L'Alghero raggiunto dalla Nuorese al 92', la Ferrini supera il Barisardo all'87'
L'Iglesias batte il Tempio e il Budoni vede la serie D, il Monastir è secondo a -6, l'Ossese riprende a vincere
L'Iglesias non fa sconti a nessuna delle prime quattro in classifica e, dopo aver rischiato di mandare ko il Budoni due turni fa, stende il Tempio con due gol nella ripresa e toglie i galletti dalla corsa al primo posto dopo il poker della capolista in casa del Li Punti che porta il vantaggio a 8 punti sugli azzurri. Che perdono la seconda posizione a vantaggio del Monastir, dopo il successo di misura dei campidanesi a San Teodoro ora con sei punti di distacco dalla vetta. A cinque giornate dal termine alla squadra di Cerbone deve capitare l'impossibile per mancare il ritorno immediato in serie D con lo scontro diretto proprio coi galletti di Giorico che assume meno importanza per riaprire una corsa quasi chiusa. E se i minerari non attaccano la quarta posizione è perché l'Ossese trova il primo successo in casa del 2025 calando il tris al Carbonia e, nel contempo, tengono a bada il Calangianus che sfoga tutta la rabbia per i due derby galluresi persi di misura seppellendo il Ghilarza con sette reti. Il pareggio tra Taloro e Villasimius manda i barbaricini e i sarrabesi verso la meta salvezza, per una lotta che stravolge la classifica negli ultimi minuti: l'Alghero stava battendo la Nuorese e subisce il pari dei barbaricini al 92', il Barisardo aveva rimontato la Ferrini ma subisce il rigore del 2-1 all'87' coi cagliaritani che sorpassano in un sol colpo catalani e ogliastrini avvicinandosi ad un punto sulla coppia Carbonia-San Teodoro: cinque squadre in due punti in lotta per evitare i due posti playout. Per la retrocessione diretta di Li Punti e Ghilarza è una questione di tempo.
Il Budoni non va in testa-coda col Li Punti e chiude la 25ª giornata con la consapevolezza che lo scontro diretto col Tempio del 22 marzo non diventa decisivo per riaprire la corsa al primo posto anche in caso di vittoria dei galletti posto che l'obiettivo della squadra di Cerbone diventa quello di fare filotto in casa nei match che mancano al Pasquale Pinna di domenica prossima contro Taloro e quello finale contro la Nuorese. Per i sassaresi, invece, la sconfitta contro la capolista sa di condanna vedendo il distacco di 7 punti dalla zona playout animata da squadre in grande salute e capaci di vincere match importanti, cosa mai successa alla squadra di Salis nel girone di ritorno. Nessuna sorpresa per la gara del Budoni che ha creato occasioni con Teliz, il neoentrato Veneroso (al posto dell'infortunato Belloni), Farris (di testa) e ha dovuto attendere 35 minuti prima di sbloccare il match con Teliz che insacca la palla d'oro di Piassi. Il punteggio si è allargato nella ripresa grazie alla doppietta, nel giro di tre minuti (dal 13' al 16') di Cannas grazie agli assist di Teliz e Raimo e per l'ex Latte Dolce sono i primi gol in maglia biancoblù; il sigillo, nel recupero, è di Barboza che prima sbaglia un rigore e poi corregge la punizione tagliata di Raimo.
Il Monastir torna secondo con quattro giorni di ritardo e ripensa al recupero di mercoledì col Barisardo che non è riuscito a vincere nei 45' giocati e che avrebbe reso un po' più incerto il cammino del Budoni verso la serie D. A San Teodoro, in un match condizionato dal forte vento e dalle poche occasioni del primo tempo, ci pensa il capocannoniere Nurchi a griffare la sfida dopo il gol annullato per fuorigioco prima dell'intervallo. Quello buono arriva al 58' deviando di tacco il diagonale di Pinna per una rete di pregevole fattura ma che non sorprende visto il valore dell'ex Cos. Il tutto dopo che Daga aveva salvato la propria porta chiudendo lo spiraglio a Pirina bravo ad infilarsi tra le maglie della difesa. Nell'ultima mezzora i campidanesi confermano di essere la miglior difesa non dando modo ai viola di arrivare al pareggio e nel finale la squadra di Malu chiude la gara in dieci per l'espulsione di Pandiani al 90' dopo aver protestato per il mancato rigore sull'uscita di Daga a fermare l'incursione di Mauro.
I sogni del Tempio di andare a Budoni e riaprire il discorso primo posto svaniscono laddove erano nati, due settimane fa, quando la capolista rischiò il ko in quel di Iglesias. E conoscendo la pericolosità dei minerari in casa, la squadra di Giorico gioca una prima frazione con un pressing alto e sfiorando il vantaggio con la staffilata mancina di Carboni che scuote la traversa della porta difesa da Idrissi, dopo l'occasione di Bulla e il mancato tocco sottoporta di Pinna. Dall'altra parte Brailly è pericoloso con un colpo di piatto su palla inattiva. Il match cambia volto al 1' della ripresa con lo spunto di Alvarenga a destra e il cross perfetto per la deviazione aerea sottoporta di Edoardo Piras. La squadra di Murru dilaga con le occasioni: Alvarenga si divora il raddoppio calciando di potenza (e non di piatto) una palla invitante di Cancilieri con lo specchio apertosi in modo gigantesco. Poco dopo Mastropietro, dopo un'uscita di Russo, manda a fil di palo con la porta ancora sguarnita. I galletti restano in vita e sono abituati a riprendere le gare dallo svantaggio; entrano in campo per fare l'impresa Aiana, Schinnea e Solinas, con gli ultimi due a duettare per il sinistro dell'ex Calangianus bloccato da Idrissi. Alla mezzora si chiudono i conti: cambio gioco dello scatenato Alvarenga e aggancio in corsa stupendo di Illario che arriva davanti a Russo ma viene travolto dall'intervento da dietro di Pinna. Rigore per i rossoblù ed espulsione del difensore, dagli undici metri batte Alvarenga, Russo respinge ma nulla può sul secondo tentativo dell'argentino. Nel finale spazi aperti per i padroni di casa, Cancilieri si fionda su una palla. anticipa Russo con un tocco di punta e viene steso al limite, rosso diretto anche per il portiere. Il Tempio chiude in nove e con Thiam in porta dando l'addio ai sogni di gloria.
