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Pilleri fa il terzino ma non smette di segnare: «A Samassi mi chiamano bomber»
Col gol al Pula sale a 5: «Da ex mi è dispiaciuto»

Pilleri fa il terzino ma non smette di segnare: «A Samassi mi chiamano bomber»

Ha regalato la prima vittoria del Samassi in trasferta condannando il Pula che, due anni fa, aveva contribuito a portarlo in Eccellenza. La dura legge dell'ex ha accompagnato la discesa di Gigi Pilleri in area biancorossa quando all'85', sul corner calciato da Porceddu - altro ex e autore del gol dell'1-0 - ha svettato su un nugolo di avversari insaccando di testa per la quinta volta in stagione: «Ormai i compagni mi chiamano bomber - svela il centrocampista che da tre partite ha cambiato ruolo - perché continuo a segnare anche giocando da terzino». E poi ricorda: «Ho fatto due gol in quella posizione». Eppure quella del 31enne quartese non è certo la sua stagione più prolifica: «Ho segnato 12 gol la scorsa stagione e feci altrettanto nel Selargius con Virgilio Perra. In media ne faccio 6 o 7, perciò siamo vicini anche se ora gioco più dietro».

Gol-vittoria eppure l'esultanza è stata contenuta

«Come sempre, d'altronde. Non sono abituato a fare corse pazze o festeggiare in modo plateale e poi domenica ha influito anche il fatto che mi è dispiaciuto aver punito la mia ex squadra. A Pula sono rimasto legato all'ambiente e al gruppo dei tifosi che ho salutato anche a fine partita e mi dispiace per il mio amico Dentoni ma il calcio è questo e io gioco per far vincere il Samassi»

Due anni fa col Pula fu un anno ricco di successi

«Ho ricordi indelebili, abbiamo vinto il campionato di Promozione, la Coppa Italia e la Supercoppa contro il Taloro. Sono stato molto bene e ho fatto un'esperienza molto positiva non solo per i successi sul campo. Alla fine c'è stato qualche problemino quando sono andato via ma ciò non toglie che ho conosciuto persone speciali»

Per voi la prima vittoria fuori casa poteva arrivare a Sassari

«Sì è vero, col Latte Dolce siamo andati molto vicini. Ancora non ci credo che abbiamo pareggiato una gara che al 92' conducevamo per 2-0. E dirò di più, se il recupero fosse durato qualche altro minuto avremmo perso perché ormai eravamo in bambola dopo aver fatto una grande gara. Finalmente abbiamo cancellato quello zero dalle caselle delle vittorie in trasferta, un primato negativo che condividevamo con il solo Carbonia»

Il Samassi ora si trova in una posizione nella quale può sperare di inserirsi nella lotta playoff ma non può dire di aver archiviato il discorso salvezza

«Infatti basta fermarsi qualche gara che ti ritrovi subito sotto ma è altrettanto vero che siamo a 4 punti dai playoff e perciò dobbiamo crederci anche se poi l'obiettivo di inizio anno era quello del raggiungimento di una salvezza tranquilla»

Migliorando il rendimento esterno si può fare visto che in casa solo l'Olbia ha fatto meglio di voi

«Può darsi, anche se il nostro vero limite è stata la mancanza di continuità di risultati per via di una rosa ristretta. Prima dell'arrivo di Lorusso eravamo solo 7 anziani e siamo tuttora una rosa limitata rispetto ad altre squadre che ci precedono in classifica. Se avremo la possibilità di stare lassù non ci tireremo indietro ma se dovessimo "solo" salvarci nessuno potrà dirci che è stato fallimento»

La rosa ridotta è il motivo principale dell'arretramento di Pilleri in difesa?

«Sì, abbiamo defezioni specie nel parco fuoriquota. L'ex Selargius Curreli, un '95, ha problemi fisici, così come Deriu che è un '94, solo Doro che è un centrocampista potrebbe adattarsi ma mister Falco ha scelto me e io gioco esterno senza fare drammi»

Da fuori si dice che Pilleri sia sprecato là dietro

«Questo non lo so, è ovvio che io preferisca stare a centrocampo ma io gioco dove me lo chiede l'allenatore. Non sono un giocatore che punta i piedi se è fuori ruolo oppure va in difficoltà, penso che la duttilità sia un pregio per chi fa calcio. Con Nunzio sono stato compagno di squadra e da due anni mi allena, lui conosce benissimo le mie caratteristiche e sa che per me viene prima di tutto la squadra»

Sempre da fuori si dice che, visto che funziona anche in zona-gol, Pilleri da terzino può giocare fino al termine del campionato

«E perché no? Non ci sono problemi, io sono a disposizione del mister, lui decide per il bene della squadra. Poi è vero, continuo a far gol anche da terzino»

E tutti e cinque di testa tra l'altro... Eppure i saltatori dovrebbero essere Falciani e Lantieri

«Può essere che gli avversari curino molto i miei compagni e mi sottovalutino. Io i gol di testa li ho sempre fatti, è una mia caratteristica e probabilmente perché sono tempista, per di più ho segnato altri due gol in Coppa e uno di questi era sempre di testa»

Porceddu è il vostro bomber con 10 gol ma anche il primo assist-man per le reti di Pilleri

«Manrico è il suggeritore dai calci d'angolo, D'Agostino invece è bravissimo sulle palle da fermo laterali. Diciamo che si alternano»

Ora si è aggiunto anche Lorusso

«Un grande acquisto per noi, ci ha dato soluzioni alternative in avanti, salta bene l'uomo e mette bei cross dal fondo»

Al San Teodoro verrebbe da dire: "Occhio al bomber Pilleri". E invece?

«E invece salterò la trasferta di domenica perché sono squalificato, stesso discorso per D'Agostino. Eravamo diffidati e siamo stati ammoniti a Pula, peccato ma verremo sostituiti adeguatamente»

Contro i viola di Pittalis è uno spareggio per chi ambisce ad entrare nella lotta ai playoff

«In questo caso avere tre punti in più di loro è un vantaggio ma il San Teodoro è un'ottima squadra che già all'andata mi impressionò parecchio. Fu la prima partita di Deliperi, che mi parò il rigore, poi hanno aggiunto anche Sias e Mascia ad un organico che aveva anche Medda, Elia, Nardo e lo stesso allenatore-giocatore Pittalis. Sono partiti male e si sono rinforzati in corsa ma se questa squadra fosse stata così dall'inizio ora starebbe tranquillamente lottando per i primissimi posti. Noi ce la giocheremo alla pari, siamo capaci di tutto sia di sfiorare l'impresa a Olbia che andare sotto 2-0 contro l'Alghero in mezzora»

In questo articolo
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2012/2013
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Sardegna
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Intervista