«Mi aspetto una Castor arrabbiata»
Madeddu, nessun rammarico: «Il Villasimius punta alla salvezza»
Il Villasimius ha accarezzato un sogno: alla decima giornata infatti, la squadra allenata da Madeddu si trovava al primo posto in classifica, a pari punti con il Cannonau Jerzu, dopo aver battuto di misura un avversario ostico come la Castor Tortolì.
Le premesse per fare bene c'erano davvero tutte, peccato però che quel momento abbia rappresentato il punto più alto prima di una lenta, progressiva e costante discesa verso le zone basse della classifica.
Una crisi di risultati, più che di gioco, causata principalmente, come ammette lucidamente lo stesso tecnico, da due assenze importantissime, quella di Cireddu e di Pintauro, vere e proprie punte di diamante nello scacchiere tattico di Madeddu.
In casa Villasimius, comunque, non c'è spazio per il rammarico: il vero obbiettivo stagionale, la salvezza, è ormai ad un passo; l'esperienza maturata quest'anno, comunque sia, potrà essere fondamentale a partire già dalla prossima stagione
Mister Madeddu, quest'anno il Villasimius ha messo in mostra due volti completamente opposti fra di loro: nella prima parte del campionato siete riusciti ad ottenere risultati assolutamente straordinari, nella seconda fase invece avete avuto un evidentissimo calo; ci aiuta a capire cosa vi è successo?
«Noi siamo partiti con l'obbiettivo di fare meglio rispetto allo scorso anno, e in sostanza ci siamo riusciti.
All'improvviso ci siamo ritrovati nelle prime posizioni della classifica, ma la nostra rosa, onestamente, non è attrezzata sufficientemente per competere ad altissimi livelli; in più nel momento cruciale della stagione ci sono venuti a mancare, per infortunio, i due attaccanti titolari, Cireddu e Pintauro, senza peraltro avere la possibilità di intervenire nel mercato di riparazione.
La rosa corta e la bassissima età media della squadra non ci hanno permesso di reagire come magari qualcuno si aspettava, ma il nostro obbiettivo è sempre stato quello della salvezza; ci mancano due o tre punti per tagliare questo traguardo, va bene così anche se non nascondo che abbiamo pensato, soprattutto nella prima parte della stagione, di poter disputare un campionato di vertice sino alla fine».
Prendendo per buone le difficoltà oggettive che avete incontrato quest'anno, soprattutto nella seconda parte, c'è un po' di rammarico per qualche punto che avete lasciato per strada e che magari era comunque alla vostra portata?
«Si, un po' di rammarico c'è sicuramente, soprattutto se consideriamo il valore delle squadre che sono in testa alla classifica in questo momento: sinceramente, nessuna di loro è riuscita a metterci nettamente in difficoltà sul piano del gioco.
Con uno o due innesti avremmo potuto fare qualcosa di importante già da quest'anno, sarebbe servita un po' più di esperienza, sopratutto nei momenti chiave della stagione; ai miei ragazzi comunque non posso rimproverare nulla, abbiamo una delle difese migliori del torneo, giochiamo un buon calcio, facciamo divertire i nostri tifosi e offriamo prestazioni importanti come ad esempio quella offerta domenica scorsa contro lo Jerzu, compagine di assoluto valore che al momento è seconda in classifica».
Mister Madeddu, la vittoria manca ormai da sette turni: come sta la squadra dal punto di vista del morale?
«Ci stiamo allenando tranquillamente, i ragazzi seguono serenamente i miei consigli e non ci sono particolari problemi; stiamo bene anche dal punto di vista atletico, considerando che chiudiamo le partite all'attacco; abbiamo svolto una buona preparazione ad agosto e stiamo cercando di mantenere al top la condizione durante le sedute settimanali.
Ci serve solo un pizzico di esperienza in più, tutto quì».
Al momento avete 33 punti, con 10 lunghezze di vantaggio nei confronti del Club San Paolo penultimo; è un margine che vi lascia tutto sommato tranquilli o si aspetta di dover soffrire ancora molto? Che risposte si aspetta da parte dei suoi ragazzi per questo finale di campionato?
«Mi aspetto che i ragazzi diano sempre il meglio di loro stessi; sappiamo benissimo che il risultato di una partita molto spesso è condizionato da un episodio; a volte per vincere una gara basta una deviazione, altre volte non si riesce a segnare un gol nemmeno dopo dieci tentativi.
Ci serviranno, come ti dicevo prima, almeno altri tre punti per essere matematicamente salvi; non sarà facile perchè andremo ad affrontare tutte le squadre d'alta classifica, come Castor, Villagrande, Idolo, Monastir, San Vito; sarà dura ma penso che in sei giornate riusciremo a raccogliere i punti che ci servono, male che vada ci giocheremo il tutto per tutto nella sfida casalinga contro il San Paolo».
Siete in un certo senso gli arbitri del campionato, visto che affronterete praticamente tutte le formazioni impegnate per la promozione; la prima, in ordine cronologico, sarà la Castor che ha da poche ore ufficializzato l'arrivo in panchina di Giuseppe Lai al posto di Guerriero; si aspetta una squadra in crisi?
«Mi sarei aspettato una squadra in crisi se fosse rimasto Guerriero, di solito un allenatore nuovo da stimoli maggiori all'ambiente; probabilmente troveremo una squadra arrabbiata, con più voglia di strappare un successo.
Secondo me nemmeno la Castor era partita con l'intenzione di vincere il campionato quest'anno; ci sono squadre molto più attrezzate di loro ma una volta che ti trovi primo in classifica con un buon margine di vantaggio cerchi di giocartela al meglio sino alla fine, ci hanno creduto e hanno peraltro fatto degli innesti importanti, come Erriu e Locci».
Che idea si è fatto sullo sprint per la vittoria finale del torneo?
«Secondo me la spunterà una tra lo Jerzu e il Monastir, anche se la Castor si giocherà le sue carte sino alla fine ovviamente; penso che il cambio di allenatore vada letto in questo modo, vogliono mantenere il primato ad ogni costo».
Si aspettava una Kosmoto Monastir al secondo posto? Che idea si è fatto, in base soprattutto alla sfida dell'andata, dove erano riusciti a imporsi per 2 a 1?
«In quell'occasione penso che loro siano stati molto fortunati; nessuna squadra ci ha mai surclassato totalmente, abbiamo sempre offerto prestazioni importanti, il più delle volte abbiamo meritato almeno un punto.
Io penso che il Villasimius sia in credito con la fortuna e soprattutto con gli arbitraggi; dalla partita di Arzana, in cui siamo stati testimoni dell'aggressione all'arbitro, qualcosa sembra essere cambiata, per usare un eufemismo, quasi come se la colpa fosse la nostra; alcuni punti ci sono venuti a mancare anche per questo motivo».
Vuole tornare, a mente fredda, su quell'episodio?
«Io l'ho vissuta in diretta, una cosa che non avevo mai visto in 50 anni di calcio; i dirigenti e i giocatori hanno fatto di tutto per evitarlo ma non ci sono riusciti, sono cose che fanno male al calcio».