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San Biagio Villasor: la ricetta anti-crisi di Nicola Piras
"Riavviciniamo i ragazzi al calcio"

San Biagio Villasor: la ricetta anti-crisi di Nicola Piras

Mai come in questo periodo la crisi economica coinvolge e mette a dura prova tutte le società sportive in generale.
Il mondo del pallone, dalla serie A sino ad arrivare alla terza categoria, non è certamente immune da un problema che sta assumendo proporzioni sempre più preoccupanti.
Il compito per presidenti, dirigenti, allenatori e giocatori non è assolutamente facile: da una parte si è costretti ad allestire le squadre con budget estremamente ridotti e limitati; dall'altra si è chiamati al difficilissimo compito di ottenere comunque dei risultati sportivi.
Ci sembra significativa, a questo proposito, la storia a lieto fine del San Biagio Villasor, che ha centrato la salvezza in seconda categoria con un organico assolutamente valido ma realizzato praticamente a costo zero, o quasi.

"Quest'anno ho allenato il San Biagio e da gennaio ho anche giocato", dice Nicola Piras, "ci siamo salvati con un mix di giovani, molti dei quali inesperti, e calciatori un po' più anziani.
All'inizio la salvezza era un sogno, soprattutto a causa di alcuni problemi che si erano creati all'interno della squadra.
A dicembre la società ha ingaggiato altri 4 ragazzi che si sono integrati molto bene nell'organico e ci hanno aiutati nell'impresa di raggiungere il nostro grande obbiettivo, centrato nella partita dei play-out contro il Domusnovas Junior."

 

Un successo dal sapore dolcissimo, frutto della passione, del lavoro e del sacrificio.
"La cosa più bella è che tutti, e dico tutti, compresi quindi i ragazzi che arrivano dai comuni limitrofi a Villasor, hanno giocato gratis e questo ha reso l'impresa ancora più gratificante."

Per l'allenatore del San Biagio, occorre fare di necessità virtù:
"Io sono convinto che se da oggi in poi tutte le società facessero questo ragionamento, molti ragazzi si riavvicinerebbero al campo con più passione.
C'è una cosa però – ammette Piras - che non condivido del calcio dilettantistico regionale: le società partono con l'idea di non spendere, cercando di valorizzare i giovani, ma quando si trovano in brutte acque iniziano a promettere mari e monti a giocatori più quotati lasciando da parte i ragazzi che fino a quel momento avevano sposato il progetto.
E' bello che un paese abbia la squadra in promozione o in prima categoria, ma sarebbe ancora più bello però se si riuscisse a centrare questi traguardi con i ragazzi del posto, spendendo il minimo indispensabile; altrimenti sarebbe meglio accontentarsi di disputare un campionato di seconda categoria in modo che i ragazzi facciano la loro esperienza senza avere eccessive pressioni."

 

Il San Biagio è ora atteso da un campionato difficilissimo, in cui si cercherà di ripetere e magari migliorare quanto di buono fatto vedere nell'ultima stagione.
Un progetto di cui Nicola Piras sarà ancora uno dei punti fermi.
Germano Piras"A Villasor mi sono trovato benissimo sotto tutti i punti di vista, la società mi ha permesso di lavorare con molta serenità senza mai una pressione; in questo modo ho potuto proporre il mio credo calcistico affidandomi ai giocatori che avevo a disposizione e riuscendo a creare un gruppo eccezzionale, dove i più grandi non hanno avuto alcun problema con i più giovani e viceversa.
Sicuramente anche quest'anno chi giocherà nel San Biagio accetterà il discorso fatto in precedenza (gratis o col minimo rimborso spese per chi viene da fuori); in questo modo si eviteranno discussioni con la società capitanata ancora da Germano Piras.
C'è l'intenzione di continuare con il percorso intrapreso 3 anni fa in terza categoria, accettando le condizioni poste dalla dirigenza senza mettere la fune al collo a nessuno.
Ad oggi la società mi ha riconfermato, cosi come ha riconfermato tutta la rosa.
Il mio ruolo spero sia solo quello dell'allenatore anche se mi farebbe piacere giocare, però anche se mi sento ancora bene fisicamente nonostante i miei 36 anni, mi piace vedere giocare gli altri sotto le mie direttive, perchè mi rende orgoglioso il fatto di poter dare a tutti quanti la possibbilità di mettersi in mostra senza che abbiano il problema di dover dimostrare niente a nessuno: al campo si viene per imparare a giocare, cosi come a socializzare e stare in un gruppo, tutti si devono sentire parte integrante del progetto.
Questo lo penso sin da quando ero piccolo, e mi sono sempre detto che se fossi riuscito ad allenare una squadra questo sarebbe stato il mio marchio di fabbrica, perchè non c'è niente di più bello che vedere i ragazzi felici che si fanno una sana concorrenza."

 

I giocatori del San Biagio, è questo un aspetto assolutamente degno di nota, stanno contribuendo in maniera attiva e diretta ad aiutare la società ad affrontare le spese di iscrizione al prossimo campionato, esponendosi in prima persona alla ricerca di sponsor e contributi.
"Rimarco per l'ennesima volta – dice ancora Piras - che il San Biagio è una società sana, che offre a tutti la possibbilità di mettersi in mostra"

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2012/2013