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Antonio Usai, difensore, Monastir
«Ringrazio il club, ha creduto in me. Sapevo che sarei tornato a giocare»

Monastir, Antonio Usai e il gol speciale: «Mi sono emozionato ripensando all'infortunio che mi ha fermato un anno»

Il gol, l'esultanza quasi in meditazione e la commozione tutta personale per Antonio Usai che, domenica scorsa contro l'Orrolese, ha portato in vantaggio il Monastir poi rimontato dai sarcidanesi. «Mi sono emozionato - dice il difensore ex Castiadas - ripensando all'infortunio di un anno che mi sono trascinato. Ed era un po' dedicato ai miei genitori e alle persone che mi sono state vicino nel momento del bisogno. È stato uno sfogo importante, era da tanto che non segnavo e sono contento per me stesso». Di nuovo in campo e anche a segno, l'ex Primavera del Cagliari pensa alla sua società: «Dopo un anno e mezzo in cui sei fermo è difficile trovare squadra, ringrazio il Monastir che ha creduto in me, sono tutte delle belle persone, mi hanno accolto e fatto recuperare con professor Ibba che è un maestro. Ho sempre creduto di poter tornare a giocare a calcio, non bisogna mai mollare, quando lotti e fai sacrifici alla fine riesci a raggiungere gli obiettivi. la mia mentalità è questa. Ora sto pensando a far bene e a salvarci».

I campidanesi hanno creato tanto nel primo tempo, all'appello mancano un rigore a favore non fischiato ad Atzori e un gol non visto sul tiro di Achenza con la palla che ha toccato la traversa ed è ricaduta oltre la linea di porta. «Non ci lamentiamo - dice Usai - gli arbitri possono sbagliare. Siamo stati bravi a giocare la palla ma poco incisivi davanti alla porta, il portiere loro ha fatto delle belle parate, sulla traversa di Emiliano Melis l'ha anche toccata, quella colpita da mio fratello Luigi da pochi passi è un errore che ci sta, accade in serie A di sbagliare figuriamoci in Eccellenza. Speriamo di continuare a giocare così, preferivo vincere ma è pur sempre un risultato positivo da tenerci stretto». Il Monastir non ha snobbato l'Orrolese: «Siamo arrivati alla partita con la testa giusta, non l'abbiamo preso sottogamba perché avevano pareggiato con lo Stintino senza subire gol. Questo è un campionato in cui chi ha più fame e determinazione vince». Domenica prossima altro turno casalingo contro il Sorso, vice-capolista: «Sono le sfide più belle ed è più facile prepararle perché aumentano gli stimoli, giochi più sereno e non hai niente da perdere. Ritrovrò Chelo e sarà un bel duello, con Michele abbiamo giocato tanti anni insieme al Cagliari e poi al Selargius in serie D; sono contento di affrontarlo, ci siamo sentiti spesso nel periodo in cui non giocavo e conosce bene le mie vicissitudini».

In questo articolo
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2017/2018
Tags:
12 Andata