«La Mediterranea può migliorare ancora»
Mister Caocci applaude i suoi ragazzi:«Un gruppo stupendo, con grande voglia di lavorare»
Quattro vittorie su cingue partite disputate, con un unico neo rappresentato dalla sconfitta interna rimediata contro il Golfo Aranci: è questo in sintesi il cammino più che brillante della Mediterranea Calcio allenata per il secondo anno consecutivo dal mister Luca Caocci.
I risultati ottenuti sino a questo momento sono il frutto di un'attenta e oculata strategia di pianificazione ma, soprattutto, sono la diretta conseguenza del grande lavoro che tutti i giocatori della rosa stanno svolgendo in settimana; un impegno che sta piacevolmente sorprendendo lo stesso tecnico.
Tra poco più di 24 ore, intanto, la Mediterranea Calcio affronterà in casa il Chiaramonti, ancora a caccia della sua prima vittoria.
Mister Caocci, arrivate alla sfida contro il Chiaramonti decisamente galvanizzati dal successo contro il Trinità; tre punti conquistati in un campo non facile.
«Abbiamo vinto meritatamente, giocando anche piuttosto bene.
Siamo riusciti subito a sbloccare il risultato e conseguentemente la partita si è messa nel binario a noi più favorevole: abbiamo chiuso il primo tempo sul 2 a 0 e nella ripresa c'è stato pure il terzo gol; una buona prestazione, non c'è da aggiungere altro».
In questo momento il vostro attacco è quello più in forma dell'intero torneo; da cosa deriva questo risultato?
«Io ho fatto cinque anni nel settore giovanile con l'Olbia e dall'anno scorso guido la prima squadra della Mediterranea; ho avuto la possibilità di organizzare il mercato in prima persona, assieme ovviamente alla società e al direttore sportivo Mulas, scegliendo i giocatori su cui puntare in base alla mia idea di gioco.
Abbiamo mantenuto sostanzialmente il gruppo dell'anno scorso, che ci dava ampie garanzie sotto il profilo dell'affiatamento e dell'affidabilità; a questi abbiamo aggiunto 4 o 5 elementi che dovrebbero farci fare il salto di qualità, almeno per il momento stanno rispondendo ottimamente alle nostre aspettative».
Il vostro è stato sino a questo momento un cammino formidabile, con 4 vittorie in 5 partite: peccato per quel neo alla seconda giornata.
«Tutti gli allenatori probabilmente dicono così, però te lo dico senza remore: è stata una sconfitta a mio avviso immeritata.
Dopo quella sfida però è aumentata la consapevolezza nei nostri mezzi: se siamo riusciti a offrire una prova più che dignitosa contro una squadra costruita per vincere come il Golfo Aranci, significa che abbiamo le carte in regola per toglierci grandi soddisfazioni.
La nostra ambizione è quella di ottenere il piazzamento migliore, ma non abbiamo particolari assilli: vogliamo migliorare e fare il massimo, ma le squadre che puntano in alto sono altre.
Conta anche che molte compagini ritoccheranno i loro organici nel mercato di dicembre, cambiando un po' le carte in tavola: non so noi quanto riusciremo ad intervenire in questo senso.
Vedremo dove saremo ad inizio aprile, e poi faremo tutte le valutazioni del caso».
Stai dicendo implicitamente che alcuni innesti nel mercato di dicembre potrebbero rendervi più competitivi?
«Per adesso non è il momento di pensare al mercato di dicembre, anche perchè quest'anno con la programmazione siamo partiti prestissimo e siamo riusciti a lavorare davvero bene, come ti dicevo prima.
La mia era una considerazione legata più che altro a quanto successo lo scorso anno, con delle formazioni che sono riuscite letteralmente a cambiare marcia sfruttando i nuovi acquisti.
Ci sono società che hanno grandi possibilità d'investimento, riescono a rafforzarsi con relativa facilità e spesso indeboliscono contemporaneamente le avversarie; ecco perchè ti dico che a dicembre possono cambiare decisamente gli equilibri.
Io sono assolutamente soddisfatto della rosa che ho in questo momento, poi se qualche giocatore interessante si proponesse per giocare con noi, sarebbe un altro discorso (ride)».
Nel prossimo turno siete attesi dalla sfida difficilissima contro il Chiaramonti, una squadra che quest'anno non ha ancora vinto e proprio per questo motivo potrebbe essere un ostacolo ancora più difficile da superare.
«Noi siamo una squadra che se gioca in maniera attenta, con la giusta determinazione e con la giusta cattiveria agonistica riesce ad ottenere risultati importanti, se invece abbassiamo il livello dell'attenzione diventiamo una squadra modesta.
Più che altro mi preoccupa il fatto che giocheremo al sabato, perchè la domenica il campo è occupato dall'Olbia: non vorrei che qualche ragazzo sia già proiettato al sabato sera (ride), è una brutta insidia.
Loro sono reduci dalla sconfitta casalinga contro l'Andrea Doria ed è molto probabile che vengano qui più carichi del solito».
Tra voi e l'Andrea Doria, al momento, ci sono tre punti di differenza: pensi che questo gap corrisponda effettivamente alla situazione reale?
«So che quello dell'Andrea Doria è un campo difficilissimo dove far punti; hanno mantenuto lo zoccolo duro dell'anno scorso e hanno un allenatore bravissimo: Marco Leoncini è un tecnico di grande esperienza, che sa lavorare in maniera eccezionale; a parer mio questi punti ci stanno tutti.
Non hanno ancora sbagliato un colpo, quindi diamo loro i giusti meriti.
Bisogna comunque tenere sempre presente, quando si fanno questi discorsi, quali avversari si sono incontrati sino ad ora: già dai primi di dicembre ci saranno gli elementi sufficienti per interpretare meglio la classifica.
Certo, vincere 5 partite di fila come ha fatto l'Andrea Doria non è un'impresa facile, è giusto che loro siano davanti».
C'è qualcosa che ti sta colpendo favorevolmente in questo periodo della tua squadra?
«Ne parlo spesso anche con i dirigenti: siamo riusciti a mettere in piedi un gruppo di giocatori che probabilmente ha anche rinunciato ad un rimborso un po' più cospicuo rispetto a quanto può fare la nostra società, ma nonostante questo ha grande voglia di lavorare.
Se dipendesse soltanto da me, io farei anche quattro sedute d'allenamento settimanali, ma mi rendo conto che i ragazzi hanno anche altri impegni, e non è facile.
Mi fa piacere però che tutti accettino di buon grado il terzo allenamento, soprattutto perchè nei nostri accordi si parlava di due sedute settimanali; sono addirittura loro a chiedere e a spingere affinchè gli allenamenti siano più frequenti.
Passiamo molto tempo assieme, anche fuori dal campo: è un aspetto che a questi livelli è la cosa migliore.
Ho notato poi una grande voglia di cercare e ottenere il risultato, un aspetto che probabilmente l'anno scorso ci è venuto un po' a mancare.
Queste sono due cose bellissime per un allenatore».