Il presidente: Squadra con lui? Ma se l'ha tradito
Sant'Elia, Cardia spiega l'esonero di Clarkson: «Non credeva nella salvezza, ho subito troppe umiliazioni»
Maledette interviste verrebbe da dire al Progetto Sant'Elia. Quando la fece quasi tre settimane fa il presidente Franco Cardia portò alle dimissioni (poi rientrate) del tecnico Andrea Clarkson, quella recentissima dell'allenatore cagliaritano ha portato al suo esonero. «Non era autorizzato a rilasciare dichiarazioni - tuona il numero uno del club della borgata - perdipiù leggo nell'intervista (oggi sull'Unione Sarda, ndr) che il tecnico è il primo a non credere nella salvezza della squadra. Si vanta che siamo distanti 4 lunghezze dai playout, non ho esitato un attimo e l'ho esonerato senza ancora vedere chi potrà sostituirlo nelle ultime 5 giornate». Il Sant'Elia è al penultimo posto con 20 punti ed è reduce dal 6-0 casalingo contro il Porto Corallo. «Clarkson non è stato mandato via per quella sconfitta - precisa il presidente Cardia - il 6-0 non fa testo perché ritengo il Porto Corallo una grande squadra anche più forte della stessa capolista Nuorese». Ma sulla gara di sabato ha comunque da ridire: «Nonostante l'emergenza per le assenze di Basciu, Rais e Guerschom il tecnico ha continuato a fare esperimenti che non hanno portato effetti sul piano del gioco, vedo una squadra che neanche è all'altezza della Promozione».
Presidente, ma come giudica il suo Sant'Elia costruito con grande risparmio
«Una buona squadra quando è stimolata e l'hanno dimostrato in gare come quelle contro Fertilia, Taloro e Sanluri»
In quel caso il merito di chi era?
«Dell'allenatore e dei giocatori non certo i miei, tanto di cappello a Clarkson per il lavoro che ha fatto nei mesi scorsi ma ultimamente l'ho visto troppo preoccupato nel conservare la poltrona»
Ma ad agosto come vedeva la stagione del Sant'Elia?
«Io sapevo che avremmo sofferto ma avevo chiesto di provare a divertirci e non essere umiliati come ci è capitato prendendo 4 gol a Valledoria, Calangianus e San Teodoro, 3 reti a Muravera, oppure perdendo contro squadre alla nostra portata come La Palma e Serramanna»
La squadra è sempre stata con il tecnico e sembra lo sia tuttora
«Clarkson è stato tradito dagli stessi giocatori che ora lo difendono»
Ma c'è il rischio di un ammutinamento?
«Credo di no, ma se per caso ci fosse sono pronto a deferirli»
Anche lo staff è dalla parte del tecnico
«Il vice Ivan Mancosu e il preparatore dei portieri Alessandro Franco sono stati chiamati dal sottoscritto ad inizio stagione per darmi una mano e ora sono sull'aventino, non li capisco»
Chi ha diretto l'allenamento di oggi?
«Il tecnico della Juniores Giorgio Cera, per domani potrebbe già esserci il nuovo allenatore»
Ha parlato con mister Clarkson
«Non ancora ma ormai la decisione è stata presa, lo chiamerò nei prossimi giorni»
Cosa gli dirà?
«Che non è stato in grado di difendere ciò che lui aveva costruito e che non credeva nella salvezza, perciò se devo retrocedere lo faccio per scelte sbagliate mie e non sue»
Al di là di chi sarà il prossimo allenatore, lei crede ancora nella salvezza?
«Ci sono ancora 5 partite da disputare e ci sono delle possibilità, noi ce le giocheremo»
Ha messo in preventivo la seconda retrocessione di fila?
«Certo che sì e non sarebbe un dramma, non ci sono più isole felici nel calcio sardo, non lo sono neanche la Nuorese o il Porto Corallo. Se sapessero cosa gli aspetta in serie D... Facessero come i presidenti Pilloni o Onano che, come me, sono stati scottati nel fare un campionato nazionale (con Sanluri e Castiadas, ndr) e hanno ridotto di molto i loro investimenti nel calcio»