Il mister: «Mai parlato di soldi prima di venerdì»
Pani e il Sant'Elia, così vicini e così lontani: «Liberi entrambi di scegliere alternative»
Di tutto il polverone che si è sollevato sulla sua riconferma alla guida del Progetto Sant’Elia ha cercato di starne ai margini ma di sicuro Massimiliano Pani tiene a precisare che «questa storia dei soldi è proprio brutta, sono state voci assolutamente gratuite e prive di fondamento». Tutto parte dalle dichiarazioni del presidente Franco Cardia che, ad inizio maggio, poneva a rischio la permanenza del tecnico della storica promozione in serie D a seconda di quanto avrebbe potuto chiedere d’ingaggio e faceva i nomi di altri allenatori che avrebbero potuto sostituirlo. «Qualcuno ha messo il carro davanti ai buoi evidentemente – continua Pani – perché prima di venerdì scorso (il 13, ndr) non ho parlato assolutamente di soldi con la società e non c’era stata prima nessuna trattativa. Mi è sembrato, invece, un modo poco elegante di trattare un allenatore che penso abbia fatto il suo dovere».
Perciò, a che punto è questa trattativa e quando ci sarà la fumata bianca?
«Ma non ne ho idea, col presidente ci siamo sentiti venerdì in occasione del triangolare con la Primavera del Cagliari e con una Selezione di ex Sant’Elia, lui ha chiarito gli equivoci sorti dopo l’intervista fatta sui giornali (Unione Sarda, ndr), io ho fatto le mie richieste e ora la palla passa alla società. Qualsiasi cosa decida in un senso o nell’altro io resto tranquillo. Il presidente, tra l’altro, aveva l’impegno delle elezioni comunali»
Che c’è di vero sui nomi altisonanti di giocatori come Fini, Capone, Emiliano Melis e altri, accostati al Progetto Sant’Elia della prossima stagione?
«Questi nomi non vengono certamente da me e non perché siano giocatori che non vorrei allenare ma perché semplicemente sono stati fatti dal presidente, perciò non saprei cosa rispondere»
E quanti nuovi giocatori per la serie D servirebbero al Progetto Sant’Elia?
«È inutile fare questo tipo di discorso, sinceramente non so tuttora che intenzioni abbia la società. Io dico che abbiamo avuto la “fortuna” di vincere il campionato con tre giornate d’anticipo ma non si è utilizzato questo tempo, almeno con me, per programmare la prossima stagione»
Ma proprio l’aver vinto il campionato con tre giornate d’anticipo pareva non porre dubbi sulla riconferma di Pani nella panchina del Progetto Sant’Elia
«Nel calcio non c’è niente di scontato, me lo insegna l’esperienza che ho maturato da giocatore e ora da allenatore. Il fatto che io sia stato definito una persona seria e onesta non c’entra niente con l’essere allenatore; non si compra la serietà o l’onestà perché, immagino, lo siano tutti i miei colleghi seri e onesti. Io devo essere scelto perché sono un tecnico preparato e basta»
Ma quindi, quali percentuali possiamo dare per Pani ancora al Sant’Elia?
«Nessuna, non esistono percentuali da dare. La società è liberissima di prendere un altro allenatore, probabilmente anche più bravo, ma se scelgono me lo faranno perché sono professionale e non perché sono serio ed onesto, quello si presume sia un requisito che si debba avere in partenza»
E se nel frattempo giungesse una proposta da un’altra società?
«Di sicuro la valuterei. Non aspetto il Sant’Elia, sono a disposizione per parlare con qualsiasi società come pure il Sant’Elia è libero di contattare altri allenatori»
Parliamo allora della Torres che vi ha conteso il salto di categoria e che ora potrebbe raggiungere il Sant’Elia in serie D attraverso gli spareggi nazionali. Ce la farà?
«A questo punto penso proprio di sì, ha le qualità giuste per vincere gli spareggi. Certo, sono gare particolari ma la Torres è un’ottima squadra che ha ritrovato lo spirito giusto. A me farebbe piacere che un’altra squadra sarda, dal passato importante come quella sassarese, possa disputare un campionato nazionale come la serie D»
Quindi un ex come Pani potrebbe rincontrare la Torres anche in serie D?
«E chi lo sa, bisogna vedere poi se sarò ancora l’allenatore del Progetto Sant’Elia...»
Fabio Salis