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Seconda categoria
«Puntavo a vincere 15 partite su 15»

Pietro Corrias e il Buddusò dei miracoli

Impressionante: è questo l'aggettivo più adatto a descrivere la prima parte di stagione del Buddusò, che guida incontrastato il girone F dall'alto dei suoi 41 punti, un record per tutta l'intera Seconda Categoria, eguagliato soltanto dall'Halley Assemini, nel girone A.
I numeri raccontano di una squadra schiacciasassi, che a parte due pareggi, arrivati contro Pozzomaggiore e Atletico Bono, ha sempre centrato la vittoria.
Tra gli artefici di questa piccola grande impresa, c'è sicuramente il mister Pietro Corrias, capace di far rendere al meglio un gruppo di giocatori peraltro fortissimo.


Mister Corrias, 41 punti dopo 15 partite sono un record per tutta la Seconda Categoria; si aspettava di fare così bene?

«Io avevo chiesto ai miei giocatori di vincere tutte le partite (ride); gli allenatori preferiscono sempre puntare alto, anche per motivare i giocatori.
Sicuramente è stato un percorso straordinario, con 13 vittorie e due pareggi un po' particolari, visto che nel primo caso vincevamo per 2 a 0 e abbiamo incassato il gol al 94 contro un ottimo Pozzomaggiore, per dire la verità; nel secondo caso invece vincevamo a Bono poi gli avversari sono riusciti a pareggiare, sfiorando peraltro la vittoria con un calcio di rigore che il nostro portiere, Giancarlo Porcu, è stato bravo a parare mantenendo di fatto la nostra imbattibilità.
Son certamente soddisfatto come credo siano soddisfatti i tifosi e la stessa società: dopo qualche anno di difficoltà, con le varie retrocessioni dall'Eccellenza alla Promozione e poi alla Prima Categoria, stanno arrivando finalmente i primi risultati positivi: noi ci auguriamo di riportare il Buddusò nei palcoscenici che merita, lo dobbiamo anche ed in primis a tutta la comunità che non ha mai fatto mancare il suo calore nei confronti della squadra».

 

Avete 8 punti di vantaggio sul Burgos seconda in classifica; mi permetta una provocazione: il campionato è già chiuso?
«Assolutamente non è chiuso; conosco troppo bene il calcio e non do troppo peso al nostro vantaggio, anche se otto punti sembrano tanti.
Basta una flessione da parte nostra, anche minima, e si rimette tutto in discussione.
Tengo sempre a suggerire ai giocatori di non abbassare mai la guardia: lavorare con impegno durante la settimana e frequentare assiduamente gli allenamenti devono essere gli aspetti fondamentali anche nel girone di ritorno.
La società deve essere brava in questo senso a tenere sempre desta l'attenzione dei ragazzi, coadiuvandomi in questo lavoro psicologico.
Certo, sino a questo momento abbiamo costruito un bel patrimonio, per così dire, ma il vantaggio può essere velocemente dilapidato se non si scende in campo con la giusta attenzione.
Già da domenica prossima, nella sfida contro il Bultei e soprattutto nella fase iniziale del girone di ritorno, siamo attesi da banchi di prova veramente impegnativi: non bisogna assolutamente abbassare la guardia e continuare a giocare con la stessa concentrazione e la stessa determinazione che ci ha caratterizzato sino ad ora».

 

Pensa che il Buddusò sia più forte rispetto alle avversarie o pensa che il Buddusò sia stato più bravo delle avversarie?
«Io credo che il Buddusò sino a questo momento sia stato bravo: abbiamo un organico estremamente equilibrato, con dei buoni difensori, dei bravi centrocampisti e degli ottimi attaccanti che fanno gol.
La combinazione di questi tre elementi più una grande tranquillità, trasmessa da una società forte, ci ha permesso di esprimerci al meglio; in tutto questo penso ci sia anche la mano del tecnico, è chiaro.
Devo riconoscere che tante altre squadre come ad esempio Burgos, La Caletta o Silanus, che è uscita alla grande da un momento difficile, senza dimenticare il Bono e anche lo stesso Sedilo che abbiamo incontrato domenica scorsa, dispongono di giocatori molto validi; tutte le partite sono difficili, a partire dal Burgos appunto fino ad arrivare al Benetutti che magari naviga in acque meno tranquille: tutte le squadre che partecipano a questo torneo hanno in organico uno o più giocatori di livello che possono fare la differenza e soprattutto hanno i loro traguardi da raggiungere, che significa in definitiva che tutte le nostre avversarie vendono cara la pelle ogni domenica».

Secondo il Presidente Calvia, Lei attualmente è l'arma migliore di questo Buddusò; quanto pensa possa incidere, nell'economia di una squadra e in definitiva sui risultati, il lavoro del tecnico?
«Credo che conti abbastanza, anche solo per il fatto che deve fare delle scelte e deve preparare le sedute di allenamento, deve motivare i giocatori ma allo stesso tempo deve mantenere un clima sereno dove sia possibile il dialogo e il confronto.
Io parto sempre dal presupposto che una squadra di calcio è anche e soprattutto una vicenda umana: ci si scambiano delle esperienze, ci si confronta con persone nuove ed è importante creare un clima disteso in cui questo possa verificarsi nel migliore dei modi
Non bisogna lavorare soltanto con gli elementi che partiranno titolari la domenica ma bisogna mantenere alta la concentrazione anche di coloro che partiranno magari dalla panchina.
Il Presidente in quel caso ha voluto fare i complimenti al proprio allenatore, e io ricambio le belle parole (ride), visto che il suo contributo è fondamentale: regala la giusta tranquillità alla squadra e aiuta i ragazzi in tutte le circostanze.
In questo momento penso che quello del Buddusò sia un bel gruppo; spero si possa continuare così, per riuscire ad ottenere risultati sempre più importanti».

 

Venite, come già detto, da 13 vittorie e due pareggi: le chiedo comunque se secondo Lei c'è qualcosa in cui si può migliorare, magari già nell'immediato futuro
«Sicuramente si può migliorare soprattutto sul piano del gioco: io non sono mai contento in questo senso e cerco di spingere i miei ragazzi ad esprimersi al massimo.
Abbiamo la possibilità di contare su degli attaccanti di alto livello, e parlo sia di quelli che giocano più spesso e sia di coloro che partono dalla panchina; dovremmo cercare di giocare un calcio più propositivo e più rapido, secondo me.
Uno dei problemi di questa categoria penso sia proprio la lentezza di gioco, dettata troppo spesso da eccessivi individualismi che hanno il solo effetto di ritardare la giocata e di conseguenza lo sviluppo del gioco.
Io credo comunque che anche in Seconda Categoria si possa esprimere un bel calcio: ai miei giocatori chiedo appunto di essere più altruisti e di intendere la manovra in maniera più collettiva, cosa che per altro, se ben interpretata, permette al singolo di esprimere al meglio tutte le proprie doti e le proprie caratteristiche».

In questo articolo
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2012/2013
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15 Andata
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Girone F