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Lello Floris, allenatore, Abbasanta
«Importante aver battuto la Dorgalese, con la Paulese è derby»

L'Abbasanta guarda tutti dall'alto, Floris: «Il primato è relativo ma le ambizioni non mancano»

L'Abbasanta si gode un avvio di campionato a dir poco convincente, con le quattro vittorie di fila che hanno proiettato i rosso-neri in testa alla classifica: dopo i successi di misura ottenuti in trasferta sui campi caldissimi di Ruinas e Silanus e l'1 a 0 rifilato di fronte al proprio pubblico al Bultei, Musu e soci si sono aggiudicati con un secco 2 a 0 anche il big-match contro la Dorgalese, con una prestazione di altissimo livello sia sotto il profilo del gioco e sia sul piano del carattere. Mister Lello Floris può ritenersi ovviamente soddisfatto per come stanno andando le cose dopo soli due mesi di lavoro, ma il tecnico è consapevole, allo stesso tempo, che la strada da fare è ancora tanta e le insidie non mancano di certo, a partire dal prossimo confronto, di assoluto spessore, contro la lanciatissima Paulese, che insegue staccata di due punti.


«Quella contro la Dorgalese è una vittoria molto importante — ammette mister Lello Floris — soprattutto perché abbiamo affrontato una bellissima squadra che secondo i pronostici della vigilia è tra le candidate principali per il salto. Conosco il loro allenatore, la sua filosofia di gioco nel tempo non è cambiata, e anche alcuni giocatori: sapevamo che non sarebbe stato facile ma per fortuna è andato tutto nel verso giusto».
L'Abbasanta corre forte con 12 punti in cascina. «I numeri sono relativi al momento, considerando che sono passare soltanto quattro giornate. Eppure abbiamo già dovuto fare i conti con ostacoli importanti: giocare in casa del Silanus e del Ruinas, ad esempio, non sarà una passeggiata per nessuno e gli ultimi risultati stanno confermando questa mia sensazione».

I primi tre successi sono arrivati con il punteggio minimo. «Non posso di certo lamentarmi per questo, anzi, sarebbe un po' da ipocriti farlo: spesso e volentieri, infatti, quando non riesci a chiudere l'incontro, ti capita di soffrire nei minuti finali e magari subisci la beffa; per fortuna a noi le cose sono andate bene. Certo, non abbiamo mai rubato niente, una cosa che peraltro ammettono anche i nostri avversari: il punteggio sarebbe potuto essere più rotondo sia con il Ruinas che con il Silanus ma non abbiamo mai rischiato di prendere gol e questo è un dato importante. Quando poi hai la fortuna di avere a disposizione giocatori come Matteo Musu che in ogni momento della gara possono tirare fuori dal cilindro giocate decisive, come è successo per due domeniche di fila, diventa tutto più facile».

Discorso leggermente diverso per la gara interna con il Bultei. «In quell'occasione non siamo riusciti ad esprimerci come volevamo, nonostante giocassimo in casa; forse eravamo eccessivamente contratti, forse abbiamo pagato alcune assenze che in questa fase pesano parecchio, con i ragazzi che stanno ancora smaltendo i carichi atletici della preparazione. Il risultato finale forse è un po' troppo striminzito, però la prestazione è stata positiva: io, come allenatore, non posso limitare la mia analisi al punteggio».

A conti fatti la vetta della classifica è la conseguenza più ovvia. «Il primo posto conta zero, siamo solo all'inizio. I discorsi sulle compagini favorite li fate voi giornalisti, giustamente, si tratta del vostro lavoro; il compito di un tecnico è differente. Io ho la possibilità di cimentarmi in una piazza ambiziosa, con un progetto splendido, che punta forte sulla base composta dai giocatori locali e soprattutto sui giovani: hanno esordito diversi classe 2002 e pure un 2004, ma si allenano stabilmente con noi pure tutti i ragazzi del '2005, anche se purtroppo non possono ancora giocare con noi perché non hanno compiuto il quindicesimo anno di età».

Floris non ha avuto nessuna esitazione a sposare la proposta del club. «Sono tornato in un ambiente in cui mi ero già trovato molto bene, mi hanno voluto fortemente e questo non può che farmi piacere. Ci sono stati contatti anche negli anni passati in questo senso, quando io ero impegnato altrove: si è trattato di un vero e proprio corteggiamento (ride). Non ci sono molte società come l'Abbasanta: i dirigenti sono tutti competenti e sempre molto presenti, non ci fanno mancare nulla, sono splendidi. Inutile nasconderci: le ambizioni non mancano e comunque io non avrei mai accettato una panchina senza avere le garanzie di poter disputare una stagione importante sino all'ultimo, perché a volte capita che a febbraio o a marzo sei già fuori dai giochi e diventa deprimente».

La Prima Categoria è una dimensione complicata. «Io mancavo da molto tempo e devo ammettere che ci sono diverse problematiche: i giocatori spesso devono fare i conti con il lavoro e tutta una serie di impegni a livello familiare e non possono allenarsi al massimo come vorresti. Alcuni calciatori poi scendono di categoria perché c'è l'obbligo di schierare un solo fuori quota, si gioca in pratica con 10 grandi in campo, a differenza di quello che succede in Eccellenza e Promozione».
La concorrenza è tanta, per un torneo equilibrato ed entusiasmante. «Dorgalese, Bittese, Paulese sono tutte compagini che hanno valori importanti. I primi bilanci si potranno fare solo in seguito».
La prossima sfida alla Paulese intanto mette sul piatto punti pesantissimi. «Affronteremo una squadra con l'umore al massimo, stanno facendo bene, con tanta serenità. In estate hanno piazzato una campagna di rafforzamento notevole per la categoria, conosco molti di loro per averli allenati in passato o incontrati come avversari».
Poi aggiunge: «Sarà un derbyssimo, con tanti ex da una parte e dall'altra. Io dovrò smorzare un po' la tensione, per incominciare: mi auguro che i miei sappiano gestire le varie fasi dell'incontro con intelligenza, che è quello che ho predicato domenica scorsa, durante tutta la gara. Dal punto di vista tecnico e tattico probabilmente siamo sullo stesso livello: faranno la differenza l'intensità e la concentrazione, gli elementi che di fatto ci hanno permesso di spuntarla contro la Dorgalese».


I rischi sono sempre tanti: «Il più grande è quello di cullarsi sugli allori del primo posto. Per fortuna però  i ragazzi mi conoscono e sanno bene come la penso: se vuoi disputare una stagione ad altissimi livelli la cosa su cui devi lavorare di più è la testa; se noi riusciamo a scendere in campo con la stessa determinazione fatta vedere domenica scorsa contro la Dorgalese possiamo dire la nostra con chiunque».
Il tecnico non può che essere fiducioso. «I ragazzi non perdono una seduta di allenamento, vale per i giovani e per i più anziani. Vedo tanto impegno da parte loro e poi sono riusciti a formare un bel gruppo, discorso che vale anche fuori dal campo, ma poi la cosa più importante per noi è riuscire a trasferire questo entusiasmo nelle partite».

In questo articolo
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2019/2020
Tags:
Prima Categoria
Girone C