L'Iglesias punta il quarto posto che l'Ossese difende con le unghie cercando di riprendere i playoff col distacco dalla terza che è di dieci punti, al momento uno di troppo per tenere viva la semifinale. Primo tempo contro il Carbonia a reti inviolate e la conferma per i bianconeri di una incapacità di tradurre in rete le occasioni di Saba, chiuso in angolo da Galasso che si ripete nel finale su Virdis, nel solco di quel che si è visto specialmente col Barisardo. Per i sulcitani ottima chance di Pavone sventata da Carboni. Nella ripresa, però, la squadra di Demartis ci mette ancor più convinzione e al 6 la sblocca con Virdis su assist di Saba. Al quarto d’ora l’ex Porcheddu raddoppia con la difesa sulcitana ferma ad aspettare il fischio del fuorigioco del fantasista oristanese. bravo poi ad infilare la palla all'incrocio dei pali con un sinistro a giro. Inutili le proteste dei ragazzi di Mingioni che poi subiscono anche il terzo gol da parte di Saba a 15' dal novantesimo con una conclusione dal limite.
Il Calangianus taglia il traguardo stagionale della salvezza ritrovando il successo dopo tre turni con il pareggio a reti inviolate al Signora Chiara contro il Barisardo all'interno dei due derby persi di misura con le prime due della classe. La voglia di successo dei ragazzi di Marini è travolgente per un Ghilarza oramai condannato alla retrocessione dalla posizione di ultima in classifica e dai numeri: un solo punto nel girone di ritorno ottenuto, tra l'altro, nella sfida contro il Li Punti penultimo. Sono sette le reti dei giallorossi di casa rifilate agli scoraggiati guilcerini: apre il tabellino La Valle al 25' con una staffilata da fuori area, poi arriva la doppietta di Sanchez in 7' e, prima dell'intervallo, Sambiagio cala il poker; nella ripresa è Casula, entrato al posto di Saiu, ad imitare il compagno spagnolo con due gol in 5' nel finale prima che Perez chiuda i conti intorno al novantesimo.
A seguire la scia del Calangianus verso la salvezza si mettono in fila Villasimius e Taloro che avanzano di un punto dopo l'1-1 del Maristiai. Nel primo tempo l'equilibrio si spezza al 20' con la conclusione di Argiolas, deviata di un difensore che mette fuori causa l'intervento di Fadda. I barbaricini rispondo con il tiro di Littarru fuori misura ma rischiano di subire il raddoppio sugli sviluppi di un corner di Loi quando, dalla bandierina, colpisce il palo opposto, poi Castro salva sulla linea il tentativo di tocco in mischia di Arnaudo. Nella ripresa i rossoblù si avvicinano al pareggio con il colpo di testa di Littarru che, 5' dopo, partecipa all'azione che porta al rasoterra di Delussu che beffa Arrus. Nel finale la squadra di Manunza sfiora il colpo grosso ma Massimo Fadda è super sul colpo di testa di Fernandez innescato dalla punizione di Melis e nel recupero Oli Oro lascia sul posto Castro e, da dentro l'area, calcia alto divorandosi il gol da tre punti.
Il succo della lotta salvezza era concentrato nelle gare interne di Alghero e Ferrini, accomunate dal fatto che le rispettive gare si sono decise nel finale con esiti diversi. I catalani devono vincere e la Nuorese non vuole perdere. Al 26' Gobbi è impegnato dall'insidiosa punizione di Caddeo, la replica è di Spanu con un sinistro al volo dal limite fuori di poco. Alla mezzora Carboni prima e e Pinna poi falliscono due buona opportunità di sbloccare il match. Nella ripresa la squadra di Cirinà sfiora vantaggio con Giuseppe Cocco che, sulla corta respinta di Gobbi, calcia a botta sicura ma il suo sinistro viene deviato intercettato quasi sulla linea di porta. E se il diagonale di Pinna mette i brividi a Trini, che ad Alghero fu protagonista quasi vent'anni segnando su punizione il gol-salvezza in serie D, al 35’ la sblocca Scognamillo di destro sulla palla filtrante di Scanu. Sembra fatta per i catalani ma al 47' il sinistro di Manca supera Gobbi e gela il Pino Cuccureddu.
I cagliaritani vincono l'importante scontro diretto contro il Barisardo grazie al rigore procurato e trasformato da Podda all'87' dopo le vibranti proteste degli ogliastrini per il penalty accordato in seguito alla caduta dell'attaccante di casa dopo l'incrocio della corsa col difensore Mendes. Nel primo tempo la squadra di Mura aveva sbloccato il punteggio al 38' con Piroddi sugli sviluppi di un calcio d'angolo con cross di Carboni per la zampata dell'attaccante ex Sant'Elena. Ad inizio ripresa la replica dei ragazzi di Ruggeri con Mangle, di piatto su perfetto cross di Mihali. L'equilibrio viene spezzato dal citato rigore che manda su tutte le furie gli ospiti e regala il sorpasso della Ferrini che si tira momentaneamente fuori dalla zona playout.