Chessa: «Dobbiamo farci trovare pronti»
La tranquillità è la forza dell'Uragano
Non è sicuramente facile trovare i giusti stimoli per affrontare un campionato che sembra praticamente chiuso dopo quattordici giornate: nel girone A di Seconda Categoria infatti, Halley Assemini e Capoterra dettano legge, mostrando domenica dopo domenica uno strapotere tecnico tattico sconcertante e difficilmente colmabile per le inseguitrici; alle avversarie non restano quindi che le briciole.
L'Uragano Pirri di Alberto Chessa, in questo momento, è tra le squadre più in forma del torneo: la bellissima vittoria ottenuta ai danni della Nora Nuraminis di mister Ruggiero ha permesso ai pirresi di confermarsi al terzo posto in classifica, a 12 punti dal lanciatissimo Capoterra.
L'Uragano, dopo aver risolto alcuni problemi legati ad un organico probabilmente troppo ampio per un campionato come quello di Seconda Categoria, deve continuare a fare risultato, a partire dalle prossime sfide contro Ussana e Halley Assemini, per sfruttare al massimo gli eventuali passi falsi delle due battistrada: impresa difficile, certo, ma nel calcio, si sa, niente è impossibile.
Domenica avete guadagnato tre punti importantissimi, su un campo difficile come quello della Nora Nuraminis; per voi si tratta di un buon momento.
«La mia squadra sta abbastanza bene, ci stiamo esprimendo discretamente da circa un mese e mezzo, sono soddisfatto.
Purtroppo abbiamo lasciato un po' di punti per strada a causa principalmente di qualche ingenuità nostra, ma la squadra al momento sta bene sia sotto il profilo atletico che psicologico.
Ci capita ancora però di pagare a carissimo prezzo alcuni errori banali, come ad esempio nella sfida con il La Pineta dove ci siamo dovuti accontentare, a malincuore, di un punto, dopo aver creato tantissime palle da gol, alcune delle quali davvero clamorose.
In questo periodo abbiamo anche ritrovato una bella armonia all'interno del gruppo, cosa che in passato mancava: alcune persone hanno lasciato la squadra di loro spontanea volontà, altre sono state allontanate; il risultato è che al momento lo spogliatoio è decisamente più sereno, e questo si vede anche in campo.
Quello di domenica per noi era un banco di prova molto importante, affrontavamo una squadra che si trovava a pari punti con noi e che, da quanto mi è stato riferito, sta attraversando un ottimo momento; abbiamo giocato benissimo, meritando totalmente la vittoria, secondo me.
Loro sono una buonissima formazione, possono contare, fra gli altri, su un giocatore come Carlos Perez che in Seconda Categoria, parliamoci chiaro, non ci fa niente; è un giocatore di categoria superiore che può fare la differenza in qualsiasi momento.
Domenica probabilmente è stata più una questione di merito nostro che di demerito loro: abbiamo fatto la partita e alla fine abbiamo portato a casa il risultato; anche gli avversari lo hanno riconosciuto molto sportivamente».
Il girone A è tra i più strani di tutta l'intera Seconda Categoria, con due squadre sole al comando che stanno lasciando poche briciole a tutte le altre avversarie.
E' un discorso già chiuso per quest'anno o credi sempre in un colpo di scena nel girone di ritorno?
«Molti pensano che il cammino di Halley e Capoterra sia una questione di fortuna, io invece penso che il verdetto che da il campo è legge; certo, magari sarà sicuramente capitato di sfruttare qualche episodio favorevole ma se riesci a vincere 13 partite su 14 stai dimostrando a tutti di essere forte, c'è poco da fare.
Il Capoterra ha vinto con noi 2 a 0, probabilmente immeritatamente, ma se su 14 partite ne ha vinto 11 significa che hanno determinati valori che stanno uscendo fuori e stanno facendo la differenza.
Quello che fa testo, alla fine dei conti, sono i risultati; la classifica in questo senso parla chiaro: il Capoterra ha 12 punti di vantaggio, l'Halley addirittura 17, evidentemente hanno qualcosa in più di noi o comunque sono molto bravi a non regalare punti in giro.
