«Squadra di valore: grinta e personalità le armi migliori»
Serramanna al comando, Carracoi: «Bello essere di nuovo in pista, la società ha obiettivi importanti ed io sono carico»
Fabrizio Carracoi ritorna prepotentemente in corsa, sposando il progetto del Serramanna del patron Enrico Maccioni, dopo uno stop forzato per via degli ormai noti problemi fisici con cui è alle prese da diverso tempo, e lo fa peraltro in grande stile, come suo solito, e soprattutto con un carico pesante in termini di entusiasmo: l'espertissimo tecnico, che ha rilevato il collega Fabio Putzolu dopo la prima giornata di campionato, ha collezionato sino a questo momento quattro successi consecutivi, la dimostrazione più lampante dell'ottimo livello di affinità, anche sul piano tecnico-tattico, che si è già creato con la squadra.
Le premesse per continuare a fare bene ci sono tutte: una rosa importante a disposizione, un ambiente che si aspetta tanto, una stagione che può regalare moltissime soddisfazioni, magari anche quel salto di categoria che per ora è soltanto un sogno, ma che non sembra affatto un traguardo irraggiungibile, anzi, specialmente se i bianco-celesti dovessero continuare ad esprimersi con questi standard elevatissimi. Domenica, intanto, si aprirà un trittico importante per Amorati e soci, attesi nei prossimi dieci giorni dalle sfide interne contro Villagrande e Jerzu; in mezzo, la trasferta tutt'altro che semplice contro una squadra ostica come l'Uragano Pirri di Chessa.
«Ho ereditato un gruppo molto ampio, circa 27-28 giocatori, anche se al momento siamo alle prese con qualche defezione — dichiara Carracoi — Per il momento sta andando tutto nel migliore dei modi, la rosa ha valori importanti e credo che i numeri raccolti sino ad ora stiano fotografando alla perfezione le nostre potenzialità: quattro vittorie di fila, 12 gol fatti e soltanto uno subito».
Il primo posto in classifica, a quota 13, è una diretta conseguenza in questo senso, ma il tecnico non si accontenta: «Si tratta di un bel momento per noi, non possiamo nasconderci, anche se sono convinto che si possa fare ancora meglio».
Carracoi si è buttato in questa nuova avventura con il suo solito carico di grinta, personalità e professionalità. «Per prima cosa, ci tengo a ringraziare pubblicamente la società per l'enorme possibilità che mi ha dato di ritornare in pista dopo le mie vicissitudini per quanto riguarda la salute: a dire il vero non sono al 100%, purtroppo mi sto trascinando ancora dietro qualche piccolo problemino. Però sono comunque pronto ed intenzionato a dare il massimo per questo club, a partire dall'esperienza accumulata in questi 15 anni come allenatore; fortunatamente mi è capitato spesso di guidare compagini che inseguono obiettivi importanti, è quello del Serramanna è l'ennesimo capitolo in questo senso. Sto riuscendo a lavorare piuttosto bene, questa è la sensazione, ma sappiamo anche che il campionato è ancora molto lungo, e seminato di insidie».
La prossima, in ordine cronologico, si chiama Villagrande, staccato dalla vetta di ben cinque lunghezze. Ma Carracoi non si fida: «Vietato abbassare la guardia, ogni domenica devi lottare sino all'ultimo secondo se vuoi portare a casa il risultato, nessuno ti regala nulla; se scendi in campo troppo rilassato rischi davvero di sbagliare tutto. A dire il vero, mancavo da tanti anni dalla Prima Categoria, soprattutto in questo girone: è difficile preparare gli impegni perché non abbiamo tantissime informazioni sugli avversari, a parte i nomi più noti, ad eccezione poi di qualche indicazione che arriva dai colleghi».
Anche dall'infermeria giungono buone notizie. «Cercheremo di recuperare Aretino e Medda, anche se sono ancora in dubbio in vista di domenica; con tre partite in appena sette giorni sarà importantissimo gestire le energie, anche perché qualche ragazzo non è al massimo della condizione».
Chi sembra già viaggiare al top è sicuramente il tandem d'attacco composto da Amorati e Meloni, dieci reti in due sono un bottino davvero niente male. «Giocatori di categoria superiore, senza ombra di dubbio, non li scopro certo io oggi. Sono in grado di risolvere le partite da un momento all'altro, ma c'è da dire che vengono messi nelle condizioni migliori per poter fare gol. La cosa che mi fa più piacere è anche ci presentiamo in area anche con altri giocatori, loro sono i finalizzatori principali in questo momento, ma possiamo contare su ottimi interpreti in tutte le zone del campo, come Atzeni, Frongia, Medda ad esempio».
Il Serramanna è sicuramente una delle compagini più solide del torneo.
«La squadra sta facendo diversi passi in avanti, su più fronti, proprio come avevo chiesto ai ragazzi.
Quello che mi conforta di più è la sicurezza con cui amministriamo le gare, siamo sempre passati in vantaggio per primi, un aspetto che la dice lunga sull'approccio con cui scendiamo in campo. Anche in casa dell'Ilbono, nonostante l'inferiorità numerica dopo appena 35', abbiamo offerto una prestazione decisamente buona: non ho voluto fare nessun cambio, sapevo che chi era in campo avrebbe reagito alla grande, con personalità, e tutti hanno risposto presente in questo senso».
La storia si è ripetuta a Cardedu, nell'ultima uscita. «Ci siamo portati sul doppio vantaggio, ma loro hanno accorciato immediatamente le distanze. Poi c'è stato il nostro errore dal dischetto, che ci avrebbe potuto tagliare un po' le gambe sul piano del morale, ed invece sono arrivati il terzo e poi il quarto gol, oltre ad una traversa. Stiamo dimostrando quanto valiamo, ma, ribadisco, ci sono ampi margini ancora».
La stagione entra nel vivo, con tre gare spalmate in sette giorni.
«Non dico che si tratti già di un trittico fondamentale, ma comunque peserà tantissimo.
Con il passare delle giornate i valori in campo emergeranno in maniera più netta, credo proprio che ci siano altre squadre attrezzate bene quanto noi: penso all'Atletico Cagliari di Berlucchi, Aresu, Picciau e Giorgio Piras, ad esempio, o al Villasimius di Rais e Concas; anche il San Sperate non è da meno, con Ignazio Picciau e Manuel Usai. Ogni squadra, insomma, ha diversi talenti su cui puntare».
Lo spettacolo ne guadagna: la sensazione è che si tratti di uno dei tornei più coinvolgenti degli ultimi anni. «Impegnativo quasi quanto un campionato di Eccellenza, per lo meno per quanto riguarda le trasferte: sette in Ogliastra, più quella a Villasimius; non è poco. Nel girone B, invece, gli spostamenti non superano mai i 30-40 chilometri, ma a me piace giocare da quelle parti, sono sempre molto ospitali nel terzo tempo: finito il match gli animi si ricongiungono, lo spot forse più bello per questo sport».