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Eccellenza
Per il bomber già 14 gol: «Spero di arrivare a 18»

Pozzebon fissa la data: «Battiamo Latte Dolce e Muravera e l'Olbia a Pasqua è in serie D»

Nell'Olbia che sta volando verso il traguardo della serie D c'è un sicuro protagonista, poco conosciuto in Sardegna ma che si è fatto apprezzare per capacità tecniche, temperamento e feeling con il gol. Demiro Pozzebon, 24enne di Ostia, è il grimaldello della squadra allenata da Mauro Giorico che spesso viene usato per scardinare le difese avversarie, aprire varchi per i furetti Siazzu e Tedde o spezzare gli equilibri dell'incontro. Come domenica scorsa a Carbonia quando, dopo mezzora di inutili tentativi alla porta difesa da Bove, ha piazzato una tripletta in 15'. «Ci voleva, dopo due gare senza andare a segno». Lo score dell'attaccante cresciuto nel Lecce e poi formatosi alla Cisco Roma, alla Lupa Frascati e alla Viterbese, ora dice 14 gol in 20 partite, un inserimento perfetto: «Ma nella prima parte ho avuto problemi per la frattura al braccio - ricorda Pozzebon - tutto il girone d'andata mi ha creato difficoltà, mi condizionava nei movimenti. Una volta guarito sono entrato bene in condizione e ora sto facendo veramente bene».

 

Sette gol nelle ultime sette gare, qual è il traguardo personale?

«Dopo la gara di Gavoi non mi sono più fermato, mancano sei gare e spero di realizzare altre 3 o 4 reti in modo da chiudere a 17-18 gol, sarebbe un bel bottino per me»

Come si fa a segnare tanto essendo partner d'attacco di Siazzu, un bomber che spesso monopolizza la classifica cannonieri?

«È stato molto bravo mister Giorico a gestire bene entrambi, ci ha detto che per vincere il campionato aveva bisogno di due potenzialità come noi là davanti, Gianluca è un attaccante puro ci sta che sia un po' egoista ma formiamo probabilmente la coppia più prolifica dell'Eccellenza, siamo primi e la convivenza sta andando bene»

Al centro dell'attacco e spesso sull'esterno, qual è il ruolo che preferisci di più?

«Il mio ruolo è punta centrale, ho sempre fatto quello però ogni tanto ci dividiamo le zone con Siazzu andando a turno sull'esterno. Quando abbiamo giocato col 4-2-3-1 ho fatto anche il trequartista centrale, all'Olbia tutti gli attaccanti sono bravi e gioco dove me lo chiede il mister»

Che differenze ci sono tra mister Giorico e Mariani?

«Sono due allenatori bravi, del nostro gruppo Giorico conosceva bene, per averli allenati, solo Tedde e Piras, gli altri solo come avversari. Perciò è partito da zero ma è stato bravo a fare gruppo e a far remare tutti dalla stessa parte, poi ha inserito giovani come Aloia che prima non veniva utilizzato. Tratta tutti i giocatori nello stesso modo e poi vuole un 4-2-4 d'attacco»

Le prossime gare saranno decisive per l'Olbia contro Latte Dolce e Muravera, due avversarie forti ma che danno stimoli giusti

«Sì, abbiamo forti motivazioni per vincere peché contro i sassaresi vogliamo riscattare quello che è stato il primo ko in campionato, col Muravera c'è stata la beffa in Coppa Italia dove meritavamo di più specie se avessimo segnato nel primo tempo. Se dovessimo batterle entrambe speriamo di poter vincere il campionato entro Pasqua»

Come viene vissuta a Olbia questa ricerca della promozione?

«Vincere sarebbe come una liberazione, dopo il fallimento l'Olbia merita di ritornare a disputare un campionato nazionale, è una bella piazza dove si può fare ottimo calcio e portare tanta gente allo stadio»

Nell'Olbia in serie D ci sarà anche Pozzebon che questa categoria l'ha fatta con Ostiamare, Luco Canistro, Montevarchi, Monteriggioni, Arezzo e Sansovino?

«Per me non ci sono altre piazze migliori di Olbia in serie D, a parità di opportunità non c'è dubbio che la scelta ricada lì ma ho anche 24 anni e se mi dovesse capitare un'opportunità in Lega Pro cercherei di sfruttarla. Intanto, vinciamo il campionato e poi si vedrà»

Se tutto va bene già a Muravera quindi?

«Può essere, anzi lo speriamo proprio così possiamo allentare un po' la presa, stiamo andando al massimo in ogni gara e in ogni allenamento, così potremo giocare le ultime 4 giornate in tranquillità dopo aver festeggiato a Pasqua con il campionato vinto»

Qual è stato il momento peggior della stagione?

«Quando fummo sconfitti a Gavoi dal Taloro, subimmo il sorpasso in testa ed eravamo un po' preoccupati. Ooi però in due mesi abbiamo scavato un solco di 12 punti dimostrando alla lunga di essere la miglior squadra del campionato. D'altronde non sempre sono rose e fiori nell'arco di una stagione e bisogna saper superare i momenti di difficoltà»

Parliamo della tua esperienza nell'Eccellenza sarda, come ti stai trovando a giocare?

«Mi dicevano che avrei affrontato un campionato con tanto agonismo e invece ho potuto notare che il livello è elevato, ho trovato squadre che giocano bene e tecnici preparati, sono contento di questa esperienza in Sardegna»

Qual è allora tra le avversarie incontrate quella che gioca meglio?

«Senz'altro il Latte Dolce, all'andata in campionato mi fecero una grande impressione con un gioco veloce e palla a terra, che hanno confermato anche nella gara di ritorno in Coppa Italia perché da noi si erano un po' persi e allungati nei reparti. Penso sia dovuto al fatto che si trovino meglio sul sintetico così come il San Teodoro un'altra squadra che mi ha colpito favorevolmente»

Sono diverse le squadre che patiscono il cambio di superficie

«È vero, ma penso che una grande squadra debba sapersi adattare a qualsiasi superficie, è chiaro che in certi campi non puoi fare un grande calcio ma devi comunque vincere come abbiamo fatto noi a Tempio, nel campo più brutto che abbia giocato, c'era solo fango»

Lì si esaltano i giocatori di agonismo e lì Pozzebon non ha difficoltà a primeggiare

«Sì è vero, sono un attaccante generoso, che ama fare a sportellate coi difensori, combatto su ogni palla contro tutti e in qualsiasi condizione ambientale, il mio stile è quello, l'ho sempre avuto e quest'anno in più sto aggiunendo un buon numero di gol, perciò sono contentissimo della mia stagione»

Qual è il gol più bello segnato finora?

«Il mio primo della stagione, proprio alla prima giornata contro il Fertilia, stoppai la palla di petto e la misi dentro in rovesciata, una bella esecuzione»

 

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2012/2013
Tags:
Sardegna
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Intervista