Attualmente non posso che fare i complimenti a queste due squadre perchè stanno facendo un campionato strepitoso.
Se nel girone di ritorno continueranno a viaggiare con questi ritmi, che non esito a definire assurdi, stringerò loro la mano e farò i complimenti.
Per quanto ci riguarda, abbiamo dovuto risolvere un po' di problemi tecnico-tattici, considerando che ci sono stati diversi inserimenti in organico rispetto all'anno scorso; il nostro obbiettivo deve essere soltanto uno: farci trovare pronti nel caso in cui il Capoterra abbassasse la guardia; l'Halley penso che, realisticamente, sia ormai imprendibile; la situazione del Capoterra è simile, le nostre speranze sono appese ad un filo ma ci sono ancora 16 partite da qui alla fine, vediamo un po' cosa succede.
Ad inizio stagione siamo partiti con l'obbiettivo di disputare un bel campionato; ci stiamo riuscendo, ci siamo ripresi da un periodo non facile e speriamo di continuare così; per la vittoria finale e per i play-off penso dipenda più dalle due fuggitive che da noi.
Stanno ottenendo dei risultati, soprattutto l'Halley, strepitosi: negli ultimi anni, che io ricordi, nessuno era riuscito a fare così bene».
Avete intenzione di intervenire sul mercato in questa sessione invernale?
«Ci stiamo già muovendo: abbiamo già preso Angelo Santone, un centrale difensivo che arriva dal Su Planu, e poi Alessandro Floris, un'attaccante, sempre dal Su Planu.
Credo che per il momento vada bene così, visto che abbiamo trovato un certo equilibrio all'interno del gruppo.
Ovviamente, se dovessimo trovare un giocatore che può fare la differenza ci potremmo fare un pensierino, ma per il momento va bene così, perchè considero la rosa molto competitiva».
Il prossimo turno vi riserva la sfida contro l'Ussana, che precede l'ultima gara di quest'anno contro la capolista Halley; quanto sarà importante per voi concludere nel migliore dei modi questo 2012?
Che risposte ti aspetti dalla tua squadra?
«Credo che l'Ussana sia una delle squadre migliori del torneo: hanno elementi di grande qualità come Peddis e Lai, che vanta esperienze in C2; anche Marco Peddis è un calciatore di categoria superiore che, così ad occhio e croce ha segnato 13, 14 gol.
Sono un'ottima squadra, anche se ogni tanto accusano dei passaggi a vuoto, come la sconfitta con il Flumini che sinceramente mi ha lasciato un po' sorpreso.
Se sono in giornata possono vincere con chiunque.
E' un test importante per capire se possiamo recitare il ruolo di terza forza del campionato.
Queste due partite interne potranno dare molte indicazioni sul nostro proseguo: vincerle entrambe rappresenterebbe un ottimo stimolo per affrontare con il piglio giusto il girone di ritorno.
Io sono fiducioso, poi dobbiamo aspettare il verdetto del campo, ma al momento stiamo abbasanza bene».
C'è qualcosa che avresti voluto correggere in fase di preparazione e di allestimento dell'organico?
Potendo tornare ai mesi di luglio e agosto, c'è una scelta che non rifaresti?
«Partendo dal presupposto che quando ho sbagliato l'ho sempre fatto in buona fede, sicuramente non allestirei una rosa così numerosa, visto e considerato che sono stati più i contro dei vantaggi: non avrei coinvolto in questo progetto determinate persone, ma più per un fatto puramente numerico.
E' chiaro che magari chi si è trovato a giocare meno abbia fatto emergere dei malumori, ma lo dico senza nessuna polemica: alcuni ragazzi che sono scesi di categoria erano convinti di giocare, o magari lo pretendevano, ma io ho sempre fatto le mie scelte in base a quanto vedevo durante la settimana: ho sempre mandato in campo chi se lo meritava di più.
Anche io ho giocato a calcio e capisco che andare in tribuna per più partite sia deprimente: è normale che si perdano gli stimoli ed è altrettanto normale che si voglia cambiare aria».