrocedere con l'ultimo posto in classifica e un girone di ritorno costellato da sole sconfitte. Nella lunga estate in cui le voci di fusioni prima e di mancata iscrizione poi, si accavallavano e si sono intrecciate con il recente addio del tecnico Igor Piro dopo tre anni di Promozione, ecco la smentita dei fatti che il combattivo presidente Cornacchia ribadisce con forza: «Siamo vivi e, soprattutto, autonomi. Abbiamo delle difficoltà importanti, non le nascondiamo ma le stiamo risolvendo. E questo grazie, soprattutto, ad alcune società cagliaritane amiche, in particolare il Pirri che ci sta dando una mano eccezionale. Ci hanno ridato morale e la giusta spinta psicologica per continuare anche i tanti calciatori, tecnici e dirigenti che sono passati degli anni migliori della nostra gloriosa società dal 1986 al 1990. Recentemente, nel periodo peggiore attraversato e dopo averli riuniti una chat comune, li ho coinvolti lanciando un appello. Devo dire che c'è stata una gara di solidarietà incredibile, non solo incoraggiamenti a non far morire la società, ma aiuti concreti anche di tipo economico. E questo mi ha commosso. Tra di loro, c'è Mauro Laconi che ora fa parte del nuovo Consiglio Direttivo, ma spero possano seguirne altri in ruoli attivi. Ringrazio non solo gli ex di quel favoloso periodo che ci aveva portato a disputare un campionato nei professionisti ma anche alcuni calciatori e tecnici del più recente passato tra i quali Roberto De Muro. Il mio sogno, che spero diventi realtà, è vedere completato il cambio generazionale alla guida del club con delle persone che nella maglia non vedano solo un capo d'abbigliamento ma un vero simbolo. In qual caso potrei finalmente, dopo 61 anni ininterrotti, fare solo il tifoso la domenica».
Difficoltà prevedibili che molti altri club hanno passato nel post pandemia e che, nel La Palma, sono emerse nell'ultima stagione, poi aumentate dopo il recente addio di mister Piro sul quale il club stava basando la pianificazione stagionale per ripartire da un campionato vinto nel 2008-09 con in panchina Bebo Antinori, poi capace anche di conquistare l'Eccellenza. Quattro partecipazioni nella serie A del calcio sardo, la retrocessione nel 2017 al termine del playout contro l'Orrolese, e il passaggio di testimone al tecnico Tonio Madau che, in due anni, ha portato i cagliaritani alla finale playoff di Promozione contro il Li Punti utile al ripescaggio in Eccellenza. Il Covid ha poi creato nuove incertezze e, sul campo, sono arrivate due retrocessioni in quattro anni.
Il presidente Cornacchia entra nel dettaglio anche della programmazione tecnica: «Abbiamo dovuto affrontare le dimissioni improvvise e inaspettate, ma per motivi di lavoro, di Igor Piro. Non possiamo che inviare al nostro ex mister i più sinceri ringraziamenti per l'enorme lavoro fatto in questi tre anni. Al suo posto abbiamo chiamato Riccardo Spini e stiamo cercando di completargli lo staff tecnico. Per quanto riguarda la rosa della squadra, oltre ad alcune conferme di giocatori della passata stagione, contiamo sull'aiuto di società amiche e su quello di ex calciatori del La Palma ancora in attività, alcuni di loro protagonisti anche in Eccellenza, che si sono resi disponibili ad aiutare la società in questo momento».